La neodeputata imolese esce allo scoperto e fa capire di essere lei a volere il dialogo con gli altri partiti in Parlamento, contrariamente a quanto imposto da Beppe Grillo: "Facciamo una reale proposta suggerendo personalità a noi gradite"
E’ una delle deputate che vorrebbe vedere il Movimento 5 Stelle fare un nome per il nuovo governo. Mara Mucci, parlamentare di Imola, non smentisce le indiscrezioni che la vogliono tra le prime a mettere in discussione la linea dura di Grillo e, rilancia con un articolo sul sito www.maramucci.it, pubblicato poi sulla sua pagina Facebook. “Nell’ultimo incontro – scrive – abbiamo discusso quale linea politica intraprendere e personalmente credo che sia giunto il momento di fare un passo concreto verso una reale proposta di governo, attraverso una serie di personalità a noi gradite. Questa linea sarebbe coerente con l’attesa dei nostri elettori che ritengono giusto influenzare le scelte della politica, soprattutto in un momento così difficile per il nostro paese”.
Una presa di posizione in contrasto con la linea ufficiale tenuta fino ad ora dal Movimento 5 Stelle, sostenuta e ribadita da Mucci anche durante il summit serale di martedì 2 aprile. Tra i malintesi e le incomprensioni, la discussione resta quella sul futuro e le prossime strategie politiche. “Abbiamo già visto – continua la “cittadina” che siede in Parlamento – che la nostra presenza sta producendo cambiamenti positivi e credo che per poter continuare ad influenzare la politica sia necessario provare a giocare concretamente le nostre carte”. Passi avanti che secondo Mucci sarebbero da individuare in alcuni successi come “la scelta di nomi nuovi come presidenti di Camera e Senato, il taglio degli stipendi, la maggiore attenzione da parte dell’opinione pubblica sul comportamento dei politici”.
Il paese però chiede altre azioni concrete e la deputata ha deciso di esprimere la sua opinione, senza volerla però imporre agli altri: “Al momento la maggioranza ha deciso di non fare nomi e, facendo parte del gruppo Movimento 5 Stelle, accetto questa decisione. Il fatto che si sia votato per decidere quale debba essere la strada da seguire fa parte di una normale dialettica interna al Movimento ed è una grande risorsa. E’ evidente che all’interno di un gruppo di oltre 160 persone ci siano pensieri diversi, soprattutto di fronte a scelte così difficili. Tutto questo non può che far crescere il nostro movimento”. Nel Movimento 5 Stelle non ci sono solo chiusure, ci tiene a ribadire Mara Mucci: “Ripeto, non è un no in assoluto a fare nomi, ma è un no per ora, motivato da chi lo ha voluto con precise argomentazioni. In futuro ci saranno probabilmente nuove consultazioni e non possiamo escludere che vengano prese di volta in volta decisioni diverse, in base a quelle che riterremo le scelte migliori per il Paese”.
La necessità di un chiarimento da parte della neodeputata derivano anche dalle voci che l’hanno descritta in lacrime all’uscita dalla riunione con il suo gruppo. L’episodio è stato segnalato nella tarda serata del 2 aprile dai giornalisti presenti a Montecitorio. La caccia al nome e alle ragioni della crisi avevano portato a indicare Giulia Sarti, deputata originaria di Rimini che poche ore dopo sulla pagina Facebook negava tutto: “Oltre a smentire categoricamente questa notizia, vorrei precisare che in quel momento ero impegnata a scrivere un comunicato di solidarietà al pm Nino Di Matteo”. Non era Sarti la deputata in lacrime, la quale però ci tiene a spegnere ogni polemica sull’accaduto e riportare l’attenzione sulle tematiche politiche: “Mentre stiamo lavorando per istituire le commissioni permanenti per partire subito coi lavori, per portare avanti le nostre priorità da presentare al più presto, prendo atto che i media preferiscono concentrarsi su queste buffonate”.