Scienza

Tumori infantili, in calo il numero di morti e si sta arrestando crescita dei casi

E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’Airtum (Associazione italiana registri dei tumori) e Aieop (Associazione italiana ematologia e oncologia pediatrica). Attualmente i tassi di incidenza italiani risultano comunque relativamente elevati se paragonati a quelli di Stati Uniti e Paesi del Nord Europa

Buone notizie sul fronte dei tumori infantili in Italia. Rispetto alla seconda metà degli anni ’90 infatti, si è arrestata la crescita di casi, ed è calato il numero di morti. Nel 2008 il numero di bambini e ragazzi di 0-19 anni morti di tumore è stato di circa un terzo rispetto a quello dei primi anni ’70. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’Airtum (Associazione italiana registri dei tumori) e Aieop (Associazione italiana ematologia e oncologia pediatrica).

Se fino al 1997 l’incidenza dei tumori maligni nei bambini tra 0 e 14 anni è aumentata del 3,2% l’anno, tra il 1998 e 2008 è rimasta invece stazionaria, anche se dal 1995 le diagnosi di leucemia linfoblastica acuta (l’80% di tutte le leucemie e un quarto di tutti i tumori dei bambini) sono diminuite del 2% l’anno (fino alla seconda metà degli anni ’90 nei maschi aumentavano del 5,7% l’anno). Ogni anno, tra il 2003 e il 2008, in Italia sono stati diagnosticati mediamente 164 casi di tumore maligno per milione di bambini (0-14 anni) e 269 casi per milione di adolescenti (15-19 anni). La sopravvivenza dei casi a 5 anni dalla diagnosi, in aumento fin dagli anni Settanta, è ulteriormente migliorata ed è pari all’82% per i bambini e all’86% per gli adolescenti.

Tra gli adolescenti (15-19 anni), nello stesso periodo, le diagnosi di tumori maligni sono aumentate tra le ragazze (+2% l’anno), mentre in ambedue i sessi si è registrato un incremento dei tumori della tiroide (+8% l’anno), dei linfomi (+2,9%), e un calo dei tumori dell’osso nelle ragazze. Secondo il rapporto, l’aumento di diagnosi di tumori della tiroide (a ottima prognosi) è dovuto a un incremento della sorveglianza che va al di là dell’esecuzione di accertamenti motivati dalla presenza di sintomi. Non è possibile stabilire invece un legame con l’incidente nucleare di Chernobyl. 

Attualmente i tassi di incidenza italiani risultano relativamente elevati se paragonati a quelli di Stati Uniti e Paesi del Nord Europa. Non ci sono spiegazioni al momento, anche se, scendendo nel dettaglio, si nota che, a fronte di tassi di incidenza di leucemie e linfomi più elevati in Italia, l’opposto avviene per i tumori del sistema nervoso centrale, la cui incidenza è più bassa da noi. Per il 2016-2020 si stima che saranno diagnosticate 7mila neoplasie tra i bambini e 4mila tra gli adolescenti, in linea con il quinquennio precedente.