Furba Marine Le Pen. Furbissima. Si butta su qualsiasi cosa possa sostenerla sulla strada dello sdoganamento: quella ‘dédiabolisation’ del Front national, l’estrema destra francese, che le ha portato frutti, non c’è che dire. Ebbene, i grillini non potevano scamparla. I media francesi ne scrivono come di un nuovo fenomeno da analizzare, tutto sommato interessante, populista ma alla fine non troppo. Pieno di gggiovani. La nostra Marine (furba, furbissima) non si è fatta sfuggire l’occasione. Fin dai risultati delle elezioni italiane, si è detta soddisfatta per la vittoria di “una forza euroscettica come la nostra”. Inneggia costantemente “alla novità rappresentata dal Movimento 5 Stelle in Italia”. E oggi si è detta disponibile a incontrare Beppe Grillo in persona.
Marine Le Pen ha rivisto in versione light il discorso politico del padre, Jean-Marie, senza mai prenderne ufficialmente le distanze, ma liberandosi da quelle posizioni beceramente razziste che hanno sempre caratterizzato il patriarca. Marine ha cercato di barcamenarsi fra lo zoccolo duro (e impresentabile) degli elettori del FN e i nuovi consensi pescati tra i delusi di una società francese con differenze sociali in crescita e frustrazione alle stelle. Che dire, ha avuto successo: il 18% di voti al primo turno delle presidenziali dell’anno scorso. E negli ultimi tempi, mentre la crisi peggiora, la Le Pen sale nei sondaggi. Nel febbraio il 32% dei francesi ha ammesso di condividere “totalmente” o “abbastanza” le idee del Front National. Poche settimane fa, in un’altra inchiesta, il 32% si diceva sicuro che la Le Pen è la donna che più accrescerà il suo ruolo in politica nel futuro, seconda solo a Christine Lagarde, adesso alla guida del Fondo monetario internazionale.
Qualche osservatore politico, però, ritiene che Marine Le Pen sia arrivata ai limiti dei propri consensi, al massimo di quello che la dédiabolisation può consentirle. La donna ha un certo successo tra i giovani, ma le sue posizioni più estremistiche e intolleranti frenano nuovi entusiasmi. E il partito mantiene un’immagine un po’ vecchiotta. Mica come il Movimento 5 Stelle, la nuova “passione” di Marine. Che fa un po’ a cazzotti con gli amici italiani di sempre della signora. Vedi Mario Borghezio, che l’accompagnò a Lampedusa a lanciare strali contro i maghrebini. O Daniela Santanché, che l’accolse nell’ottobre 2011 a Milano, entrambe star di un dibattito pubblico memorabile (per alcuni), moderatore Vittorio Feltri. La volpe Marine ha capito che i tempi sono cambiati.
La battaglia anti-euro potrebbe accomunare la ras dell’estrema destra francese e i grillini. Per il resto Fn e M5S non sembrano sulla stessa linea d’onda, almeno nelle posizioni terribilmente anti-immigrati e anti-clandestini che la Le Pen sa assumere, per dare un regalino allo zoccolo duro del proprio elettorato. Poi il Front national è un partito statalista e anti-privatizzazioni. Anche qui niente a che vedere con i grillini… Speriamo che il Movimento 5 Stelle non cada nell’equivoco. La possibile strumentalizzazione della furba, furbissima Marine Le Pen, Grillini, non fatevi abbindolare.