Avvio ancora in calo per piazza Affari, dopo tre sedute consecutive chiuse in ribasso. Ftse Mib 15.326 punti (-0,18%) e All Share 16.359 punti (-0,28%). Ieri il listino milanese aveva chiuso in negativo lasciando lo 0,92%
Sale ancora lo spread fra Btp e Bund. Il differenziale fra i titoli di stato decennali italiani e quelli tedeschi tocca 360 punti base, ai massimi da settembre. Piazza Affari non ce la fa a rimbalzare, schiacciata dallo spread Btp-Bund, in costante ascesa. Ftse Mib -0,24% e All Share -0,26%, dopo tre sedute consecutive chiuse in calo. Deboli anche le altre piazze europee: a Francoforte Dax -0,04%; a Londra Ftse -0,05%; a Bruxelles Bel 20 -0,08%; a Parigi Cac -0,27%; a Madrid Ibex -0,89%; a Lisbona Psi 20 -2,27%. A Zurigo Smi +0,13%.
Questa mattina lo spread aveva superato la soglia dei 350 punti. Il Ftse Mib aveva aperto a 15.326 punti (-0,18%) e All Share 16.359 punti (-0,28%). L’avvio era stato contrastato per le principali Borse europee: Amsterdam Aex 347,2 punti (+0,31%); a Londra Ftse 6.402 punti (+0,23%); a Parigi Cac 3.718,24 punti (+0,18%); a Francoforte Dax 7.788 punti (-0,01%); a Bruxelles Bel 20 2.577 punti (-0,04%); a Lisbona Psi 20 5.782 punti (-1,03%).
Ieri era stata una giornata molto pesante per Piazza Affari depressa dallo stallo politico e dagli avvertimenti di Moody’s. Il listino milanese aveva chiuso infatti in rosso per la terza seduta di fila, lasciando sul campo lo 0,92%. In una intervista a Reuters, l’analista dell’agenzia Usa, Dietmar Hornung, aveva spiegato che l’esito degli sforzi di Bersani avranno riflessi nel “breve termine” sul profilo di credito della Penisola. In altre parole, se perdurerà questa fase di impasse, la scure di Moody’s è pronta a colpire nei prossimi giorni. Ad esacerbare la situazione italiana contribuisce anche la crisi dell’eurozona. Lo stesso Hornung ha avvertito che “la vicenda di Cipro e il suo impatto sull’eurozona è negativo e l’Italia non fa eccezione”. In questo scenario, il Tesoro avwa collocato sul mercato circa sette miliardi di euro di titoli di Stato a 5 e 10 anni, con un esito tutt’altro che brillante. Via XX Settembre ha venduto il nuovo Btp quinquennale giugno 2018 per 3,91 miliardi di euro, poco meno del target massimo di 4 miliardi, con tassi in rialzo al 3,65% dal 3,59% dell’analoga asta precedente, il livello più alto da ottobre 2012. La domanda è stata pari a 1,22 volte l’importo offerto, in calo da 1,66. Il Tesoro ha assegnato poi tutti i 3 miliardi di euro di Btp a 10 anni e in questo caso spuntando un tasso in lieve discesa al 4,66% dal 4,83% di un mese fa quando toccò i massimi da ottobre. Ma anche su questa scadenza la domanda è risultata in calo, 1,33 volte l’importo offerto contro il precedente 1,65.
Intanto la Borsa di Nicosia non riaprirà i battenti neanche oggi. La sospensione delle contrattazioni era stata annunciata lo scorso martedì 19 marzo in seguito alla decisione del governo di tenere chiuse le banche dell’isola in attesa di una decisione del Parlamento circa il prelievo forzoso sui depositi bancari che era stato proposto dall’Eurogruppo e che poi è stato respinto. La Borsa valori resterà chiusa sino al primo aprile – in coincidenza con la Pasqua cattolica (quella ortodossa cade quest’anno il 5 maggio) – in quanto il sistema di pagamenti interbancari Target2 utilizzato per le transazioni fra i Paesi europei non sarà attivo.