Le vendite al dettaglio nel commercio segnano - 3%. A gennaio invece gli ordinativi dell’industria segnano un calo dell’1,4% rispetto a dicembre e del 3,3% su base annua, ma viene registrato anche un lieve rialzo per gli ordinativi fuori confine. Anche se il dato generale resta negativo
Giù il fatturato dell‘industria, ma sopratutto in calo le vendite degli alimentari anche nei discount. La crisi non molla la presa e i consumi continuano a essere in diminuzione.
Commercio: in calo le vendite anche nei discount alimentari. I dati Istat parlano di vendite al dettaglio a gennaio che scendono ancora segnando un ribasso del 3% su base annua. E’ la settima flessione tendenziale consecutiva. Le vendite risultano in calo anche rispetto a dicembre (-0,5%), con un diminuzione più forte per gli alimentari (-0,6%) che per i non alimentari (-0,4%). Nel primo mese del 2013, ed è il dato più preoccupante, iniziano a scendere anche le vendite nei discount alimentari, che rispetto agli altri esercizi avevano mostrato vitalità anche in tempi di profonda crisi. L’Istat, infatti, rileva per i discount una diminuzione, anche se lieve, su base annua (-0,2%). Le vendite per forma distributiva mostrano, nel confronto con il mese di gennaio 2012, una diminuzione sia per la grande distribuzione (-2,3%) sia per le imprese operanti su piccole superfici (-3,5%). A gennaio 2013 l’indice destagionalizzato delle vendite al dettaglio (valore corrente che incorpora la dinamica sia delle quantità sia dei prezzi) ha segnato un calo congiunturale dello 0,5%. Nella media del trimestre novembre-gennaio 2013 l’indice è diminuito dello 0,8% rispetto ai tre mesi precedenti. Nel confronto con dicembre 2012, diminuiscono sia le vendite dei prodotti alimentari (-0,6%) sia quelle dei prodotti non alimentari (-0,4%). Rispetto a gennaio 2012, l’indice grezzo del totale delle vendite segna un calo del 3,0%, sintesi di un calo del 2,3% delle vendite di prodotti alimentari e del 3,3% di quelle di prodotti non alimentari.
Industria: lieve rialzo degli ordinativi fuori confine (+3,8%). A gennaio gli ordinativi dell’industria segnano un calo dell’1,4% rispetto a dicembre e del 3,3% su base annua (dato grezzo). In questo caso si tratta del terzo mese consecutivo in flessione, sia in termini congiunturali che tendenziali. A pesare anche a gennaio è la negativa performance del mercato interno. Il calo congiunturale delle commesse è sintesi di una diminuzione del 3,0% sul mercato interno e di un aumento dell’1,3% sull’estero. Lo stesso andamento si rileva su base annua, con gli ordini nazionali negativi (-7,3%) e quelli fuori confine positivi (+3,8%). A livello settoriale, l’Istat registra i maggiori rialzi per le industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+7,2%), la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+1,2%) e le fabbricazioni di prodotti chimici (+0,5%); mentre i cali più forti emergono nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-8,8%) e nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-7,2%).