Arriva un netto "no" da Lombardia e Veneto ad accogliere la spazzatura di Roma per un periodo transitorio. E il Consiglio di Stato sospende la sentenza del Tar sull'inceneritore di Albano, fermando la costruzione dell'impianto
Continua l’odissea rifiuti nel Lazio. Mercoledì la discarica di Malagrotta riceverà per l’ultima volta i rifiuti non trattati vista la scadenza, il giorno dopo, della proroga firmata dal commissario Sottile e l’amministrazione deve ancora studiare un piano alternativo per risolvere il problema.
Il Presidente della Regione Nicola Zingaretti ha pensato per il momento di “affidarsi alla solidarietà delle altre Regioni” a cui chiederà durante la conferenza dei presidenti, “di accogliere i rifiuti di Roma per un periodo transitorio per essere lavorati. Altrimenti Roma è in difficoltà”.
IL RIFIUTO DELLA LOMBARDIA Ma questa solidarietà sembra non arrivare, almeno dai secchi rifiuti dei governatori di Lombardia e Veneto, Roberto Maroni e Luca Zaia. La Regione Lombardia, per voce dell’assessore regionale all’Ambiente Claudia Maria Terzi ha opposto un veto sulla questione. “La posizione di Regione Lombardia è di assoluta contrarietà – ha spiegato – In mattinata ci è arrivata una nota del ministro dell’Ambiente Corrado Clini che descrive la situazione e chiede la disponibilità di varie regioni a trattare i rifiuti di Roma. Si tratterebbe di 350 tonnellate al giorno per 30 giorni, per un totale di 10.500 tonnellate, e dopo essermi confrontata con il presidente Maroni posso anticipare che non daremo il nostro ok a questa richiesta”. L’ assessore ha sottolineato, in una nota, che “la legge nazionale parla chiaro, è vietato smaltire i rifiuti solidi urbani in regioni diverse da quelle dove gli stessi sono prodotti fatti salvi eventuali accordi infraregionali”.
LA RISPOSTA DEL MINISTRO DELL’AMBIENTE “Non stiamo chiedendo alla regione Lombardia di farsi carico dei problemi di Roma, stiamo chiedendo di collaborare con il governo per farsi carico di un problema nazionale, che prima di tutto stiamo risolvendo a Roma attraverso un’ iniziativa per uscire dall’emergenza”. Il ministro dell’Ambiente Corrado Clini si è appellato poi alla “responsabilità” delle altre regioni, chiedendo che “venga applicata la legge che prevede che le regioni possano sottoscrivere accordi tra loro per far fronte a problemi legati allo smaltimento dei rifiuti.
IL VETO DEL VENETO Anche Zaia è stato deciso nel suo rifiuto: “La prima regola è che ognuno è padrone e responsabile a casa propria. Restiamo fermamente contrari a ricevere rifiuti da Roma, un no ribadito a più riprese e non solo nei confronti del Lazio”.
ALEMANNO: “NIENTE RISCHIO NAPOLI” Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha invitato alla calma, rassicurando sul fatto che nella capitale non “c’è il rischio Napoli“. E prova a giocarsi un jolly: “Abbiamo sentito Clini e il commissario, c’è una proposta che si sta definendo tra Ama e il commissario. Nelle prossime ore sarà resa pubblica”.
IL CONSIGLIO DI STATO FERMA L’INCENERITORE E il Consiglio di Stato ha deciso di mantenere le bocce ferme sulla costruzione dell’inceneritore di Roncigliano, ad Albano, finché non verrà appurato con certezza se ci sono dei danni ambientali. Viene così sospesa l’ordinanza del Tar del Lazio, che il 29 marzo scorso aveva rigettato il ricorso presentato dall’amministrazione di Albano Laziale contro il nuovo cronoprogramma dalla Regione per la costruzione della struttura. La discussione di merito in camera di consiglio è stata fissata per il 7 maggio prossimo.