Cronaca

Caserta, lite tra adolescenti: 15enne ucciso, 17enne in manette

E' successo davanti all'ufficio postale di Aversa. Il ragazzo più grande ha impugnato un coltello ed ha ferito cinque adolescenti uccidendo il quindicenne. I feriti, tutti minori, sono stati portati in ospedale, quello più grave è morto dopo due ore di agonia. La vittima è nipote di un esponente del clan Schiavone

La vittima ha 15 anni, il carnefice 17. E’ successo in provincia di Caserta. Un ragazzino è stato ucciso la scorsa notte mentre si trovava davanti all’ufficio postale di Aversa. L’adolescente si trovava in compagnia di altri quattro amici quando all’improvviso è arrivato un giovane di 17 anni, che conoscevano ma non frequentavano. Ne è nata una lite per banali motivi: il 17enne ha impugnato un coltello ed ha ferito tutti e cinque i ragazzi, uccidendo il quindicenne che è stato colpito al cuore con un fendente. I cinque feriti, tutti minori, sono stati portati in ospedale, quello più grave è morto dopo due ore di agonia. I carabinieri di Aversa sono arrivati poco dopo ed hanno arrestato il 17enne.

La lite è scoppiata poco dopo la mezzanotte. I militari dell’Arma stanno ascoltando le altre quattro vittime e alcune persone che hanno assistito all’aggressione finita in tragedia. Due dei quattro ragazzi di 15 anni assaliti sono stati medicati e dimessi dai medici dell’ospedale di Aversa (Caserta). Di poco conto le lesioni subite. I restanti due, invece, sono ancora in ospedale, affidati alle cure mediche, ma non risultano in gravi condizioni.

I carabinieri stanno indagando su presunti legami di parentela con pregiudicatidel posto, vicini alla malavita organizzata. La vittima è il nipote di Gaetano Iorio, esponente del clan Schiavone, sottoposto a sorveglianza speciale. Un altro dei feriti è invece il nipote del boss Michele Zagaria (è il figlio della sorella) mentre un terzo è nipote di Salvatore Nobis, elemento di spicco della fazione Zagaria. Il padre del ragazzo di 17 anni fermato con l’accusa di essere l’assassino ha piccoli precedenti per reati contro il patrimonio. Sono comunque risultati incensurati sia la vittima che che l’aggressore.