Di nuovo libero. Il giudice ha revocato gli arresti domiciliari a Franco Fiorito, ex capogruppo Pdl alla Regione Lazio, arrestato lo scorso 2 ottobre con l’accusa di peculato per essersi appropriato di circa 1 milione 400mila euro dei fondi destinati al suo gruppo in consiglio regionale.

Dal 27 dicembre Fiorito era ai domiciliari nella sua abitazione di Anagni, in provincia di Frosinone. Il giudice per le indagini preliminari ha quindi accolto un’istanza presentata dagli avvocati Carlo Taormina ed Enrico Pavia. Per i fatti attribuiti al politico Pdl è scaturito uno scandalo che ha travolto la Regione Lazio: tra le spese di Fiorito anche una Smart da 16mila euro e una Bmw da 88mila. Il consigliere, però, aveva risposto alle accuse presentando un dossier contro i suoi ex colleghi di partito e in una intervista al Fatto del 15 settembre scorso aveva confessato che i soldi venivano spesi anche in festini privati. Da una lettera, inoltre, emerge che Silvio Berlusconi fosse a conoscenza della vicenda, ben prima che lo scandalo venisse alla luce.

In attesa del processo, intanto, l’ex capogruppo è stato rimesso in libertà e l’8 aprile prossimo il gup dovrà decidere se accogliere la sua richiesta di essere giudicato con il rito abbreviato.

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