Da venti giorni su Twitter la ragazza di Forlì, che da minorenne partecipava alle 'cene' di Arcore, si sfoga ricordando che a breve passerà "un'intera giornata coi pm" e che "qualcuno avrà presto un problema"
Twitter cinguetta da via dell’Olgettina. E’ Iris Berardi, teste chiave del processo Bunga Bunga, residente al sesto piano del residence milanese, a spedire tweet a più non posso dal suo account ad ogni ora del giorno e della notte con un destinatario ben preciso: papi Silvio Berlusconi.
Tra una foto e l’altra con il suo cane rottweiler la ragazza, nata in Brasile e cresciuta a Forlì prima di trasferirsi a Milano, sembra essere sul punto di esplodere, parafrasando maldestramente il film Blade Runner: “Ho visto cose che voi uomini non potete nemmeno immaginare”.
Il tweet è del 2 di marzo e fa seguito ad altri messaggini lasciati sul sociale network durante quella giornata. Il primo, corretto da mille errori grammaticali e rigorosamente in stampatello, dice: “sento già la terra che sta x tremare iris sta per arrivare finalmenteeeeeeeeeeee i pm si sono ricordati di me era oraaa !”. Poi: “Sta per scoppiare la bombaaaaaa tic tac tic tac tic tac hahahhahaha so e ho visto cose che voi uomini non potete nemmeno immaginare !”. E infine durante la notte l’ultimo tweet: “k bello avrò una giornata intera dedicata a me dai pm chissà quante belle domande !!!!!!!!! e pensate un po’ alle bellissime risposte!”.
Ma non è tutto. Così Iris tra un travestimento da infermiera con tanto di siringona di almeno mezzo metro e uno da cappuccetto rosso in mezzo alla neve, continua con messaggi da teenager: “La verità è l’arma più letale al mondo. L’omertà non mi appartiene. Qualcuno presto avrà un problema”. E quel qualcuno è Silvio Berlusconi.
La Berardi, minorenne all’epoca dei bunga bunga, ha sempre negato di avere rapporti sessuali con l’ex premier però ora lascia intendere che potrebbero esserci novità: “I tuoi soldi comprano voti e persone ma io ti sfido senza paura”. Anche se subito dopo la paura di rimanere senza più emolumenti mensili la fa quasi ricredere: “Ma se il genio del male scappa, chi sgancia?”.