Politica

Assenza di governo, di responsabilità (e di vergogna)

Ieri, qualche giornale americano, annunciando l’aggiunta di altri 88mila posti di lavoro, con un ulteriore calo del dato della disoccupazione al 7.6% (nel pieno della crisi si superava il 10%) aggiungeva “solo”. “Solo 88mila nuovi posti di lavoro.

Nello stesso giorno, la notizia del triplice suicidio di Annamaria, Romeo e Giuseppe faceva “capolino” – timidamente – fra le notizie di testa di Grillo che tira le orecchie ai suoi e le guerre intestine del Pd, a favore del Pdl, con la benedizione di Monti. Un quadro patetico che dovrebbe causare vergogna a chi ne è protagonista. Dovrebbe. In un paese normale e dignitoso. Quale, il nostro, ha da tempo deciso di non essere.

A quest’ora dovevamo avere un governo forte e capace di ridarci una boccata d’aria. Invece, abbiamo il nulla. Un nulla aggravato da quella falsa illusione di chi ha creduto davvero di essere parte di una rivoluzione, grazie al computer, tanto bella da meritare cinque stelle. Una rivoluzione che si è fermata davanti allo spaesamento dei suoi stessi “cittadini” che non sanno che fare, non sanno che dire e quando fanno e dicono vengono immediatamente richiamati all’ordine dal loro capo, quello che vuole lo streaming per gli altri ma il silenzio per se stesso. Quello che le regole, direbbe Jannacci, solo quelle che piacciono a lui.

Irresponsabili tutti. Dovreste provare vergogna. Per quel paese che viene dopo le vostre beghe interne, dopo i vostri progetti personali e dopo, molto dopo, la personalissima partita a Risiko fra un ex comico e il suo nemico numero uno: il Pd.