Un milione di persone per l'insediamento, 132 le delegazioni ufficiali. Il pontefice su una papamobile ha salutato i fedeli riuniti ed è sceso dall'auto per avvicinarsi a un disabile. Per lui sono arrivate 132 delegazioni. Questa mattina un messaggio è stato diffuso in Plaza de Mayo a Buenos Aires: "Continuate a pregare per me"
”Gli siamo vicini con la preghiera, piena di affetto e di riconoscenza”. Le prime parole di Papa Francesco, nella messa di inaugurazione del pontificato, sono per Benedetto XVI-Joseph Ratzinger, definendo una “coincidenza molto ricca di significato “ il fatto che oggi sia l’ onomastico del “venerato predecessore”. San Giuseppe è il “custode” e esercita questa custodia con “umiltà, nel silenzio ma con una presenza costante e una fedeltà totale, anche quando non comprende”. “L’odio, l’invidia e la superbia sporcano la vita. Non abbiate avere paura della bontà e della tenerezza“. Nell’esercitare il suo servizio il Papa guarda a quello “umile, concreto” di san Giuseppe e come lui apre le braccia alla “umanità intera”, ricordando che il giudizio finale sarà “sulla carità: chi ha fame, sete, è straniero, nudo, malato, in carcere. Solo chi serve con amore – ha detto – sa custodire”.
Su una jeep bianca scoperta questa mattina Papa Francesco ha iniziato il suo pontificato salutando i fedeli che hanno riempito piazza San Pietro. E’ sceso dall’auto per avvicinarsi a un disabile e sorridente ha più volte detto “ciao” a chi riconosceva tra la folla. ”Non si era mai visto un papa scendere dalla papamobile. E’ proprio incredibile papa Francesco – dice Antonio, 80 anni -. Sono romano ne ho visti tanti di papi ma questo ha una marcia in più. Si vede che gli piace la gente, si vede che è attento alla sofferenza degli ultimi. E’ una speranza per il futuro. Ci voleva proprio un papa così”.
Il mondo, politico e religioso, istituzionale e popolare è tutto riunito per la messa di inaugurazione – una volta era definita di intronizzazione – di Bergoglio. Sono arrivati da ogni continente i Grandi della Terra ma anche fedeli, oltre naturalmente ai turisti e ai cittadini romani, i ‘parrocchiani’ del Papa che sottolinea spesso il suo essere vescovo di Roma. La cerimonia si svolge sul luogo dove avvenne, secondo la tradizione storica, il martirio di Pietro, l’apostolo scelto da Gesù e di cui il Papa è il successore nella guida della Chiesa universale. Lì, dove è stata poi costruita la Basilica Vaticana, era infatti il Circo di Nerone. La cerimonia è iniziata all’interno della chiesa, con l’omaggio alla tomba di san Pietro, nella cripta sotto l’altare maggiore.
Proprio accanto a quel luogo sacro, in cui Francesco si è raccolto in preghiera in ginocchio, sono conservati l’anello del pescatore – che non è d’oro ma d’argento dorato, altro segno di sobrietà da parte del pontefice che ha scelto il nome del santo di Assisi – e il pallio, identico a quello indossato da papa Benedetto XVI. Il cardinale protodiacono Jean-Louis Tauran ha imposto il pallio a Papa Francesco che ha infilato l’anello consegnatogli dal cardinal Angelo Sodano. La sciarpa di lana bianca con le croci rosse è uno dei simboli del ministero petrino. E’ stato un bambino del coro della Cappella Sistina a cantare il salmo in italiano. La seconda lettura, presa dalla lettera di San Paolo ai Romani, è stata pronunciata nella lingua madre di Papa Francesco, in spagnolo. La prima lettura è stata letta in inglese, il salmo cantato in italiano. Il Vangelo è invece cantato in greco. Le altre parti della Messa sono state finora recitate in latino. Sono cinque le lingue scelte per la preghiera dei fedeli nella Messa di inizio pontificato di Papa Francesco: russo, francese, arabo, swahili, cinese.
Al gran completo la rappresentanza italiana con tutte le cinque alte cariche istituzionali presenti: il capo dello Stato Giorgio Napolitano, i presidenti neoeletti del Senato e della Camera Pietro Grasso e Laura Boldrini, il premier Mario Monti e il presidente della Corte Costituzionale Franco Gallo. Occhi puntati anche sulla delegazione dall’Argentina, il Paese d’origine del Papa che è entrato in Conclave come arcivescovo di Buenos Aires: ci sarà la presidente Cristina Kirchner che ieri gli ha chiesto di intercedere perché si risolva la questione Malvinas-Falklands. Attesi, tra gli altri, anche il vicepresidente degli Usa Joe Biden, cattolico; la cancelliera tedesca Angela Merkel, il capo del governo spagnolo Mariano Rajoy con la coppia reale formata dal principe ereditario Felipe e la consorte Letizia; il premier francese Jean-Marc Ayrault. Altri Paesi saranno rappresentati dai loro ministri degli Esteri e dagli ambasciatori.
Sul fronte religioso, oltre ai cardinali che hanno partecipato al Conclave, ai vescovi, ai presbiteri, ai diaconi, ai sacerdoti, ai seminaristi, saranno presenti il patriarca Bartolomeo, i rappresentanti delle altre confessioni cristiane ortodosse ed evangeliche, il rabbino capo di Roma, il Gran Rabbino di Israele, esponenti delle comunità ebraiche, musulmane e buddiste. Previsti ferrei controlli per garantire la sicurezza in una piazza che le stime più ottimistiche vogliono piena di un milione di persone. Il rito della celebrazione liturgica sarà in latino e in greco antico, a testimoniare la Chiesa d’Occidente e la Chiesa d’Oriente; in particolare, il Vangelo sarà cantato in greco mentre le altre orazioni saranno recitate in latino. L’omelia di papa Francesco, il momento ovviamente più atteso dell’intera cerimonia eucaristica da parte dei fedeli, sarà pronunciata da Bergoglio in italiano.
Una grande emozione questa mattina in Plaza de Mayo a Buenos Aires nella folla di fedeli radunata davanti alla Cattedrale in attesa della messa di insediamento di Papa Francesco quando dal palco si è diffusa la sua voce. “Camminiamo tutti uniti, prendiamoci cura gli uni degli altri e continuate a pregare per me”.