Bersani insiste sulla linea tracciata già all’indomani delle elezioni, Berlusconi continua a tendergli la mano. Il leader del centrosinistra ripete che si presenterà dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con la decisione presa dalla direzione nazionale del partito (cioè provare a fare un governo “di minoranza”, “di scopo” o comunque si chiamerà) e dall’altra parte il capo del Pdl parla esplicitamente di un possibile accordo e di una Grosse Koalition: “Solo un’intesa tra il Pdl e il Pd – scrive agli iscritti al sito forzasilvio.it – può far nascere un governo stabile per il Paese”. E’ l’unica strada, secondo il Cavaliere, per uscire dalla crisi. “Per uscire dalla recessione e ripartire verso lo sviluppo – continua l’ex capo del governo – occorrono interventi forti, decisi e precisi, e soltanto un governo esperto, stabile e autorevole che scaturisca da un accordo tra il Pd e la nostra coalizione può realizzarle”.
Poi, però, attacca: “Non possiamo accettare una occupazione militare di tutti i vertici istituzionali che contraddice quanto promesso da Pier Luigi Bersani durante la campagna elettorale”. Nelle sue parole appare chiaro il riferimento alla volontà di nominare un presidente della Repubblica vicino alla coalizione di centrodestra e attacca il Pd: “Ci siamo dichiarati disponibili a un accordo, ma in cambio abbiamo ricevuto insulti, disprezzo, presidenti di sinistra alla Camera e al Senato, il rifiuto di una intesa su un presidente della Repubblica di garanzia”.
Berlusconi sottolinea che la sua “battaglia” non è finita e evoca ancora la piazza. ”continueremo una mobilitazione permanente nelle istituzioni, nelle piazze, nei media. Cominceremo sabato prossimo a Roma, manifestando tutti insieme contro l’oppressione fiscale, contro l’oppressione burocratica, contro l’oppressione giudiziaria. L’appuntamento è per le 15 in Piazza del Popolo che diventerà la Piazza del Popolo della libertà“. “Sono tornato subito in campo perché la situazione è grave. La prima preoccupazione è per la nostra situazione economica e sociale – scrive – i disoccupati continuano ad aumentare, nel 2012 hanno chiuso mille imprese al giorno, le nuove tasse volute da Monti strangolano famiglie e imprese, le nuove tasse volute da Monti strangolano famiglie e imprese. Ieri il nostro commissario europeo Antonio Tajani ha ottenuto la disponibilità dell’Unione europea a tenere fuori dal Patto di stabilità il pagamento dei debiti dello Stato verso le imprese. Una battaglia in cui ci siamo impegnati per oltre un anno, il cui buon esito consentirà di immettere liquidità e fiducia nel nostro sistema produttivo”.