Il capogruppo al Senato dopo le consultazioni: "Il capo dello Stato è stato attento, è stato abbastanza attivo". Il portavoce del Quirinale: "Forse non avevano idea di che pasta fosse fatto il presidente". Zanda: "Parole senza riguardo"
Napolitano non si è addormentato, Beppe lo ha tenuto sveglio. Così il capogruppo dei Cinque Stelle al Senato Vito Crimi ha riferito il contesto del colloquio tra il presidente della Repubblica e la delegazione del Movimento al Quirinale. “Napolitano è stato attento, non si è addormentato – ha detto Crimi – Beppe è stato capace di tenerlo abbastanza sveglio, ma anche lui è stato abbastanza attivo e abbiamo interloquito parecchio”.
Il capogruppo al Senato dei Cinque Stelle ha poi chiamato il Colle precisando di non aver pronunciato quelle frasi con un intento offensivo nei confronti del capo dello Stato. “Ho chiamato il Quirinale, il segretario generale, per porgere le mie scuse per la frase attribuitami che non voleva essere irrispettosa – spiega Crimi – ma anzi inserita in un contesto più ampio voleva evidenziare la particolare attenzione mostrata nei nostri confronti”.
“Una frase estrapolata da undiscorso – afferma Crini in una dichiarazione – assume tutto un altro rilievo ovviamente. Il senso del discorso generale era chiaro e intendeva dare atto al presidente Napolitano di essere stato attento ascoltatore. Riprendendo una battuta dello stesso grillo che ha detto al stesso Napolitano in prima persona che doveva ricredersi e non utilizzare più appellativo di Morfeo. Estrapolare la frase detta in streaming nel corso di una riunione interna e non istituzionale è la solita macchina del fango”.
“Sto ricevendo tante segnalazioni in merito al fatto che avrei offeso il capo dello stato per una mia frase estrapolata dalla diretta streaming di una riunione in cui raccontavo esito dei colloqui. Ho ribadito più volte che si sono svolti cordialmente e che il presidente è stato attento a quanto da noi enunciato e ho fatto riferimento a quanto detto dallo stesso Beppe amichevolmente direttamente al Presidente, che dopo averlo conosciuto non utilizzerà più appellativo di Morfeo. Non era mia intenzione offendere il Presidente e ho già chiamato il Quirinale per chiarire onde evitare che si danneggi l’immagine del movimento per una mia frase estrapolata dal contesto. Ricordo che le nostre riunioni si svolgono in diretta streaming e nel corso di esse si parla liberamente, senza discorsi preparati e preconfezionati o artefatti e può capitare di dire qualcosa che risulti infelice come esposizione… Questa – conclude – è comunque trasparenza”.
A Crimi aveva risposto con una battuta su Twitter prima il portavoce dello stesso Napolitano: “Alla fine Grillo disse al Presidente: ‘Non la chiamerò più Morfeo’. Evidentemente non aveva nemmeno idea di che pasta fosse Napolitano…”. Contro l’uscita di Crimi anche il capogruppo del Pd al Senato Luigi Zanda che non nomina mai Crimi, ma fa un chiaro riferimento all’uscita del portavoce dei Cinque Stelle a Palazzo Madama: “Non ho percepito una sensazione di riguardo all’interesse nazionale nelle parole di chi è uscito oggi dalle consultazioni con il Capo dello Stato. Non ho condiviso le dichiarazioni che sono state rivolte a Napolitano”.
In precedenza anche l’ex vicepresidente della Camera Antonio Leone (Pdl) era intervenuto per stigmatizzare le parole di Crimi: “I Grillini si stanno togliendo finalmente la maschera. E il volto che emerge non conforta, anzi sconvolge chi tiene a cuore l’alto valore della democrazia. Si può essere infatti legittimamente anti sistema, senza derogare al rispetto istituzionale. Le espressioni usate oggi dal Capogruppo del M5S al Senato Crimi, al termine delle consultazioni, circa la capacità di esser vigile del Capo dello Stato sono una offesa intollerabile non solo alla persona, ma a tutti gli Italiani”.