La richiesta dei supremi giudici al Tribunale di Milano. Gli avvocati del leader del Pdl hanno presentato la richiesta di trasferire i processi a Brescia sia per il processo Ruby che per il secondo grado del processo Mediaset. Nei giorni scorsi il Cavaliere si è visto riconoscere il legittimo impedimento in entrambi i procedimenti
La Cassazione ha chiesto al tribunale e alla Corte di Appello di Milano “un’integrazione della documentazione, necessaria ai fini dell’ulteriore corso della procedura” per la richiesta di Silvio Berlusconi di trasferire a Brescia i processi Mediaset e Ruby. Proprio questa mattina ai supremi giudici era arrivata, trasmessa dalla corte di appello di Milano, l’istanza di rimessione per legittimo sospetto. Con la richiesta il Cavaliere chiede che il processo venga celebrato a Brescia e non più a Milano. Uguale richiesta, riferita al processo Ruby, era stata depositata alla Suprema corte già nel pomeriggio del 18 marzo. Ora la procedura prevede l’assegnazione alla sezione della Corte competente.
Nell’istanza gli avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo fanno riferimento all’articolo 45 del codice di procedura penale, nel quale si parla di “gravi situazioni locali tali da turbare lo svolgimento del processo e non altrimenti eliminabili” che possono pregiudicare “la libera determinazione delle persone che partecipano al processo, ovvero la sicurezza o l’incolumità pubblica, o determinano motivi di legittimo sospetto”. Nei giorni scorsi i difensori dell’ex premier hanno presentato più istanze di legittimo impedimento – per motivi di salute e per impegni politici – che hanno fatto slittare sia il processo Ruby – in cui il pm ha iniziato ma non concluso la requisitoria – che quello Mediaset arrivato in secondo grado di giudizio e in cui devono prendere la parola i legali. In primo grado il Cavaliere è stato condannato a 4 anni.