E’ del tutto evidente che, con Matteo Renzi, il centrosinistra (la parola “sinistra” è qui particolarmente gratuita, va be’) avrebbe vinto. Così evidente che, infatti, il centrosinistra ha scelto Bersani (quando c’è qualcosa da perdere, il Pd non manca mai). Lo ha fatto con delle Primarie democratiche ma dalle regole vagamente bulgare e palesemente blindatissime, cercando di limitare al massimo gli spifferi da destra.
E’ però altrettanto evidente che, per chi vota Pd, il bivio è spietato: perdere fingendosi ancora di sinistra o vincere reinventandosi definitivamente di destra (anzi berlusconiani)? Se essere intelligenti in Italia non conviene, essere di sinistra attiene quasi sempre al masochismo più frustrante.
Nello specifico: dopo aver fatto finta di defilarsi, Matteo Renzi ha più volte detto di non seguire i grillini (tanto è inutile) e di dialogare con Berlusconi. Tale analisi, peraltro, ribadisce la simpatica megalomania del personaggio: chiedere al Pd di parlare con Berlusconi equivale a chiedere al proprio partito di dialogare con se stessi. Autoreferenzialità alla ennesima potenza.
Perché Renzi vuole parlare con il centrodestra, quello stesso centrodestra che si è ritrovato due giorni fa a Piazza del Popolo usando toni così ameni, garbati e democratici? Per due motivi. Il primo, facile, è che Renzi è un Berlusconi 2.0. Mediatico (la sua intervista recente alla Bignardi rappresenta la perfezione comunicativa), furbo, scaltro, piacione, di quella Toscana poco urticante che nulla ha del Cioni Mario e molto dei Pieraccioni trasversali e rassicuranti. Renzi è stato il primo a comprendere che, per vincere, il centrosinistra deve berlusconizzarsi. Non più “guardare al centro”, quanto “essere il centro” (e un po’ di destra). E’ ingiusto dire che Renzi sia uguale a Berlusconi, ma è lapalissiano che la “sinistra” di Renzi – che le sue groupies definiscono teneramente “blairiana” – è quella che ammicca a Marchionne e alla Fornero. Renzi avrebbe preso i voti della destra perché la sua politica, più che post-ideologica, è post-paracula. Quindi piace a (quasi) tutti. Renzi e i renziani non hanno alcuna remora a parlare con Berlusconi, perché – narcisi e di successo – amano parlare con il proprio specchio (e non sarò certo io a criticarli per questo: non sarei credibile).
C’è però un altro motivo. Ed è prettamente strategico. Renzi, perdendo le primarie, ha perso pure il treno. Che ripasserà, però fuori orario. Se a dicembre Renzi era fortissimo, ora lo è un po’ meno. Se passasse la linea Civati – ex amico di Renzi e dunque ancor più pericoloso -, e nel mio piccolo anche la mia (e più che altro quella di milioni di italiani), Renzi sarebbe tagliato fuori. Non parteciperebbe al “governo dei sogni”, da ipotizzare dopo lo schianto di Bersani (sempre più tenero nel consegnarsi al martirio definitivo) e dopo l’elezione del Presidente della Repubblica (parentesi: se votano D’Alema, espatriamo. Tutti. Facciamolo per il nostro amor proprio minimo). Non sarebbe in prima fila nell’esecutivo anti-casta. E il ruolo di salvatore della baracca vacillerebbe.
Renzi sta “consigliando” a Bersani di dialogare con Berlusconi perché ne vuole la definitiva caduta politica. Una caduta umiliante e possibilmente fantozziana. La sua tattica è in questo non dissimile a quella di Grillo: mostrare come gli altri siano tutti uguali, stigmatizzare l’inciucione e poi ergersi a paladini del nuovo. Una tattica cinica, odiosa (per chi come noi sta a guardare) ma politicamente efficacissima. E Renzi, politicamente, è un (simpatico) marpione mica da ridere.
Se il Pd cederà (un’altra volta) alla sirene berlusconiane, Renzi e Grillo ne usciranno rafforzati. Se invece Pd e M5S si accordassero sulla opzione Zagrebelsky (o chi per lui), Renzi verrebbe ridimensionato.
Ne consegue che, se continuerà il muro contro muro, Pd e Movimento 5 Stelle perderanno l’occasione di disinnescare tanto Berlusconi quanto Renzi. Qualora accadesse, sapremmo a chi dire grazie per questi match point così orgogliosamente sprecati.
