“La promessa di Ignazio Marino di dimettersi da parlamentare e da chirurgo nel caso vinca le elezioni comunali di Roma è un obbligo e non una sua volontà”. E’ quanto dichiarato alla web-tv de ilfattoquotidiano.it da Paolo Gentiloni (deputato Pd e candidato alle primarie del centrosinistra per il sindaco di Roma) in merito alla dichiarazione del senatore Pd (e suo avversario nella corsa alle primarie) rilasciata negli scorsi giorni al Fatto Quotidiano. “E’ previsto dallo Statuto del Pd – spiega Gentiloni – che gli onorevoli debbano dimettersi il giorno dopo aver vinto le primarie romane sia che si tratti di deputati, senatori o eurodeputati. Non può esistere un paracadute”. Poi sul candidato indipendente Alfio Marchini afferma: “Se ti candidi a sindaco di Roma e sei una persona dai notevoli interessi economici, hai bisogno di una operazione di totale trasparenza e che i romani si aspettano”. “So ad esempio che nell’operazione di ristrutturazione delle Torri dell’Eur – spiega –, sulle quali deve o doveva operare anche l’architetto Renzo Piano, c’è anche una società dei Marchini, di Ligresti e di Fintecna”. Immediata la replica di Marchini: “L’amico Gentiloni sa bene come, fin dai tempi della nostra collaborazione durante la prima giunta Rutelli, non ho mai fatto confusione tra interessi privati e pubblici doveri, come ha del resto riconosciuto – prosegue – anche Campos Venuti nel suo ultimo libro. Come più volte dichiarato, anche in questa occasione mi atterrò rigorosamente a quei principi di trasparenza evitando ogni possibile conflitto di interessi. Per quanto riguarda le Torri dell’Eur – precisa -, seppur in una posizione di assoluta minoranza, ho fortemente contrastato anche formalmente la conduzione dell’operazione”. “Mentre sul fronte dei tagli alla politica, Paolo Gentiloni annuncia: “Volentieri rinuncio alla doppia pensione da giornalista e da parlamentare. Ma qui il problema sono gli stipendi dei Cda delle 11 municipalizzate romane che ammontano a 4,7 miliardi di euro annui. Io – prosegue – li voglio portare a 2,3 miliardi euro. Un risparmio di 2,4 miliardi di euro che potrebbero essere utilizzati per gli ospedali romani”. Poi sul fronte della politica nazionale Gentiloni ammette: “Ora sarebbe puro masochismo fare un regolamento di conti interno al Pd. Ma un minuto dopo che il percorso politico da seguire sarà chiaro, allora partirà la competizione interna per la leadership”. Insieme a Gentiloni, nei nostri studi sono intervenuti Luca De Carolis (Il Fatto), Danilo Procaccianti (inviato di Presadiretta – Rai3) Lorenzo Galeazzi e David Perluigi (ilfattoquotidiano.it). Potete interagire inviando commenti e domande al sito e sui social network del Fatto. Per Twitter gli hashtag sono: #FattoTv #DilloaGentiloni #Roma2013