Nel corso della lunga celebrazione, Francesco ha amministrato per la prima volta il battesimo, la cresima e la prima Comunione a quattro fedeli provenienti dall'Italia, dall'Albania, dalla Russia e dagli Stati Uniti d’America
“Non siate indifferenti”. E’ l’appello che Papa Francesco ha rivolto, stasera, nella Basilica Vaticana, ai fedeli che hanno preso parte alla Veglia Pasquale, nella quale la Chiesa cattolica celebra la risurrezione di Gesù. “Se sei indifferente – ha affermato Bergoglio – accetta di rischiare: non sarai deluso”. Papa Francesco ha sottolineato che “la novità spesso ci fa paura, anche la novità che Dio ci porta, la novità che Dio ci chiede. Siamo – ha proseguito il Pontefice – come gli apostoli del Vangelo: spesso preferiamo tenere le nostre sicurezze, fermarci a una tomba, al pensiero verso un defunto, che alla fine vive solo nel ricordo della storia come i grandi personaggi del passato. Abbiamo paura – ha scandito due volte il Papa – delle sorprese di Dio! Egli ci sorprende sempre! Fratelli e sorelle – è stato l’appello di Francesco ai fedeli che lo ascoltavano – non chiudiamoci alla novità che Dio vuole portare nella nostra vita! Siamo spesso stanchi, delusi, tristi, sentiamo il peso dei nostri peccati, pensiamo di non farcela? Non chiudiamoci in noi stessi, non perdiamo la fiducia, non rassegniamoci mai: non ci sono situazioni che Dio non possa cambiare, non c’è peccato che non possa perdonare se ci apriamo a lui”. Il Papa ha spiegato, inoltre, che la novità di Dio “che si presenta davanti agli occhi delle donne, dei discepoli e di tutti noi è la vittoria sul peccato, sul male, sulla morte, su tutto ciò che opprime la vita e le dà un volto meno umano”.
Nel corso della lunga celebrazione, Francesco ha amministrato per la prima volta il battesimo, la cresima e la prima Comunione a quattro fedeli provenienti dall’Italia, dall’Albania, dalla Russia e dagli Stati Uniti d’America. Nel pomeriggio, in occasione dell’ostensione televisiva della Sindone, che si è svolta nel Duomo di Torino, Francesco aveva sottolineato, in un videomessaggio registrato in Vaticano, che il volto sfigurato del sacro lino “assomiglia a quello di tanti uomini e donne feriti da una vita non rispettosa della loro dignità, da guerre e violenze che colpiscono i più deboli”.
Domani mattina, in piazza San Pietro, il Papa celebrerà la Messa di Pasqua e, alle 12, tornerà per la seconda volta sulla loggia centrale della Basilica Vaticana, dopo l’habemus Papam del 13 marzo scorso, per la benedizione Urbi et Orbi e gli auguri al mondo intero. Lunedì Francesco rimarrà in Vaticano non seguendo la tradizione che prevede che il Papa trascorra la settimana di Pasqua nella residenza estiva di Castel Gandolfo, poiché essa è occupata da Benedetto XVI che vi si è ritirato dal 28 febbraio, ultimo giorno del suo pontificato. Ratzinger trascorrerà a Castel Gandolfo ancora un altro mese prima di rientrare, all’inizio di maggio in Vaticano, per prendere possesso della sua nuova, e forse ultima, abitazione nell’ex monastero Mater Ecclesiae. Da quel momento, all’interno dei 44 ettari dello Stato più piccolo del mondo, convivranno due Papi, uno emerito e l’altro regnante.
@FrancescoGrana