Alitalia manda in rosso anche Roberto Colaninno. Immsi, la holding quotata della famiglia mantovana ha chiuso il 2012 con una perdita di 33,6 milioni di euro, che si confronta con l’utile di 8,5 milioni del 2011. I conti sono resi noti lunedì 25, proprio nel giorno in cui dall’aeroporto di Linate è decollato il primo volo EasyJet per Roma-Fiumicino rompendo concretamente il monopolio di Alitalia sulla tratta. 

L’obiettivo della compagnia inglese resta quello di trasportare, a regime dall’8 aprile, 350.000 passeggeri tra Milano e Roma nel primo anno di attività, con offerte “accessibili” a partire da 30 euro circa. Dal canto suo Alitalia, che mantiene ancora gran parte dei collegamenti (60 voli al giorno), risponde con nuove soluzioni di viaggio e con la possibilità di scegliere fra tre tariffe. 

Tornando a Colaninno, sul bilancio della holding ha pesato appunto la svalutazione per 36,3 milioni della partecipazione (7%) in Alitalia. Dopo la svalutazione Immsi contabilizza la partecipazione nella compagnia per 43,7 milioni che significa una valutazione implicita del 100% della società attorno ai 620 milioni di euro.

Svalutazioni, per 8,6 milioni di euro, anche sui Cantieri Navali Rodriquez che Colaninno aveva rilevato nel 2004 insieme a Banca Intesa e General Electric tuttora presenti nella compagine azionaria del polo nautico sempre più specializzato nel settore Difesa con la produzione di cacciamine.

Insomma, a portare liquidità al gruppo Immsi è stata essenzialmente la controllata Piaggio che nel 2012 ha generato al gruppo 1,406 miliardi di fatturato, su un totale di 1,468 miliardi di euro. Intanto nel corso dello scorso esercizio l’indebitamento finanziario del gruppo che tra i suoi creditori ha Intesa Sanpaolo in prima fila, è salito da 698,1 a 769,3 milioni a fronte di un patrimonio netto di gruppo sceso a 547,9 milioni, rispetto a 615,7 milioni di euro al 31 dicembre 2011. 

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