Appuntamento internazionale prestigioso per il sindaco di Firenze, con il commencement speech rivolto agli studenti della sede bolognese che diventeranno autorevoli membri della pubblica amministrazione Usa. Prima di lui intervennero Mario Draghi, Emma Bonino e perfino Guccini
Da Amici della De Filippi all’Università Sais – Johns Hopkins di Bologna. La corsa di Matteo Renzi verso Palazzo Chigi non conosce più ostacoli. Così se l’ultima affermazione del sindaco di Firenze è “io voglio cambiare l’Italia, mentre una parte della sinistra vuole cambiare gli italiani”, il 25 maggio 2013 di fronte agli studenti americani che finiranno il primo anno, Renzi pronuncerà il suo “commencement speech” e forse riuscirà a “cambiare” qualche giovane universitario del Michigan.
Il più celebre “commencement” della storia rimane quello di Steve Jobs rivolto agli studenti della Standford University nel 2005 con la fortunata frase “stay hungry, stay foolish” (siate affamati, siate folli); mentre per Renzi di fronte ai 200 allievi che partiranno per il secondo anno in giro per il mondo (destinazioni possibili la sede Jhu di Washington o Nanjing in Cina) basterà mostrare la propria verve comunicativa resa celebre da una campagna per le primarie nel Pd che lo ha reso mediaticamente protagonista, anche se sconfitto da Pier Luigi Bersani.
Nessun giornalista sarà ammesso nell’aula dove si svolgerà l’evento, ma l’autorevolezza del compito e il prestigio dell’invito si misura nell’internazionalità del luogo in cui verrà fatto: la Sais (School of advanced international studies) è la più importante culla della diplomazia mondiale e ha formato intere generazioni di componenti dell’amministrazione statunitense, tanto che l’anno scorso lo “speech” degli studenti di Washington fu affidato a Timothy Geithner, segretario al Tesoro dell’amministrazione di Barack Obama fino allo scorso febbraio 2013.
La Sais-Jhu di Bologna ha già da tempo tra i suoi senior professor Gianfranco Pasquino, e soprattutto ha come vicepresidente il potente economista cattolico Stefano Zamagni, come senior professor la moglie Vera Negri Zamagni e come giovanissimo docente full time l’ex ulivista Filippo Taddei, collaboratore di Joseph Stiglitz. Insomma una ricca rappresentanza dell’eterogenea ala centrista del Pd, vicina alla corrente teodem, che si è unita recentemente proprio a Bologna nel rigettare il referendum contro i finanziamenti pubblici alle scuole private che si terrà a Bologna il 26 maggio, proprio il giorno dopo il discorso di Renzi,
Negli anni passati sul palco del commencement speech della Sais-Johns Hopkins di Bologna, oggi diretta da Kenneth Harrison Keller, si sono succeduti l’allora governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, Emma Bonino, Beppe Severgnini e parecchi anni fa anche Francesco Guccini.
Difficile sapere di cosa parlerà il sindaco di Firenze dall’aula bolognese. Per chi già conosce i suoi show durante le primarie ricorderà che tra i filmati e le foto mostrate agli spettatori c’è sempre un angolino dedicato al film di Gabriele Muccino, La ricerca della felicità, dove Will Smith dopo essere finito in disgrazia e costretto a dormire nei bagni pubblici con il figlio, diventerà poi ricco e famoso grazie all’ingegno. Insomma, la riproposizione del buon vecchio “sogno americano”. (d.t.)