Spoglio ultimato per le primarie capitoline del centrosinistra. I dati incoronano Ignazio Marino, che sarà il candidato per la corsa al Campidoglio. Secondo il comitato Roma Bene Comune sono stati tra i 100.000 e i 102.000 i romani che si sono recati nei 223 seggi allestiti per scegliere il candidato del centrosinistra a sindaco di Roma.
Il risultato sembrava scontato sin dalle prime schede scrutinate, che segnalavano un vantaggio di Ignazio Marino sugli altri 5 candidati sin dal 10 per cento dei seggi analizzati, mentre David Sassoli era segnalato come secondo. Il senatore ora sfiderà il 26 e il 27 maggio il sindaco uscente Gianni Alemanno, Marcello De Vito del Movimento 5 Stelle e l’imprenditore Alfio Marchini.
A spoglio non ancora ultimato erano già in tanti a congratularsi con l’ex chirurgo. Il primo a telefonare al candidato vincitore è stato David Sassoli. “Adesso dobbiamo vincere la battaglia per il Campidoglio“, ha detto l’ex giornalista. E’ inoltre previsto un incontro in tra i due candidati al comitato Marino. Felicitazioni ‘social’, invece, da parte di Nicola Zingaretti. Il presidente della Regione ha fatto i complimenti al candidato con un post su Facebook: “Daje Ignazio! Ora tutti insieme e uniti per sostenere Marino, che può davvero cambiare Roma in meglio”. Alcune indiscrezioni parlano anche di un suo possibile arrivo al comitato. Anche Paolo Gentiloni ha raggiunto telefonicamente Marino. “Sarà una battaglia durissima, in cui sarà necessario coinvolgere non solo i partiti politici, ma anche le migliori forze della città, senza sottovalutare l’avversario”, ha detto.
Il vantaggio è netto e ha confermato i dati degli exit poll di Tecnè per SkyTg24. Secondo l’istituto, infatti, a vincere le primarie del centrosinistra per eleggere lo sfidante di Gianni Alemanno, sarebbe stato Marino. I dati parlavano di una percentuale tra il 54 e il 58% per il chirurgo specializzato in trapianti. Dietro Sassoli (tra il 24 e il 28%) e Gentiloni (tra l’8 e il 12%). Nel pomeriggio un esponente della direzione regionale dei democratici aveva denunciato irregolarità nel voto: “Solite incredibili file di nomadi”. Alle 14 erano stati 47mila i cittadini che si erano presentati alle urne. Risultato sotto il 5 per cento per Gemma Azuni (Sel), Mattia Di Tommaso (Psi) e Patrizia Prestipino (Pd).
LA GIORNATA DEL VOTO
Membro della direzione regionale Pd: “Voti comprati”
Ma la giornata sembra offuscata dalle dichiarazioni di un membro della direzione regionale (renziana) del Pd, Cristiana Alicata: “Le solite incredibili file di Rom che quando ci sono le primarie si scoprono appassionatissimi di politica” scrive su facebook. Qualcuno taccia le sue parole di razzismo e allora spiega: “Il razzismo non c’entra nulla. Sono voti comprati. Punto. Chi lo nega è complice dello sfruttamento della povertà che fa il clientelismo in politica”. Dichiarazioni destinate a lasciare più di una cicatrice soprattutto perché aleggia ancora lo spettro delle primarie di Napoli, poi annullate.
Comitato Gentiloni: “Irregolarità e disservizi ai seggi”
Tanto più che si aggiunge anche Antonio Funiciello, portavoce del comitato “Gentiloni per Roma”: “Stanno arrivando al comitato numerosissime telefonate e segnalazioni di irregolarità e disservizi nei seggi elettorali – dichiara in una nota -Invito tutti a vigilare affinché il voto si svolga in maniera regolare. Sarebbe davvero grave se una giornata di democrazia come quella di oggi venisse funestata da vicende poco chiare”.
