Pittura ed estetica, etica e spiritualità, istinto e percezione, apollineo e dionisiaco, arte effimera e necessaria, quadri come merci e prodotti. Temi importanti, che nel testo di John Logan diventano materia teatrale, drammatica e struggente, calata nello scontro umano e concreto che contrappone un allievo e il suo maestro, un giovane alla ricerca di un “padre” e uomo maturo, costretto a fare i conti con se stesso, emblemi di due generazioni d’artisti.

Rosso, inedito in Italia, a Pubblico il teatro di Casalecchio di Reno (21 e 22 marzo 2013, ore 21) negli Stati Uniti è stato un caso. Premiato con sei Tony Award nel 2010, ha decretato il successo del suo autore, drammaturgo nonché sceneggiatore al fianco dei più importanti registi americani: da Scorsese (The Aviator e Hugo Cabret) a Tim Burton (Sweeney Todd) fino a Spielberg, per cui ha scritto Lincoln con Tony Kushner.

Il testo s’ispira alla biografia del pittore americano Mark Rothko, maestro dell’espressionismo astratto, che alla fine degli anni Cinquanta ottenne la più importante commissione della storia dell’arte moderna, una serie di dipinti murali per il ristorante Four Season di New York.

Ne emerge il ritratto di un uomo ambizioso, egocentrico e vulnerabile, uno dei più grandi artisti-filosofi del ‘900, per il quale “la pittura è quasi interamente pensiero. Metter il colore sulla tela corrisponde al dieci per cento del lavoro. Il resto è attesa”.

Per Ferdinando Bruni è l’occasione per una prova d’attore a 360 gradi, in cui il gesto pittorico e quello teatrale si completano e confondono. A dirigerlo Francesco Frongia che già aveva firmato in prima persona una delle sue interpretazioni più applaudite, sdisOré di Giovanni Testori, oltre alle regie a quattro mani della Tempesta di Shakespeare, L’ignorante e il folle e L’ultima recita di Salomé. Produce il Teatro dell’Elfo.

Info e prenotazioni 051/570977 – info@teatrocasalecchio.it 

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