Lo “storico appello”, come da lui stesso preannunciato nei giorni scorsi, è arrivato. Il leader del Pkk Abdullah Ocalan, in un messaggio scritto nel carcere di Imfrali e letto nella “capitale” del Kurdistan turco Diyarbakir davanti a centinaia di migliaia di persone, ha ordinato alla guerriglia di cessare la lotta armata e di ritirarsi fuori dal territorio turco. “Facciamo tacere le armi, lasciamo parlare le idee”, ha detto “Apo” nel messaggio letto da due deputati del partito legale curdo Bdp in occasione delle celebrazioni del Newruz, l’anno nuovo curdo. “E’ ora che le nostre forze armate si ritirino oltre i confini”, ha aggiunto: “Non è la fine, è l’inizio di una nuova era”.
L’appello di Ocalan è stato letto in turco e in curdo davanti a un mare di bandiere curde, in attesa da ore delle parole del leader del Pkk. Ocalan sta scontando dal 1999 una condanna a morte, poi commutata in ergastolo, nell’isola carcere di Imrali, dove in dicembre ha avviato una trattativa di pace con il governo turco, attraverso il capo dei servizi segreti del Mit Hakan Fidan. Secondo la stampa di Ankara, il Pkk ha circa 3500 guerriglieri nel Kurdistan turco, che ora dovrebbero ritirarsi, con salvacondotti del governo, verso le basi arretrate dei ribelli in Nord Iraq, mentre proseguiranno le trattative di pace.
La reazione del governo di Ankara è stata positiva: il ministro degli Interni turco Muammer Guler ha detto che “il linguaggio usato è quello della pace” e ha aggiunto di attendere “le conseguenze pratiche” dell’annuncio di Ocalan. Anche il premier Recep Tayyip Erdogan, intervenuto in conferenza stampa a L’Aja, ha detto che l’appello del leader del Pkk “è uno sviluppo positivo, ma è molto importante l’applicazione. Quando l’appello sarà applicato – ha aggiunto – l’atmosfera in Turchia cambierà molto” e “se ci sarà la rinuncia alle armi, cesseranno anche le operazioni” dell’esercito.
Il capo militare del Pkk, Murat Karayilan, ha affermato che i ribelli obbediranno all’appello lanciato da Ocalan per la cessazione dei combattimenti in Kurdistan e un ritiro dal territorio turco dei miliziani curdi. Karayilan è considerato il principale dirigente del Pkk dopo Ocalan e dirige le operazioni dei ribelli curdi dalle basi arretrate della guerriglia nel Nord Iraq. In una lettera inviata a leader la scorsa settimana, Karayilan ha indicato che la direzione militare aderisce al processo per una soluzione politica avviato da dicembre dallo stesso Ocalan con il governo di Ankara.