Segretario Pd Roma: “Per ora nessuna denuncia di irregolarità”
”Se le primarie sono aperte agli immigrati, loro votano. Punto. Se poi ci sono segnalazioni di irregolarità vedremo ma al momento non ci è pervenuta nessuna denuncia”. Così il segretario del Pd Roma Marco Miccoli a chi gli chiede di commentare le voci di eventuali irregolarità durante le primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco di Roma. “Ci sono delle regole – ha spiegato – e gli immigrati possono votare se le rispettano. Se poi ci sono casi in cui vengono fatti votare senza che siano in possesso di permesso di soggiorno allora interverremo. Ma al momento non ne abbiamo notizia”. E nel caso ci fossero denunce di eventuali ‘voti comprati’ Miccoli esclude ‘che questi possano essere frutto di un inquinamento esterno’.
La portavoce di Marino: “Resti un giorno di festa”
Alle accuse di presunte irregolarità replica Chiara Romanello, portavoce di Ignazio Marino: “Condividiamo l’appello alla vigilanza espresso dai Comitato Gentiloni, certi che i volontari ai seggi stanno facendo un ottimo lavoro nel controllare che il voto si svolga regolarmente e in piena serenità. Questa giornata sia un’occasione di grande partecipazione e di democrazia. Ignazio Marino è in giro tra seggi e gazebo per ringraziare i volontari e condividere la gioia di tanti cittadini che stanno votando”.
Prestipino: “Io sulla scheda scivolata da terza a quinta”
Anche Patrizia Prestipino segnala un’anomalia: “Nel sorteggio per la posizione del candidato nella scheda io ero arrivata terza e invece oggi sulla scheda ero quinta” racconta. “Io sto girando tutti i seggi – aggiunge – Di irregolarità non ho sentito parlare, ma sto notando un grande nervosismo tra i rappresentanti di lista dei tre candidati del Pd (Paolo Gentiloni, Ignazio Marino e David Sassoli)”. “Una settimana fa – prosegue la Prestipino, indicata come “renziana” – hanno chiamato i garanti di tutti i candidati e hanno sorteggiato l’ordine di apparizione dei candidati nella scheda per le primarie. Io ero stata sorteggiata come terza, ma nella scheda di oggi sono slittata al quinto posto il mio garante è andato a protestare dalla Coalizione Roma Comune e gli hanno risposto che si è trattato di un errore”. Ci sono dei presupposti per un ricorso? “Poi vedremo – risponde – per ora siamo concentrati sull’esito delle primarie”.
Elezioni Amministrative 2013
Primarie Roma, vince Marino. Membro Pd: “Rom in coda, voti comprati”
Oltre 100.000 i romani ai seggi. Il vantaggio del senatore-chirurgo è netto. Secondo gli exit poll addirittura una percentuale tra il 54 e il 58%. Dietro David Sassoli (tra il 24 e il 28%) e Paolo Gentiloni (tra l'8 e il 12 %). Un esponente della direzione regionale dei democratici denuncia: "Solite incredibili file di nomadi"
Spoglio ultimato per le primarie capitoline del centrosinistra. I dati incoronano Ignazio Marino, che sarà il candidato per la corsa al Campidoglio. Secondo il comitato Roma Bene Comune sono stati tra i 100.000 e i 102.000 i romani che si sono recati nei 223 seggi allestiti per scegliere il candidato del centrosinistra a sindaco di Roma.
Il risultato sembrava scontato sin dalle prime schede scrutinate, che segnalavano un vantaggio di Ignazio Marino sugli altri 5 candidati sin dal 10 per cento dei seggi analizzati, mentre David Sassoli era segnalato come secondo. Il senatore ora sfiderà il 26 e il 27 maggio il sindaco uscente Gianni Alemanno, Marcello De Vito del Movimento 5 Stelle e l’imprenditore Alfio Marchini.
