Cinema

Asian Film Festival, a Reggio Emilia ospite d’onore la Cina di Emily Tang

Fino all'11 aprile al cinema Corso dodici anteprime italiane tra cui Outrage Beyond di Takeshi Kitano, Thy Womb di Brillante Mendoza e Japan's Tragedy di Masahiro Kobayashi,

di RQuotidiano

Entra nel vivo l’undicesima edizione dell’Asian Film Festival di Reggio Emilia, giunto alla sua undicesima edizione, nella sala del Cinema al Corso fino all’11 aprile 2013. Il festival, con le sue sezioni competitive, i focus, le retrospettive, gli incontri e i dibattiti con il pubblico è un momento fondamentale di conoscenza e apertura al dialogo non limitato al cinema, ma aperto alla cultura e alla conoscenza reciproca tra realtà italiana e paesi asiatici.

Asian Film Festival presta da sempre molta attenzione alla Cina e al suo cinema. Nelle passate edizioni tra gli ospiti sono arrivati a Reggio Emilia autori conosciuti e apprezzati come Chen Kaige, Ann Hui, Peter Chan, Shinya Tsukamoto e sono stati presentati numerosi film, sempre in anteprima italiana o europea.

Quest’anno Asian Film Festival punta l’attenzione su Emily Tang, una regista indipendente capace di illuminare con il suo sguardo attento le molteplici sfumature della Cina contemporanea. Una prospettiva femminile limpida e consapevole che sta iniziando a ricevere le attenzioni internazionali che merita, e che il pubblico di Reggio Emilia potrà gustare integralmente. Emily Tang sarà infatti gradita ospite del festival. Sarà l’occasione per un incontro con il pubblico e per presentare tutti i suoi film: Conjugation (2001), Perfect Life (2008) e, in anteprima italiana, il nuovo All Apologies.

Insieme a Emily Tang, arriverà in Italia anche il produttore Chow Keung che non solo ha prodotto i film della regista, ma che è stato anche tra i produttori di Still Life, Leone d’Oro alla Mostra del cinema di Venezia nel 2006. La sua Xstream Pictures ha prodotto un altro film che sarà presentato a Reggio Emilia in anteprima italiana, il toccante esordio Memories Look at Me di SONG Fang, ritratto di famiglia che interseca documentario e ricerca tra quotidianità e ricordi.

Come sempre, Asian Film Festival vuole offrire il meglio dalla produzione cinematografica d’autore dei paesi dell’est asiatico, con film da Giappone, Cina, Hong Kong, Taiwan, Corea del Sud, Filippine e – novità assoluta nel panorama europeo e Occidentale – dal Myanmar, cui sarà dedicato un inedito focu.

Nella sezione Concorso saranno presentati dodici film ineditiin Italia o Europa, tra cui trovano posto alcuni nomi noti e molto apprezzati anche da noi, come Takeshi Kitano con Outrage Beyond, nuova incursione nel mondo della malavita organizzata giapponese, la yakuza, degno seguito di quel fortunato Outrage che era stato presentato ad Asian Film Festival nel 2010.

Si potranno ammirare inoltre il nuovo film di Brillante Mendoza, Thy Womb, coraggiosa storia etnografica con un’intensissima attrice protagonista, e il film di Masahiro Kobayashi, Japan’s Tragedy, commovente riflessione sul dopo-tsunami che ha colpito il Giappone nel 2011. Nel Concorso trovano posto anche film di registi meno noti, ma assolutamente meritevoli, come il ritorno del veterano Yim Ho con Floating City, viaggio appassionante in cinquant’anni di storia di Hong Kong da colonia britannica al ritorno alla madrepatria cinese, della sbalorditiva Miwa Nisjikawa con Dreams for Sale, storia di una coppia in crisi economica che dopo un incidente architetta un piano molto cinico per rifarsi, o del sorprendente Yang Ya-che, che con Gf*Bf regala un dolce triangolo amoroso tra due ragazzi e una ragazza nel corso di alcuni decenni di travagliata storia taiwanese.

Nella sezione Fuori Concorso trovano posto due momenti imperdibili. Da una parte il cinema colorato, frastornante, anarchico e irriverente di Takashi Miike, che con Ace Attorney offre una fantasmagorica trasposizione da un famoso videogioco di Capcom. Dall’altro il cinema solenne e lacerante di Wang Bing, di cui saranno presentati – per la prima volta insieme – due documentari inestricabilmente legati tra loro, Three Sisters e Alone, storia di tre piccole sorelle in un villaggio montano dello Yunnan.

Torna anche la sezione Newcomers, che vuole offrire uno sguardo privilegiato su registi alla prima o seconda opera con una visione rinnovata di cinema. Quest’anno i riflettori saranno puntati sul coreano Sunshine Boys, storia del breve incontro tra tre amici, uno dei quali impegnato nel servizio di leva, sul giapponese The Town of Whales, racconto di formazione dai toni soffusi con una ragazza alla ricerca del fratello scomparso, e sul già citato cinese Memories Look at Me.

Il Focus Myanmar offrirà infine un’opportunità inedita per iniziare a scoprire una cinematografia e un paese ancora largamente sconosciuti. È la prima volta che vengono presentate organicamente in Europa una serie di pellicole prodotte in questo paese, segno di un percorso di rinnovamento e della speranza di apertura intrapresi dal governo del paese. Al pubblico di Reggio Emilia sarà presentato Kayan Beauties, di Aung Ko Latt, storia della lotta di alcune donne di etnia kayan – dai caratteristici anelli di bronzo intorno al collo – per liberare una di loro dalle mani di trafficanti di schiave. Kayan Beauties è solo il primo titolo a venir svelato, ma sarà accompagnato da altri tre film in grado di raccontare il Myanmar, un paese ricco di misteri, contraddizioni e curiosità strabilianti.

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