Andrea Scanzi
Giornalista e scrittore
Politica - 25 Marzo 2013
Nuovo governo, vi state dimenticando di Renzi
E’ del tutto evidente che, con Matteo Renzi, il centrosinistra (la parola “sinistra” è qui particolarmente gratuita, va be’) avrebbe vinto. Così evidente che, infatti, il centrosinistra ha scelto Bersani (quando c’è qualcosa da perdere, il Pd non manca mai). Lo ha fatto con delle Primarie democratiche ma dalle regole vagamente bulgare e palesemente blindatissime, cercando di limitare al massimo gli spifferi da destra.
E’ però altrettanto evidente che, per chi vota Pd, il bivio è spietato: perdere fingendosi ancora di sinistra o vincere reinventandosi definitivamente di destra (anzi berlusconiani)? Se essere intelligenti in Italia non conviene, essere di sinistra attiene quasi sempre al masochismo più frustrante.
Nello specifico: dopo aver fatto finta di defilarsi, Matteo Renzi ha più volte detto di non seguire i grillini (tanto è inutile) e di dialogare con Berlusconi. Tale analisi, peraltro, ribadisce la simpatica megalomania del personaggio: chiedere al Pd di parlare con Berlusconi equivale a chiedere al proprio partito di dialogare con se stessi. Autoreferenzialità alla ennesima potenza.
Perché Renzi vuole parlare con il centrodestra, quello stesso centrodestra che si è ritrovato due giorni fa a Piazza del Popolo usando toni così ameni, garbati e democratici? Per due motivi. Il primo, facile, è che Renzi è un Berlusconi 2.0. Mediatico (la sua intervista recente alla Bignardi rappresenta la perfezione comunicativa), furbo, scaltro, piacione, di quella Toscana poco urticante che nulla ha del Cioni Mario e molto dei Pieraccioni trasversali e rassicuranti. Renzi è stato il primo a comprendere che, per vincere, il centrosinistra deve berlusconizzarsi. Non più “guardare al centro”, quanto “essere il centro” (e un po’ di destra). E’ ingiusto dire che Renzi sia uguale a Berlusconi, ma è lapalissiano che la “sinistra” di Renzi – che le sue groupies definiscono teneramente “blairiana” – è quella che ammicca a Marchionne e alla Fornero. Renzi avrebbe preso i voti della destra perché la sua politica, più che post-ideologica, è post-paracula. Quindi piace a (quasi) tutti. Renzi e i renziani non hanno alcuna remora a parlare con Berlusconi, perché – narcisi e di successo – amano parlare con il proprio specchio (e non sarò certo io a criticarli per questo: non sarei credibile).
C’è però un altro motivo. Ed è prettamente strategico. Renzi, perdendo le primarie, ha perso pure il treno. Che ripasserà, però fuori orario. Se a dicembre Renzi era fortissimo, ora lo è un po’ meno. Se passasse la linea Civati – ex amico di Renzi e dunque ancor più pericoloso -, e nel mio piccolo anche la mia (e più che altro quella di milioni di italiani), Renzi sarebbe tagliato fuori. Non parteciperebbe al “governo dei sogni”, da ipotizzare dopo lo schianto di Bersani (sempre più tenero nel consegnarsi al martirio definitivo) e dopo l’elezione del Presidente della Repubblica (parentesi: se votano D’Alema, espatriamo. Tutti. Facciamolo per il nostro amor proprio minimo). Non sarebbe in prima fila nell’esecutivo anti-casta. E il ruolo di salvatore della baracca vacillerebbe.
Renzi sta “consigliando” a Bersani di dialogare con Berlusconi perché ne vuole la definitiva caduta politica. Una caduta umiliante e possibilmente fantozziana. La sua tattica è in questo non dissimile a quella di Grillo: mostrare come gli altri siano tutti uguali, stigmatizzare l’inciucione e poi ergersi a paladini del nuovo. Una tattica cinica, odiosa (per chi come noi sta a guardare) ma politicamente efficacissima. E Renzi, politicamente, è un (simpatico) marpione mica da ridere.
Se il Pd cederà (un’altra volta) alla sirene berlusconiane, Renzi e Grillo ne usciranno rafforzati. Se invece Pd e M5S si accordassero sulla opzione Zagrebelsky (o chi per lui), Renzi verrebbe ridimensionato.
Ne consegue che, se continuerà il muro contro muro, Pd e Movimento 5 Stelle perderanno l’occasione di disinnescare tanto Berlusconi quanto Renzi. Qualora accadesse, sapremmo a chi dire grazie per questi match point così orgogliosamente sprecati.
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Damasco, 16 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Difesa siriano ha accusato domenica il gruppo libanese Hezbollah di aver rapito e ucciso tre soldati in Libano. Lo hanno riferito i media statali.