A spoglio non ancora ultimato erano già in tanti a congratularsi con l’ex chirurgo. Il primo a telefonare al candidato vincitore è stato David Sassoli. “Adesso dobbiamo vincere la battaglia per il Campidoglio“, ha detto l’ex giornalista. E’ inoltre previsto un incontro in tra i due candidati al comitato Marino. Felicitazioni ‘social’, invece, da parte di Nicola Zingaretti. Il presidente della Regione ha fatto i complimenti al candidato con un post su Facebook: “Daje Ignazio! Ora tutti insieme e uniti per sostenere Marino, che può davvero cambiare Roma in meglio”. Alcune indiscrezioni parlano anche di un suo possibile arrivo al comitato. Anche Paolo Gentiloni ha raggiunto telefonicamente Marino. “Sarà una battaglia durissima, in cui sarà necessario coinvolgere non solo i partiti politici, ma anche le migliori forze della città, senza sottovalutare l’avversario”, ha detto.
Il vantaggio è netto e ha confermato i dati degli exit poll di Tecnè per SkyTg24. Secondo l’istituto, infatti, a vincere le primarie del centrosinistra per eleggere lo sfidante di Gianni Alemanno, sarebbe stato Marino. I dati parlavano di una percentuale tra il 54 e il 58% per il chirurgo specializzato in trapianti. Dietro Sassoli (tra il 24 e il 28%) e Gentiloni (tra l’8 e il 12%). Nel pomeriggio un esponente della direzione regionale dei democratici aveva denunciato irregolarità nel voto: “Solite incredibili file di nomadi”. Alle 14 erano stati 47mila i cittadini che si erano presentati alle urne. Risultato sotto il 5 per cento per Gemma Azuni (Sel), Mattia Di Tommaso (Psi) e Patrizia Prestipino (Pd).
LA GIORNATA DEL VOTO
Membro della direzione regionale Pd: “Voti comprati”
Ma la giornata sembra offuscata dalle dichiarazioni di un membro della direzione regionale (renziana) del Pd, Cristiana Alicata: “Le solite incredibili file di Rom che quando ci sono le primarie si scoprono appassionatissimi di politica” scrive su facebook. Qualcuno taccia le sue parole di razzismo e allora spiega: “Il razzismo non c’entra nulla. Sono voti comprati. Punto. Chi lo nega è complice dello sfruttamento della povertà che fa il clientelismo in politica”. Dichiarazioni destinate a lasciare più di una cicatrice soprattutto perché aleggia ancora lo spettro delle primarie di Napoli, poi annullate.
Comitato Gentiloni: “Irregolarità e disservizi ai seggi”
Tanto più che si aggiunge anche Antonio Funiciello, portavoce del comitato “Gentiloni per Roma”: “Stanno arrivando al comitato numerosissime telefonate e segnalazioni di irregolarità e disservizi nei seggi elettorali – dichiara in una nota -Invito tutti a vigilare affinché il voto si svolga in maniera regolare. Sarebbe davvero grave se una giornata di democrazia come quella di oggi venisse funestata da vicende poco chiare”.
Segretario Pd Roma: “Per ora nessuna denuncia di irregolarità”
”Se le primarie sono aperte agli immigrati, loro votano. Punto. Se poi ci sono segnalazioni di irregolarità vedremo ma al momento non ci è pervenuta nessuna denuncia”. Così il segretario del Pd Roma Marco Miccoli a chi gli chiede di commentare le voci di eventuali irregolarità durante le primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco di Roma. “Ci sono delle regole – ha spiegato – e gli immigrati possono votare se le rispettano. Se poi ci sono casi in cui vengono fatti votare senza che siano in possesso di permesso di soggiorno allora interverremo. Ma al momento non ne abbiamo notizia”. E nel caso ci fossero denunce di eventuali ‘voti comprati’ Miccoli esclude ‘che questi possano essere frutto di un inquinamento esterno’.
