Ponzano Veneto non condivide il piano di salvataggio, mentre i francesi che hanno rilevato la maggioranza del gruppo energetico sono pronti ad "assumersi le proprie responsabilità". Dopo il 15 aprile niente più scuse
Dopo mille rinvii, l’ultimo di una quindicina di giorni datato 22 marzo, la scadenza per l’iniezione di liquidità nelle casse della Rcs è improrogabilmente alle porte. E gli azionisti del Corriere della Sera iniziano a scoprire le carte. La famiglia Benetton, per esempio, non si è premurata di smentire l’indiscrezione riportata dall’agenzia Mf DowJones, secondo la quale Ponzano Veneto non aprirà il portafoglio per ricapitalizzare l’editrice del Corsera, di cui ha in mano il 5,1 per cento.
La decisione sarebbe legata ad alcune perplessità sull’efficacia del piano di salvataggio messo a punto dall’amministratore delegato Pietro Scott Jovane. Ma anche dalle contestuali difficoltà con l’altra partecipazione editoriale, quella nel Sole 24 Ore. I Benetton, infatti, hanno in mano il 2% del gruppo che pubblica il quotidiano della Confindustria, che negli anni è stata oggetto di corpose svalutazioni. Senza contare che il Sole 24 Ore ha appena annunciato un 2012 in rosso per 45,8 milioni e una liquidità agli sgoccioli, nonostante i piani di risparmio.
Tornando al Corriere, se il presidente della Fiat, John Elkann, prende tempo, i Pesenti, storici azionisti del gruppo alle prese con le difficoltà finanziare delle loro attività nel cemento, traballano. “Dobbiamo ancora vedere”, è tornato a dire Carlo Pesenti, azionista di Rcs con circa il 7,7% attraverso Italmobiliare e consigliere della società. Aperture, invece, si registrano dai soci francesi di Edison che, nonostante il cambio di bandiera, sono pronti a valutare l’operazione.
“Siamo aperti a valutare anche se per ora non ci è arrivata nessuna richiesta”, ha detto l’amministratore delegato del gruppo energetico, Bruno Lescoeur, a margine dell’assemblea dei soci. Per quanto riguarda la quota (1%) e il suo mantenimento in portafoglio, benché la partecipazione in Rcs “non si può definire core business” per Edison, essa rappresenta “un esempio delle relazioni che Edison vuole mantenere nell’ambiente in cui opera”. L’aumento di capitale, ha aggiunto ancora Lescoeur, “è una questione che stiamo esaminando. Riteniamo che Edison debba comportarsi in modo appropriato e assumersi le sue responsabilità nel contesto in cui opera”.
Intanto secondo le ultime indicazioni della società, Rcs riunirà il cda sul bilancio 2012 tra il 10 e il 15 aprile, quindici giorni dopo le previsioni, e l’assemblea fra il 16 e il 24 maggio. Il 27 marzo il consiglio esaminerà invece solo i dati preliminari 2012, l’aggiornamento del piano 2013-2015 comprensivo della parte finanziaria e patrimoniale e, conseguentemente, i principali termini dell’operazione di rinegoziazione del debito e dell’aumento di capitale da sottoporre all’assemblea”.