“Certo che darei l’estrema unzione a Berlusconi. Anche subito gli darei l’unzione degli infermi con un bulacco (secchio, ndr) d’olio fino ad annegarlo“. Sono le parole di Don Paolo Farinella, parroco della diocesi di Genova e collaboratore di Micromega, a ‘La Zanzara’, su Radio24. “Se Berlusconi morisse” – continua il sacerdote – “ci libererebbe da una bella palla di piombo ai piedi, da un bel rospo”. Don Farinella punta il dito anche contro Gianni Letta: “La Chiesa dovrebbe togliergli il titolo di “gentiluomo del Papa”. Lui è stato il sodale di Berlusconi, se non il suo prosseneta, il magnaccino, il compagnuccio che gli apriva e gli chiudeva le porte”. E rincara: “Letta è quello metà cardinale e metà prostituta, quello che gli copriva tutte le vergogne con tutte le foglie di fico possibili ogni volta che questo ne combinava una con le donne e con le porcate che faceva con le varie leggi”. Il parroco torna ancora sulle grane giudiziarie del Cavaliere: “Berlusconi è un mafioso e indubbiamente è un delinquente, da un punto di vista giuridico. Lui dovrebbe stare in galera. La legge dovrebbe essere uguale per tutti, ma noi da diciannove anni a questa parte vediamo che non è così.”. E aggiunge: “Berlusconi è stato condannato una volta, poi non più perché si è fatto le leggi a suo favore altrimenti sarebbe in carcere. Lui però ha evitato la galera e la sta evitando ancora. Basti pensare” – continua – “alla uveite agli occhi. Adesso per la manifestazione gli è passata. Gli viene quando deve andare in tribunale, poi per la piazza si può mettere anche un po’ di pepe per fare finta”. E ancora: “Berlusconi mi sta sulle palle, dove volete che mi stia? Lui non vuole il governo, vuole l’immunità totale, la garanzia di non andare in carcere, vuole salvarsi dai processi e per questo sarebbe disposto a mandare D’Alema al Quirinale, una disgrazia assoluta, la fine del mondo“. Infine, Don Farinella si pronuncia su Magdi Allam (“lui non è mai entrato nella Chiesa”) e sulla presunta “cricca gay” in Vaticano: “Lì è il covo dei gay, sto per pubblicare ad aprile un libro in merito” di Gisella Ruccia
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