Finiranno all’attenzione della magistratura le dichiarazioni del segretario generale del Coisp Franco Maccari. È l’epilogo annunciato da Patrizia Moretti che respinge “fermamente la solidarietà ipocrita di Maccari che continua ad insultarmi”. Dopo le polemiche di piazza Savonarola, con il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani invitato ad allontanarsi, il sindacalista in una nota manifestava vicinanza al dolore della madre e sosteneva di non essere a conoscenza del fatto che proprio davanti al posto scelto per il sit-in ci fossero le finestre degli uffici dove lavora come dipendente comunale la Moretti. E invece il si-in, organizzato per solidarietà ai quattro agenti condannati per l’omicidio colposo di Federico e in segno di protesta contro la carcerazione di poliziotti per un delitto colposo, ha ottenuto solo di “riaprire una ferita all’interno della città”, per usare le parole di Dario Franceschini.
“Maccari sa benissimo – replica la madre di Federico Aldrovandi – che da un mese un furgone del Coisp con manifesti e bandiere gira tutta la città di Ferrara per poi stazionare di fronte al comune di Ferrara con gli stessi slogan di ieri. Maccari sa benissimo che proprio questo furgone è stato invitato da colleghi suoi ad allontanarsi da quel luogo”.
Ma il punto più dolente per la donna è un altro ancora: le dichiarazioni di Maccari che “è arrivato a sostenere che la foto del viso martoriato di mio figlio sarebbe addirittura un fotomontaggio. Mi piacerebbe tanto che lo fosse, ma purtroppo così non è. Maccari risponderà di queste affermazioni di fronte all’autorità giudiziaria perché ho dato già incarico al mio avvocato Fabio Anselmo di sporgere querela nei suoi confronti e d’ora in poi parlerà lui per me. Sono nauseata e disgustata da tutto questo”.
Intanto compaiono in rete le dichiarazioni dette sempre da Maccari nel corso del dibattito che ha preceduto il congresso regionale del Coisp, voluto a Ferrara. I primi strali sono contro la stampa “vigliacca e penosa che ha pubblicato cose ignobili, compreso il non voler prendere atto che quella foto (quella che mostra il volto di Federico a poche ore dall’omicidio, steso su una brandina dell’obitorio, ndr) non è stata ammessa in tribunale perché non veritiera”. Viene poi la difesa dell’operato dei quattro colleghi pregiudicati che “in questa situazione non hanno sbagliato, ma hanno operato in una situazione difficile che poi qualcuno ha valutato in una maniera che noi non consideriamo corretta”.
Maccari se la prende poi con chi è sceso in piazza a fianco di Patrizia Moretti: “erano tutti dipendenti comunali che hanno abbandonato il loro lavoro per manifestare con una foto falsa. Hanno fatto una manifestazione senza autorizzazione, è un reato penale molto grave e qualcuno dovrà provvedere”. E infine un’ultima invettiva, con destinatario non meglio definito: “Non mi interessa il comportamento della signora Moretti, ma tutto il contorno sì, perché credo proprio che tutti siano stati condizionati da un gruppetto di maledetti bastardelli che avete qua a Ferrara, una spruzzata di politica che è ben identificabile”.
ll sindaco Tagliani? Se sostiene certe cose non vere, allora è una “persona in mala fede e squallida”. Continuano a sommarsi una sopra l’altra le dichiarazioni fuori dalle righe che escono dalla bocca del segretario generale del sindacato di polizia del Coisp. Quest’ultima è stata rilasciata a Radio Popolare, poche ore dopo i fatti di piazza Savonarola a Ferrara, con il sit-in del camper del Coisp ‘affrontato’ da Patrizia Moretti che ha mostrato ai manifestanti la foto del figlio ucciso dai loro colleghi.
“Se c’è qualcuno in malafede sono loro”, replica a distanza il sindaco di Ferrara, sceso in strada per chiedere ai manifestanti di spostarsi di qualche decina di metri dalle finestre del municipio, dove lavora Patrizia Moretti, per evitare inutili polemiche e ottenendo invece insulti e l’invito ad andarsene. “Stanno accampando delle scuse ridicole – aggiunge Tagliani -; non è la prima volta che manifestano in centro e già avevano ricevuto critiche ed erano stati oggetto di contestazioni anche infelici (vennero lanciati due fumogeni contro il camper, ndr). Credo che se invece di difendersi a oltranza chiedessero scusa alla città farebbero la miglior cosa possibile e l’unico vero favore verso i loro colleghi”.
E sempre a Maccari che in sede di congresso regionale tuonava contro la stampa “vigliacca e penosa”, “per fortuna che c’è la stampa – risponde il sindaco – e che c’è un Paese che nel giro pochi minuti è capace di mobilitarsi in difesa dei valori costituzionali. Altrimenti il nostro Paese sarebbe ancora più a rischio di quanto non lo è oggi”.
E mentre da Ferrara i sindacati di polizia del Sap e del Siap prendono le distanze dai colleghi del Coisp, continuano le manifestazioni di solidarietà verso la famiglia Aldrovandi. Dopo la telefonata di Laura Boldrini a Patrizia Moretti, arrivano le parole del presidente del Senato Pietro Grasso, che su twitter ricorda che “ieri in Aula tutti in piedi in solidarietà con Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi. Manifestazioni per lei siano solo d’affetto”.
Sul caso Aldrovandi che “ritorna come monito ed insegnamento” si sofferma anche Magistratura Democratica dell’Emilia-Romagna: “L’ordine pubblico è tutela dei diritti dei cittadini, ma l’azione delle forze dell’ordine deve essere permeata dai valori costituzionali se non vuole diventare atto di barbarie, atto di inaudita prepotenza. La miseria di quanti credono che si possa difendere quello che non è difendibile – prosegue Md – fa torto a quanti, nelle stesse forze dell’ordine, ogni giorno si fanno carico della pesantezza di quei diritti e tentano di restituirvi capacità di civile convivenza e di promozione sociale. Alla madre di Federico Aldrovandi, chiamata a difendere dopo le aule dei tribunali la sua tragica storia nella miserevole contesa di un raduno di vocianti, va la nostra piena riconoscenza umana”.
La madre di Federico intanto lancia un messaggio su Facebook: “Vi aspetto tutte e tutti domani a Ferrara, in piazza Savonarola per il sit in promosso dagli amici di Federico”. Anche il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti ha portato la solidarietà dell’associazione dopo l’episodio di ieri. “Spero – si legge in una nota dell’associazione – che domani ci siano anche uomini in divisa, il questore di Ferrara, le Autorità cittadine. ‘Da ieri mi sono arrivate lettere e telefonate di poliziotti e carabinieri che hanno solidarizzato con me, che hanno espresso un dissenso netto dalla manifestazione di ieri. Tra questi voglio ringraziare l’ex questore di Ferrara, Longo, attualmente a Catania, che ha sempre seguito con attenzione le vicende legate alla morte di Federico”.
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