Alla fine sembravano avessero fatto la pace. Nichi Vendola ”mi ha chiamato stamane. Ci siamo chiariti”. Il senatore del Movimento 5 Stelle, Francesco Campanella, ha risposto così a chi gli chiedeva come fosse finita la polemica con il leader di Sel che minacciava azioni legali. Ma dall’ufficio stampa di Sinistra, Ecologia e Libertà smentisce. 

Il neo senatore dichiarava solenne, ieri sera, di essere “offeso” e che diceva “no all’inciucio” su Facebook. Il presidente della Puglia accusava il primo di “farneticare” e chiedeva scuse immediate. Campanella, che ha votato per l’elezione di Pietro Grasso alla presidenza del Senato, ieri sera aveva postato su Fb un post di fuoco: “Oggi mi ha chiamato Vendola. Mi ha fatto i complimenti per la mia scelta su Grasso e mi ha manifestato disponibilità ad accogliermi nelle fila della maggioranza laddove Grillo mi cacciasse”. Dopo aver definito la chiamata “un avvenimento strano, oppure no. Nella loro logica – proseguiva –   non riescono ad immaginare che un cittadino possa votare per evitare che la seconda carica dello Stato vada ad una persona inetta. Per i politici tutto è tattica, merce di scambio, gioco a scacchi. Sono offeso. Profondamente offeso. Offeso che una scelta etica sia stata scambiata per disponibilità all’inciucio, che una scelta difficile sia equivocata, come infedeltà ai propri impegni, che un attivista 5 stelle sia scambiato per un aspirante politico di professione. Non sono in vendita. Non ho un cartellino del prezzo da cercare e quindi, signori politici astenetevi dalle brutte figure. Noi ‘grillini’ siamo qua a Roma in servizio civile ed a tempo determinato, siamo cresciuti politicamente tra cittadini che lavorano, nel poco tempo ritagliato tra professioni e famiglia. Alla fine del mio compito io tornerò a casa ed ho bisogno di girare a testa alta tra i miei amici e i miei elettori. Quindi la fiducia fatevela dare dal PDL che vi capisce e potrebbe vendersi, anzi, non aspetta altro”.

La smentita di Vendola era arrivata nel giro di poco: “‘Purtroppo non sapevo dell’esistenza el senatore Francesco Campanella, che farnetica di una mia presunta telefonata per proporgli di entrare in Sel. Penso che sia stato vittima di uno scherzo”. E la richiesta di scuse era immediata: “Non sono un venditore né un compratore di onorevoli senza onore. In assenza di scuse porterò il suddetto Campanella in tribunale, dove dovrà risarcirmi per una così ridicola e patetica diffamazione”. Ma le scuse per ora non sono arrivate e l’ufficio stampa nazionale di Sel ha diffuso una nota stampa in cui ricostruisce la vicenda  e rivela che “anche il senatore Giarrusso dà notizia di aver ricevuto una telefonata di Vendola. Anche in questo caso, il leader di Sel aspetta le scuse”.

Campanella ha provato a spiegare: “Non sono uso ad esser fatto segno a scherzi telefonici e non frequento l’onorevole Vendola quindi ho ritenuto reale la telefonata in relazione ad approcci riferiti da altri colleghi da parte di politici riferibili ad altri partiti della maggioranza. Mi farebbe piacere essere sicuro che la telefonata fosse uno scherzo, né avrei piacere ad attribuire ingiustamente ad alcuno un comportamento politicamente scorretto. Purtroppo non conosco il modo per verificarlo. Aggiungo che contrariamente a scherzi di tema analogo, non è fino ad ora, stato reso pubblico sui media e ciò può avermi indotto in errore”, aggiunge assicurando comunque di rimanere “a disposizione dell’onorevole Vendola, per i chiarimenti ulteriori che dovesse ritenere necessari”.

Ma anche questa telefonata di chiarimento non ci sarebbe stata. 

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