La portavoce di Marino: “Resti un giorno di festa”
Alle accuse di presunte irregolarità replica Chiara Romanello, portavoce di Ignazio Marino: “Condividiamo l’appello alla vigilanza espresso dai Comitato Gentiloni, certi che i volontari ai seggi stanno facendo un ottimo lavoro nel controllare che il voto si svolga regolarmente e in piena serenità. Questa giornata sia un’occasione di grande partecipazione e di democrazia. Ignazio Marino è in giro tra seggi e gazebo per ringraziare i volontari e condividere la gioia di tanti cittadini che stanno votando”.
Prestipino: “Io sulla scheda scivolata da terza a quinta”
Anche Patrizia Prestipino segnala un’anomalia: “Nel sorteggio per la posizione del candidato nella scheda io ero arrivata terza e invece oggi sulla scheda ero quinta” racconta. “Io sto girando tutti i seggi – aggiunge – Di irregolarità non ho sentito parlare, ma sto notando un grande nervosismo tra i rappresentanti di lista dei tre candidati del Pd (Paolo Gentiloni, Ignazio Marino e David Sassoli)”. “Una settimana fa – prosegue la Prestipino, indicata come “renziana” – hanno chiamato i garanti di tutti i candidati e hanno sorteggiato l’ordine di apparizione dei candidati nella scheda per le primarie. Io ero stata sorteggiata come terza, ma nella scheda di oggi sono slittata al quinto posto il mio garante è andato a protestare dalla Coalizione Roma Comune e gli hanno risposto che si è trattato di un errore”. Ci sono dei presupposti per un ricorso? “Poi vedremo – risponde – per ora siamo concentrati sull’esito delle primarie”.
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Roma, 13 mar (Adnkronos) - "Credo che l'esperienza viva possa essere più forte di qualunque altro elemento: io da giovane sono stata vittima di violenza, ho avuto un fidanzato che non capiva il senso del no". Lo ha detto in aula alla Camera la deputata del M5s Anna Laura Orrico, nel dibattito sulla Pdl sulle intercettazioni e in particolare sull'emendamento sul limite all'uso delle intercettazioni stesse.
"Quando l'ho lasciato ha iniziato a seguirmi sotto casa, si faceva trovare dietro gli angoli del mio quartiere. Venti anni fa non si parlava di violenza contro le donne, non c'era nessun meccanismo di prevenzione nè strumenti per agire -ha proseguito Orrico-. Il mio appello alla Camera è di sostenere questo emendamento, oggi gli strumenti ci sono ma non sono sufficienti. Le intercettazioni sono tra questi strumenti e nessuna donna è tutelata se non è consapevole".
Tel Aviv, 13 mar. (Adnkronos) - "Il rapporto delle Nazioni Unite che afferma che Israele ha compiuto 'atti di genocidio' e ha trasformato la 'violenza sessuale' in un'arma come strategia di guerra non è solo ingannevolmente falso, ma rappresenta anche un nuovo, vergognoso punto basso nella depravazione morale delle Nazioni Unite". Lo ha scritto su X il parlamentare israeliano dell'opposizione Benny Gantz, aggiungendo che il rapporto diffonde "calunnie antisemite e fa il gioco di terroristi assassini".
Washington, 13 mar. (Adnkronos/Afp) - Gli attacchi "sistematici" di Israele alla salute sessuale e riproduttiva a Gaza sono "atti genocidi". Lo ha affermato una commissione d'inchiesta delle Nazioni Unite. “La Commissione ha scoperto che le autorità israeliane hanno parzialmente distrutto la capacità dei palestinesi di Gaza – come gruppo – di avere figli, attraverso la distruzione sistematica dell’assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva, che corrisponde a due categorie di atti genocidi”, ha affermato l'Onu in una nota. Israele “respinge categoricamente” queste accuse, ha indicato la sua ambasciata a Ginevra (Svizzera).
