Dilaga il pessimismo in attesa del verdetto dell'agenzia di rating che su Nicosia in mattinata aveva segnalato "effetti negativi sul credito per tutti i debiti sovrani dell’area euro". Spread a 327 punti
L’ombra di Moody’s spinge Piazza Affari in rosso. Una pioggia di vendite si è abbattuta sul mercato finanziario italiano nel pomeriggio di lunedì e dopo qualche ora di passione, Milano ha chiuso in calo del 2,5%, seguita da Madrid (-2,27%) e Lisbona (-1,19%). A dare il là alle vendite, nelle sale operative, i timori legati ad un possibile nuovo taglio di Moody’s sull’Italia, a seguito dell’incertezza politica legata alla nascita del nuovo governo. Timori ai quali si è aggiunta la dichiarazione del presidente dell’Eurogruppo sul salvataggio di Cipro, con il prelievo forzoso che diventerebbe un nuovo modello per l’Europa e che ha affossato tutte le banche del Vecchio Continente. In testa le italiane Unicredit e Intesa che, in caduta libera, hanno bruciato rispettivamente il 5,8 e il 6,2 per cento. A picco anche Mediaset che, alla vigilia dei conti, ha registrato un tonfo del 4,73 per cento. In salita, poi, lo spread, con i btp decennali che a metà giornata hanno invertito la rotta e sono saliti di 10 punti base, portando il differenziale di rendimento tra debito italiano e tedesco a 327punti (310 il minimo di giornata).
La mattinata si era già aperta all’insegna dell’incertezza dopo l’accordo sul salvataggio di Cipro, che prevede il congelamento dei depositi non assicurati sopra i 100mila euro. Ma Piazza Affari aveva aperto in rialzo dell’1 per cento per poi virare in leggero calo. A frenare l’ottimismo era intervenuta proprio Moody’s, che aveva avvertito: ”Cipro rimane a rischio default e di uscire dall’area euro per un periodo prolungato” anche nello scenario migliore in cui dovesse approvare e applicare le misure chieste dalla Troika. La crisi finanziaria dell’isola, secondo l’agenzia di rating, “avrà profonde conseguenze negative a lungo termine per il debito sovrano” anche se Nicosia “risolvesse con successo questa crisi politica delle ultime settimane e l’impasse con l’area euro”.
Non solo. La crisi di Cipro ha anche ”effetti negativi sul credito per tutti i debiti sovrani dell’area euro“, ha aggiunto Moody’s, spiegando che “se i negoziati andassero a buon fine crescerebbe comunque il rischio di uscita dai depositi, fuga di capitali, aumento dei costi delle banche e di finanziamento del debito”. Se poi i negoziati fallissero e Cipro uscisse dall’area euro, “il caos potrebbe essere ben oltre alla capacità dei governanti di gestirlo”.
Duro anche il commento del premier russo Dmitri Medvedev, che in un incontro di governo ha avvertito: ”A mio giudizio, continuano rubare ciò che è già stato rubato”. La cancelliera tedesca Angela Merkel è invece “molto contenta” del fatto che si sia trovato un accordo con Cipro e ritiene che la soluzione individuata sia “sostenibile” e risponda all’interesse di Nicosia e dell’Eurozona. Lo ha detto il portavoce Steffen Seibert a Berlino, spiegando che la soluzione trovata “affronta il problema laddove è sorto: nel settore bancario“.