Il presidente della Camera Laura Boldrini ha chiesto ai partiti di indicare i componenti degli organismi parlamentari. Bersani e Brunetta contrari, Grillo e Vendola spingono per far partire subito i lavori. Gli eletti del Movimento in Commissione Esteri a Montecitorio al lavoro su due mozioni: una per fare rientrare l'esercito da Kabul e l'altra per chiedere la sospensione del programma sugli F35
L’avvio delle attività delle commissioni permanenti spacca la coalizione di centrosinistra e crea convergenze di interessi prima d’ora inimmaginabili, con M5S e Sel dallo stesso lato della barricata per chiedere che gli organismi parlamentari inizino subito a lavorare, anche prima che venga data la fiducia a un governo. I deputati del Movimento in Commissione Esteri, intanto, sono al lavoro su una mozione per il ritiro delle truppe dall’Afghanistan e per la sospensione del programma sugli F35.E mentre Beppe Grillo “pretende” la istituzione “immediata”, Pier Luigi Bersani replica che la richiesta è “fuori dalla logica”, perché “ci vuole un governo”. Sulla stessa linea d’onda il Pdl, assolutamente contrario alla mozione Sel-M5S. Il partito di Vendola nell’Aula della Camera, infatti, è convinto che, al contrario di quanto detto dai democratici, le commissioni possano partire regolarmente. In virtù di queste distanze, sarebbe dovuto toccare ai capigruppo dirimere una volta per tutte la questione. Non è stato così, nonostante il tentativo del presidente di Montecitorio Laura Boldrini di sbloccare la situazione con la richiesta ai partiti di procedere alla designazione dei componenti, visto che solo il M5S, Sel e la Lega avevano rispettato la scadenza.
Nulla da fare. Nella Conferenza dei capigruppo della Camera il conflitto è continuato, come se nulla fosse. Il Movimento 5 Stelle ha spinto sulla possibilità di avviare i lavori delle commissioni anche in assenza di un nuovo governo. Richiesta ribadita anche da Sel. Contro tutti gli altri partiti. “E’ un pungolo, uno stimolo perché si proceda alla formazione del nuovo governo – è stata la spiegazione del capogruppo Pdl Renato Brunetta – Il rischio è quello di adagiarsi su una posizione assembleare con l’attuale governo supplente. Il dato aberrante è che questo governo non è stato sfiduciato perché non è stato fiduciato. Ad oggi non è possibile il sindacato ispettivo che si può fare solo se c’è un rapporto di fiducia tra governo e Parlamento”.
Diametralmente opposta la presa di posizione di M5S, con alcuni deputati che hanno raccontato ‘in diretta’ quanto accaduto nella riunione. ”Siamo in conferenza dei capigruppo, si parla della partenza delle commissioni permanenti – ha scritto su Facebook il vicecapogruppo grillino Riccardo Nuti – Sel e M5S ribadiscono l’urgenza di farle partire. Il Parlamento deve iniziare a lavorare e ci sono anche dei precedenti. Si oppongono Pdl, Scelta Civica e Pd’’. I grillini, tuttavia, vorrebbero procedere alla composizione delle commissioni con tanto di elezione dei presidenti, mentre Sel avrebbe proposto di affidare le presidenze ai deputati più anziani in attesa del nuovo Esecutivo. “Ragazzi costringiamoli a fare ste cazzo di commissioni, se è il caso anche con una nuova piazza San Giovanni. Ora le vacanze sono finite!” ha scritto Paolo Becchi su Twitter. Secondo il professore vicino al Movimento 5 Stelle “stanno cercando di fermare lo tsunami in pozzanghere e rigagnoli. Il Movimento deve trovare la forza di rispondere”.