Il segretario Pd al secondo giorno di consultazioni, pressato da chi tifa per un governo con il Pdl: "E' uno schema che mette ogni forza parlamentare nelle condizioni di trovare qualcosa di positivo". Italia Futura: "No a governicchi". Squinzi: "Serve un esecutivo stabile". Alfano: "Non può fare a meno di noi"
Di larghe intese non si occupa, ma la proposta di governo è aperta a tutte le forze parlamentari. Il presidente incaricato Pier Luigi Bersani continua le sue consultazioni in vista della formazione di un eventuale governo, anche se si lascerà l’ultimo giorno per incontrare i partiti presenti in Parlamento. Il primo punto è il nuovo no a governissimi: “Larghe intese? Non me ne sto occupando. Mi sto occupando dei problemi del Paese”. Un’apparente risposta a ItaliaFutura che in un editoriale sul proprio sito dice no a “governicchi”. “La proposta che rivolgo alle forze parlamentari si basa su uno schema che consente a ciascuna di esse di riconoscervisi – spiega Bersani rispondendo a una domanda su un possibile accordo con il Pdl – e non può prescindere da una esigenza di cambiamento”. Proposta che prevede pure “un binario per far viaggiare riforme istituzionali ed elettorale”. “Ciò – continua – mette ogni forza parlamentare nelle condizioni di potervi trovare qualcosa di positivo. Questa mi sembra la strada più sensata ancorché stretta, che offro a tutte le forze parlamentari. Altre mi sembrano più complicate”. Ma per un governissimo (o un “governo di scopo” per dirla con Graziano Delrio) comincia a spingere anche una parte del Pd.
Dopo ecco un nuovo messaggio al Movimento Cinque Stelle: “Anche Grillo si deve rendere conto che non ha il monopolio del cambiamento – dichiara rispondendo all’attacco a Grasso e Boldrini – Bisogna fare attenzione continuando a distruggere ogni segno buono di cambiamento non so dove si arriva. E comunque la scelta di Grasso e Boldrini non l’ha fatta a Bersani, ma per incrociare le richieste di cambiamento”.
“Senza i voti di Scelta Civica il ‘piano A’ di Bersani non potrà vedere la luce e la parola ripasserà immediatamente al presidente Napolitano – aveva scritto Italia Futura sul sito – Anche per questo è necessario dire con maggiore chiarezza che non siamo disposti a sostenere governicchi”. L‘associazione di cui fa parte Andrea Romano, uno degli esponenti di punta al seguito di Mario Monti prende posizione rispetto al tentativo di Bersani di formare un governo. Dando voce alla posizione che circola dentro Scelta Civica: “Quello che serve all’Italia è un ‘governo di scopo’ che abbia una largo consenso parlamentare, non un confuso tentativo di strappare qualche parlamentare qua e là per varare un esecutivo debole”, con “una indecorosa caccia ai voti leghisti e grillini”, per dirla ancora con Italia Futura. La presa di posizione di Italia Futura arriva dopo che Berlusconi ha aumentato la pressione, con la manifestazione di sabato. Il Pdl vuol mettere il Pd nell’angolo, invitandolo a fare un governo di larghe intese, punto e basta. “Il Pdl è pronto a condividere un’azione di governo per affrontare la grave crisi economica. Bersani non si illuda”, ha detto Maurizio Gasparri. E Angelino Alfano ha scritto su Twitter: “Non pensi di poter fare a meno di noi”.
Ma più il segretario procede negli incontri e più la strada appare sbarrata. Anche da Confindustria sono arrivate infatti richieste abbastanza esplicite di allargare il più possibile la maggioranza di governo. “Non c’è rimasto tempo, siamo vicinissimi alla fine” ha detto il presidente Giorgio Squinzi al termine dell’incontro con Bersani. Per il presidente degli industriali serve un “governo stabile in grado di governare e che faccia appello a tutti gli uomini di buona volontà”.
Ieri Roberto Saviano, oggi il presidente del Censis, Giuseppe De Rita: di certo Pier Luigi Bersani si sta giocando il tutto per tutto. E questo passa anche per una serie di incontri da “premier in pectore” che va formando la sua squadra di governo. Il “dream team” con il quale dovrebbe stupire e zittire tutti quelli che gli remano contro. In questi giorni, le indiscrezioni e le ipotesi sui nomi si moltiplicano, ma gli unici accreditati dal segretario Pd che evidentemente ci ha tenuto a rendere poubblici i colloqui sono questi due.
Le consultazioni del leader del centrosinistra proseguiranno domani dalle 10.30 con i sindacati, poi con Rete Imprese Italia e alle 13 da una rappresentanza del mondo ambientalista. Nel pomeriggio sono in programma alle 15 un incontro con don Luigi Ciotti, successivamente una delegazione del Forum delle associazioni giovanili e del Consiglio nazionale degli studenti e ancora il Consiglio Italiano del Movimento Europeo, insieme al Movimento Federalista Europeo e alla Gioventù Federalista Europea.
La strategia mediatica verso Palazzo Chigi sabato si è arricchita di una scelta d’immagine: un leader “sereno” e “senza problemi personali”, come lo stesso Bersani si è definito, alla faccia dei media che l’hanno dipinto scuro, accigliato, sull’orlo di una crisi di nervi. Così si è presentato a Montecitorio per l’inizio della consultazioni. E così ha scelto di far girare le immagini del festeggiamento serale con birretta all’Open Baladin a Roma. Lo stesso locale in cui era stato immortalato mentre scriveva – da solo, davanti a una birra– la relazione per un’assemblea nazionale del Pd. Lo stesso in cui era andato a festeggiare la vittoria alle primarie su Matteo Renzi. Ma la strada per il governo sembra sempre più stretta.