"Un gruppo della milizia di Hezbollah... ha rapito tre membri dell'esercito siriano al confine tra Siria e Libano... prima di portarli in territorio libanese ed eliminarli", ha affermato il ministero della Difesa, citato dall'agenzia di stampa Sana.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha dichiarato che un colpo d'arma da fuoco proveniente dal Libano ha colpito un veicolo all'interno di un centro residenziale nel nord di Israele. "Stamattina, uno sparo ha colpito un veicolo parcheggiato nella zona di Avivim. Non sono stati segnalati feriti. Lo sparo è molto probabilmente partito dal territorio libanese", ha affermato l'esercito in una dichiarazione. "Qualsiasi fuoco diretto verso Israele dal territorio libanese costituisce una palese violazione degli accordi tra Israele e Libano", ha aggiunto l'esercito.
Kiev, 16 mar. (Adnkronos/Afp) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sostituito il capo di stato maggiore delle forze armate, con un decreto emesso oggi, mentre le truppe in prima linea di Kiev continuano ad essere in difficoltà. Secondo un comunicato, Anatoliy Bargylevych è stato sostituito da Andriy Gnatov, a cui "è stato affidato il compito di aumentare l'efficienza della gestione".
"È un combattente", ha detto Zelensky parlando di Gnatov. "Il suo compito è quello di apportare maggiore esperienza di combattimento, l'esperienza delle nostre brigate nella pianificazione delle operazioni, difensive e offensive, nonché uno sviluppo più attivo del sistema dei corpi d'armata", ha aggiunto. "Tutto ciò che le nostre brigate hanno imparato dalla guerra dovrebbe essere implementato al cento per cento a livello di pianificazione".
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Un uomo di 45 anni è stato dato alle fiamme nel bel mezzo di Times Square, a New York, la scorsa notte. Lo ha riferito la polizia. Le immagini delle telecamere hanno immortalato il momento in cui l'uomo, a torso nudo e gravemente ustionato, è stato trasportato d'urgenza dalle autorità in ambulanza dopo che le fiamme erano state spente.
La polizia afferma che il 45enne è stato soccorso alle 4 del mattino ed è stato portato in un ospedale vicino in condizioni stabili. Il suo aggressore sarebbe fuggito dalla scena ed è ricercato dalle autorità. Non sono state in grado di dire se l'attacco fosse casuale o mirato.
Gli investigatori hanno riferito che l'uomo era stato cosparso con un liquido infiammabile prima che qualcuno appiccasse il fuoco. La vittima, avvolta dalle fiamme, si era messa poi a correre, quando qualcuno è uscito da un'auto e ha spento il fuoco con un estintore a polvere.
Skopje, 16 mar. (Adnkronos) - La Macedonia del Nord ha dichiarato un periodo di lutto nazionale di sette giorni per l'incendio in una discoteca che ha causato almeno 59 morti e decine di feriti, mentre le autorità hanno arrestato 15 persone per interrogarle e il ministro degli Interni ha affermato che un'ispezione preliminare ha rivelato che il club stava operando senza la licenza necessaria.
Al termine di una giornata in cui il piccolo Paese balcanico è stato alle prese con un disastro mai visto da decenni, il ministro degli Interni Panche Toshkovski ha dichiarato che il club nella città orientale di Kočani, dove si è verificato l'incendio prima dell'alba, sembrava operare illegalmente.
Più di 20 persone sono sotto inchiesta, 15 delle quali sono sotto custodia della polizia, mentre altri sospettati di coinvolgimento si trovano in ospedale, ha aggiunto Toshkovski. La maggior parte delle vittime dell'incendio, che ha devastato il nightclub Pulse durante un concerto hip-hop, erano adolescenti e giovani adulti. Circa 155 sono rimasti feriti, molti in modo grave.
Mosca, 16 mar. (Adnkronos) - Il desiderio della Gran Bretagna di rubare i beni russi è legato alla lunga tradizione inglese della pirateria, diventata un segno distintivo della corona britannica insieme a "rapine e omicidi". Lo ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
"Questa è una delle tradizioni inglesi, come bere il tè e le corse di cavalli. Il fatto è che la pirateria è stata legalizzata in Inghilterra", ha scritto la diplomatica sul suo canale Telegram. "Ai pirati era proibito attaccare le navi inglesi, ma era loro permesso derubare le navi dei concorrenti. Moralità immorale".
Beirut, 16 mar. (Adnkronos) - I media libanesi riferiscono di un morto in un attacco aereo israeliano nella città meridionale di Aainata. Ulteriori raid sono stati segnalati a Kafr Kila. Non ci sono commenti immediati da parte delle Idf.