Antonio Venturino e Giampiero Trizzino, eletti all'Ars per il movimento di Beppe Grillo, sono stati fotografati a Sigonella, mentre scendevano da un veicolo con lampeggiante. Alle polemiche rispondono: "Era l'unico modo per arrivare all'incontro col console americano"
Avevano annunciato che non avrebbero mai utilizzato le auto blu, simbolo della tanto odiata casta dei privilegi. Oggi però i fotografi dell’Ansa hanno immortalato una scena più unica che rara: due deputati regionali del Movimento Cinque Stelle intenti a scendere da un’auto dell’Assemblea regionale siciliana con tanto di lampeggiante, mentre arrivavano a Sigonella, la base militare statunitense. “Eravamo lì in veste istituzionale, a rappresentare la Sicilia, per incontrare il console statunitense Donald Moore sul tema delicato del Muos, la centrale radar di Niscemi, dove poi ci siamo recati”, ha spiegato il vicepresidente dell’Ars Antonio Venturino, “beccato” sull’auto di servizio insieme al presidente della commissione Ambiente Giampiero Trizzino.
La polemica ovviamente è scattata immediatamente: non aveva Venturino annunciato, in un video pubblicato dal blog di Beppe Grillo, di voler lasciare parcheggiata l’auto blu che gli spetta di diritto come vice presidente dell’Ars? “Certo che sì e infatti ho mantenuto la promessa. Non uso l’auto blu per andare a fare la spesa o farmi gli affari miei – continua l’esponente del movimento di Grillo – e soprattutto non la uso nemmeno per lavoro. Semplicemente questa volta dovevamo incontrare il console alle 10 e 30 del mattino e con noi c’era la dottoressa Gatto, funzionaria della quarta commissione parlamentare, la cui presenza era necessaria per lavoro, e che soprattutto non è coperta da assicurazione quando non viaggia su auto dell’assemblea”. Da qui quindi la scelta dei due deputati di Grillo di utilizzare un’auto di servizio del Parlamento siciliano.
Una scelta che ha ovviamente creato il caso. “E’ una polemica sterile e maliziosa. non è un’auto blu, nel senso che non è di nostra unica pertinenza, ma è solo un’automobile di servizio del Parlamento siciliano. Non avremmo neanche potuto affittarne una perché la dipendente dell’Ars non sarebbe potuta venire con noi” ci tiene a precisare Venturino. “I due deputati non avrebbero potuto prendere nemmeno l’autobus, dato che da Palermo a Catania sarebbero partiti alle 5 e 45, per poi proseguire in taxi fino a Sigonella, da lì fare il percorso inverso e poi raggiungere Niscemi nel pomeriggio, da dove non c’è nessun mezzo per rientrare a Palermo”, fanno sapere dall’ufficio stampa del gruppo parlamentare Cinque Stelle.
Il caso però ha rischiato d’ingigantirsi ulteriormente quando stamattina Venturino ha anche sottolineato di non possedere un’auto. Sulla pagina del Movimento Cinque Stelle siciliano, nella sezione trasparenza, il deputato ha dichiarato però di aver trattenuto tra gennaio e febbraio mille e cento euro come rimborso benzina. Benzina di quale automobile se ha detto di non possederne una? “Semplicemente per spostarmi da Piazza Armerina, la mia città, a Palermo, mio fratello mi presta spesso la sua automobile”. Che converrà utilizzare anche al prossimo giro. Almeno per evitare polemiche.
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