Il presidente esecutivo di Telecom Franco Bernabè si è autoridotto il bonus del 66 per cento a 525mila euro, ma il compenso totale resta da capogiro: 2,96 milioni di euro. Lo stipendio del manager è sceso quindi del 19 per cento dai 3,68 milioni dell’anno precedente. Di questi, si legge nella relazione sulla remunerazione del gruppo pubblicata oggi, 1,9 milioni sono i compensi fissi. Lo stipendio totale dell’amministratore delegato Marco Patuano è sceso invece del 28 per cento a 1,32 milioni, di cui circa un milione di fisso e 279mila euro di bonus.

Nel 2011, Patuano, diventato amministratore delegato in aprile, aveva totalizzato 1,84 milioni, di cui 1,22 milioni come componente fissa, 569mila euro come bonus e 52mila euro di benefici non monetari, più 188mila euro di fair value sulla parte equity. Calano quindi i compensi della direzione, anche se restano a sei zeri nonostante il gruppo abbia chiuso il 2012 con una perdita di 1,6 miliardi di euro legata in particolare a svalutazioni dell’avviamento per oltre 4 miliardi, che è sembrato comunque un risultato positivo rispetto al buco da 4,8 miliardi registrato nel 2011.

E, mentre vengono distribuiti i ricchi premi ai manager, aumentano i sacrifici dei dipendenti. Dopo una trattativa durata tutta la notte, è stata firmata mercoledì mattina l’intesa di Telecom con i sindacati per salvaguardare i livelli occupazionali attraverso il miglioramento della produzione. Dei 3mila esuberi individuati nella società, 2.500 saranno gestiti attraverso contratti di solidarietà distribuiti su circa 32mila addetti, mentre 500 lavoratori lasceranno l’azienda per andare in pensione, avendo maturato i requisiti necessari. Altri 350 lavoratori di Telecom Information Technology saranno gestiti con simili ammortizzatori sociali.

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