La critica situazione finanziaria di Cipro ha messo in allarme i mercati di tutta Europa e tra i risparmiatori serpeggia la paura che una caso simile possa ripetersi altrove. Il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem prova a gettare acqua sul fuoco: in un intervento al Parlamento dell’Aja, il politico olandese ha dichiarato che non ci sarà alcun prelievo forzoso dai conti correnti bancari in altri Paesi europei oltre Cipro, ma ha sottolineato che nel caso dell’isola è “inevitabile” per salvare il Paese. 

“E’ assolutamente fuori questione, non c’è alcun bisogno di un’imposta una tantum in altri Paesi”, ha detto Dijsselbloem, tentando di rassicurare i risparmiatori dell’area euro, dopo l’accordo raggiunto nella notte tra venerdì e sabato scorsi a Bruxelles sul salvataggio di Cipro, che prevedeva una tassa del 6,75% per i depositi fino a 100mila euro e del 9,9% per quelli superiori a quella cifra. Oggi, il governo di Nicosia ha fatto sapere che esenterà dall’imposta i depositi fino a 20mila euro: la proposta sarà discussa in serata dal Parlamento dell’isola.

Le tensioni per la situazione a Cipro pesano sicuramente sui mercati finanziari. La Borsa di Milano, in linea con le consorelle europee e in scia a Wall Street, ha chiuso in calo dell’1,59 per cento a 15.670,5 punti. Piazza Affari, come ieri, viene affossata dai titoli bancari, venduti a piene mani sulla scia del rialzo dello spread btp italiani e bund tedeschi che ha chiuso la giornata a 337 punti.

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