Quelli alle famiglie sono scesi dello 0,7 per cento, mentre quelli alle società non finanziarie sono diminuiti del 2,6 per cento. Cresce invece il tasso di crescita sui dodici mesi delle sofferenze lorde, aumentato al 18,6 per cento
Non si arresta la stretta sul credito a famiglie e imprese. A febbraio i prestiti al settore privato hanno registrato un calo dell’1,3 per cento su base annua, dopo che erano già scesi dell’1,6 per cento a gennaio. E’ quanto rileva la Banca d’Italia, aggiungendo che i prestiti alle famiglie sono scesi dello 0,7 per cento (dal -0,6 per cento a gennaio), mentre quelli alle società non finanziarie sono diminuiti del 2,6 per cento (dal -2,8 per cento a gennaio).
I tassi d’interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie di importo superiore a 1 milione di euro, aggiunge Bankitalia, sono diminuiti al 2,9 per cento, mentre quelli di importo inferiore a tale soglia sono stati pari al 4,38 per cento. I tassi d’interesse sui finanziamenti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni sono stati pari al 3,94 per cento e quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo sono aumentati al 9,78 per cento. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono diminuiti infine all’1,15 per cento.
Crescono nel frattempo anche le sofferenze lorde. Il tasso di crescita sui dodici mesi, come spiega Bankitalia sotto la voce “principali voci dei bilanci bancari”, è infatti aumentato al 18,6 per cento dal 17,5 per cento di gennaio, mentre il tasso di crescita sui dodici mesi dei depositi del settore privato è ulteriormente cresciuto, attestandosi al 7,8 per cento dal 7,7 per cento di gennaio.