Entrò in un cinema e con il volto del Joker fece una strage. L’accusa chiede la pena di morte per James Holmes, accusato del massacro di Aurora (Colorado) durante la prima del nuovo film di Batman. La Procura ha spiegato di aver rifiutato l’offerta di Holmes di dichiararsi colpevole se gli fosse stato assicurato il carcere a vita. Il giovane, travestito come uno dei nemici del supereroe, è accusato di aver ucciso 12 persone e di averne ferite 70 il 20 luglio scorso. I suoi legali cercheranno – riporta la stampa americana – di dimostrare che Holmes, al momento della sparatoria, non era sano di mente. Per l’accusa “l’unica conclusione da raggiungere” alla luce dell’offerta di colpevolezza fatta pubblicamente e che Holmes “sa di essere colpevole, la sua difesa sa che è colpevole e ambedue sanno che non è un criminale pazzo”.
La sparatoria “tragica ed atroce” aveva “scioccato e rattristato” il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e la moglie Michelle. Holmes, 24 anni compiuti lo scorso dicembre, studente in medicina ritirato da pochi mesi, incensurato, in passato era stato segnalato solo per una multa. Era arrivato sul posto con la sua auto, che aveva lasciato nel parcheggio del cinema e aveva agito da solo. Molti degli spettatori avevano creduto che fossero effetti speciali: “Abbiamo sentito degli spari e un’esplosione, ma credevamo fosse il film, quando abbiamo visto che molte persone si alzavano e scappavano ci siamo alzati anche noi” aveva poi raccontato un sopravvissuto. Dopo essere stato fermato dalla polizia Holmes aveva detto di avere dell’esplosivo custodito a casa, a circa 5 miglia dal cinema. In effetti durante la perquisizione furono ritrovati numerosi ordigni esplosivi.