Roma,13 mar. (Adnkronos) - Il Commissario Straordinario dell'AdSP Mtcs Pino Musolino ha partecipato al panel organizzato nell'ambito della fiera Letexpo di Alis a Verona sulle tematiche della logistica, dei trasporti e della sostenibilità, dove questa mattina sono intervenuti anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e il viceministro con delega ai porti Edoardo Rixi.
"Partecipare ad un evento come quello organizzato da Alis e da Guido Grimaldi - ha sottolineato il Commissario Musolino- che è diventato un punto di riferimento della logistica e della sostenibilità in Italia e non solo, per parlare di tematiche della portualità e di un settore così strategico per il nostro paese è sempre molto stimolante".
"Bisogna ragionare- ha concluso Pino Musolino - sui cambiamenti che oggi lo shipping sta affrontando per essere pronti a cogliere le opportunità che il settore marittimo ci sta offrendo, soprattutto nella transizione ecologica e nelle nuove tecnologie, per essere competitivi non solo nei nostri scali italiani ma anche nei porti europei e mondiali".
(Adnkronos) - Acer for Education conferma la sua partecipazione a Fiera Didacta 2025, l'evento di riferimento per l'innovazione nel settore scolastico, che si terrà dal 12 al 14 marzo presso la Fortezza da Basso a Firenze. In questa occasione, Acer presenterà le sue più recenti soluzioni tecnologiche progettate per trasformare la didattica e preparare gli studenti alle professioni del futuro.
“La scuola è al centro di un’importante rivoluzione digitale e richiede tecnologie sempre più all'avanguardia per supportare la didattica. Acer, leader del settore, si impegna costantemente per offrire soluzioni innovative, in grado di soddisfare le esigenze di entrambi docenti e studenti,” afferma Alessandro Barbesta, Head of Sales Commercial & Education, Acer Italia. "Crediamo infatti che la tecnologia sia un alleato indispensabile per l’innovazione didattica e possa supportare appieno i docenti nel creare esperienze di apprendimento coinvolgenti e idonee a preparare gli studenti alle professioni del futuro”.
Durante i tre giorni dell'evento, Acer offrirà agli operatori del mondo scolastico un ricco programma di workshop. Questi incontri, tenuti da esperti del settore, mostreranno in modo pratico e interattivo come le tecnologie digitali possano affiancare efficacemente le modalità didattiche tradizionali. L'obiettivo è fornire al personale scolastico gli strumenti necessari per integrare le nuove tecnologie nei processi educativi, migliorando l'esperienza di apprendimento degli studenti.
Acer collaborerà con partner come Google for Education e Microsoft Education per presentare soluzioni integrate che facilitino l'apprendimento collaborativo e l'accesso alle risorse educative digitali. Saranno inoltre presentati dispositivi progettati per l'ambiente scolastico, caratterizzati da durabilità, sicurezza e facilità d'uso, per supportare al meglio le esigenze delle istituzioni educative.
Antonella Arpa, aka Himorta, nota creator a livello internazionale e con un passato da insegnante, mostrerà in modo pratico come la gamification possa rendere le lezioni più interattive e il videogioco diventare un prezioso strumento per apprendere competenze trasversali, come il team-working e il problem-solving. Verrà analizzata anche l’importanza cruciale delle materie STEM nel mondo di oggi, con un'attenzione particolare allo studio computazionale e alle sue applicazioni pratiche.
Le “Maestre a Cubetti”, spiegheranno come integrare la tecnologia in classe per un apprendimento dinamico e innovativo. Con il supporto dei dispositivi Acer Chromebook Plus e del gioco Minecraft, le insegnanti mostreranno come potenziare la didattica per competenze attraverso il game-based learning, migliorando l’esperienza di apprendimento e guidando i ragazzi nella realizzazione fattiva di progetti concreti.
