L’identikit dell’ex segretario Pd è solare: “persona con esperienza politica e parlamentare, niente operazioni d’immagine che piacciano ai blog e alla Rete”.
Secondo: ci sono almeno quindici poltrone di Stato da rinnovare al più presto. Alcune pesantissime: da Cassa Depositi a Finmeccanica, senza contare l’Eni dove i guai giudiziari di Scaroni potrebbero anticipare un avvicendamento al vertice.
Terzo: l’esercito del sottogoverno da sistemare. La campagna elettorale è fatta soprattutto di promesse da mantenere, altrimenti la prossima volta quelli i voti non li portano più. Ecco, le elezioni anticipate a cui tutti si preparano con le promesse di moda. Tanto che perfino B. propone l’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti lasciando da solo Bersani a difendere i soldi della casta.
Si vota forse già in autunno o nella primavera 2014, insieme alle Europee. In questo schema il nuovo governo o governicchio sembra l’ultima delle priorità. Per il tempo che deve durare e per ciò che deve servire, può anche sopravvivere l’esecutivo Monti. L’Europa gradisce, come dimostra il via libera al decreto sulle somme dovute dallo Stato alle imprese. Dice Grillo: con l’inciucio la gente scenderà in piazza con i bastoni. Le urla ai funerali di Civitanova dicono qual è il clima. Ma c’è chi fa finta di non sentire.
Il Fatto Quotidiano, 7 Aprile 2013