Fabio De Nunzio, Presidente dell’Associazione Bullismo No Grazie, e Maurizio Siracusa, Ethical Hacker e componente del Direttivo di Bullismo No Grazie, offriranno un’analisi delle implicazioni psicologiche e sociali del fenomeno del bullismo, fornendo indicazioni concrete e strategie efficaci per promuovere un ambiente scolastico più sicuro e inclusivo. Un focus particolare sarà dedicato all'educazione dei ragazzi ad un uso consapevole e sicuro della tecnologia e al coinvolgimento di genitori e docenti in una rete di prevenzione attiva.
Francesco Bocci, psicoterapeuta e fondatore di Video Game Therapy, Marcello Sarini, ricercatore di Informatica al Dipartimento di Psicologia dell'Università Bicocca di Milano, e Elena Del Fante, psicologa digitale e del gaming, assegnista di Ricerca Milano-Bicocca e Founder di Play Better, analizzeranno come il videogioco, oltre ad essere uno strumento di apprendimento, rappresenti anche una grande opportunità per innovare la didattica. Il gioco di gruppo offre, infatti, un grande potenziale per stimolare le soft skill, come il problem solving, che sono fondamentali per il successo degli studenti.
Lo stand Acer sarà al Padiglione Spadolini, piano inferiore, K44.
Roma, 13 mar. (Adnkronos/Labitalia) - Il ciclo 'Career connections' di UniMarconi ha visto ieri un appuntamento dedicato a esplorare le opportunità e le strategie professionali di una realtà d’eccellenza: Kpmg. Career connections, organizzato da UniMarconi in collaborazione con aziende leader, è un programma che propone eventi bimestrali dedicati alle tendenze del mercato, alla formazione su competenze specifiche e al networking professionale.
L'evento ha appunto visto come protagonista Kpmg, leader mondiale nella consulenza e nell’analisi forense, per vedere come stia rivoluzionando il modo di affrontare le sfide del mercato del lavoro. Hanno partecipato Tommaso Saso, direttore marketing e relazioni esterne UniMarconi, Daniele Ianniello, associate partner Kpmg forensic services, e Leonardo Primangeli, studente di economia UniMarconi.
"Con il progetto 'Career connections' - ha spiegato Tommaso Saso, direttore marketing e relazioni esterne UniMarconi - l'Università Guglielmo Marconi crea un ponte strategico tra il mondo accademico e il mondo professionale. Una delle missioni della nostra università è dare agli studenti una solida conoscenza tecnica ma anche creare la possibilità di una visione strategica e relazionale".
"Il nostro obiettivo - ha sottolineato Daniele Ianniello, associate partner Kpmg forensic services- è presentare agli studenti i servizi di Kpmg, in particolare il settore del Forensic, una boutique che si occupa di prevenire, identificare e rispondere ai rischi di frode".
"Questi incontri - ha commentato lo studente Leonardo Primangeli, studente di economia UniMarconi - sono fondamentali per lo studente, sono una grande opportunità, perché permettono di entrare in contatto con esperti di una delle big four nel campo della consulenza, un'esperienza che molti di noi considerano un traguardo".
Roma, 12 mar. (Adnkronos) - Aspettare, ponderare. Giorgia Meloni non avrebbe ancora deciso se partecipare o meno alla video-call dei 'volenterosi', convocata per sabato dal Regno Unito. Il primo ministro britannico Keir Starmer ha chiamato di nuovo a raccolta i leader di quei Paesi pronti a fornire il loro supporto per assicurare la pace in Ucraina, dopo un possibile accordo di tregua con la Russia. Ma la partecipazione dell'Italia all'incontro da remoto, si apprende da fonti di governo, non è ancora confermata e la presidente del Consiglio starebbe riflettendo sul da farsi.
Il problema di fondo, viene spiegato, è essenzialmente uno: il governo italiano è fortemente contrario all'invio di truppe al fronte in Ucraina; dunque, se la riunione di Londra rientra nell'ambito di un invio di uomini, "noi non partecipiamo", il refrain che arriva da Palazzo Chigi. Diverso è invece il discorso per quanto riguarda la riunione dei Capi di Stato maggiore europei svoltasi martedì a Parigi con il presidente francese Emmanuel Macron: "In quel caso non eravamo parte del gruppo dei cosiddetti 'volenterosi', siamo andati lì come osservatori". Le diplomazie restano comunque in contatto.
Meloni è al lavoro sul discorso che dovrà pronunciare alle Camere la prossima settimana prima del Consiglio europeo del 20-21 marzo: un passaggio impegnativo, sul quale i partiti della maggioranza sono chiamati a compattarsi dopo aver votato in maniera difforme a Strasburgo. Gli europarlamentari di Fratelli d'Italia hanno dato il loro sì alla risoluzione sul Libro bianco sulla difesa, che sollecita i 27 Paesi dell'Ue ad agire con urgenza per garantire la sicurezza del Continente, accogliendo le conclusioni del Consiglio europeo sul riarmo.
Tuttavia, la delegazione di Fdi si è astenuta sulla risoluzione riguardante l'Ucraina dopo aver richiesto, senza successo, un rinvio del voto. Secondo Nicola Procaccini, co-presidente del gruppo Ecr, il testo non avrebbe tenuto conto dell'accordo raggiunto a Gedda tra Stati Uniti e Ucraina per un possibile cessate il fuoco, rischiando così di "scatenare l'odio verso Donald Trump e gli Usa, anziché aiutare l'Ucraina".
Il nostro "non è stato un doppio voto", dice all'Adnkronos un membro dell'esecutivo in quota Fratelli d'Italia: "La posizione è chiara: se approvi un testo troppo anti-Usa, come fai poi a farti mediatore con gli Usa?". Sulla stessa risoluzione per l'Ucraina, la Lega ha votato contro mentre Forza Italia si è espressa a favore.
Anche da Palazzo Chigi sottolineano come il testo della risoluzione sull'Ucraina fosse troppo sbilanciato 'contro' gli Stati Uniti: Fratelli d'Italia a Strasburgo - il ragionamento che trapela dai piani alti del governo - ha sempre votato a favore della libertà e della sicurezza dell'Ucraina, ma questa volta il testo della risoluzione "era molto più 'accusatorio' verso l'amministrazione Usa" rispetto ad altre volte. Fratelli d'Italia non avrebbe mai votato contro quella risoluzione: "Ma non potevamo nemmeno votare a favore tout court", spiegano.
Sull'astensione, come confermato poi da Procaccini, ha inciso la notizia arrivata dall'Arabia Saudita ieri sera sulla proposta di un cessate il fuoco di 30 giorni in Ucraina e la ripresa dell'assistenza americana a Kiev: "Non ci stiamo smarcando da nulla, quello di Fratelli d'Italia non era un voto contro l'Ucraina", il concetto che viene ribadito. Il voto a macchia di leopardo del centrodestra, ad ogni modo, non impensierisce Palazzo Chigi: in questo momento - si sottolinea - c'è un problema internazionale ben più ampio e la maggioranza di governo ha dimostrato che nei momenti importanti "è sempre uscita unita e compatta".
Almeno per ora, non sembrerebbe all'orizzonte un vertice con Meloni e gli altri leader della maggioranza, Antonio Tajani e Matteo Salvini (anche se i tre ogni settimana si incontrano per fare il punto della situazione su tutti i dossier). Sempre da palazzo Chigi viene evidenziata la "piena sintonia" tra Meloni e il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, che rispondendo alla Camera all'interrogazione del Movimento 5 Stelle sul piano di riarmo approvato oggi dall'Unione europea ha ribadito che i finanziamenti per la difesa non andranno a discapito di sanità e servizi pubblici, rimarcando il suo no a spese per il riarmo che rialzino in modo oneroso il debito pubblico con rischi anche per la stabilità della zona euro. (di Antonio Atte)