Dopo l'hackeraggio del sito grillino, che l'ha vista tra i principali detrattori nelle mail "private" contro Salsi e Favia, Serena Saetti, moglie del videomaker assunto in Senato, Nik il nero, si è autoproclamata moderatrice della pagina web, innescando la polemica su "trasparenza e democrazia" tra gli iscritti. Lei: "Lo faccio per tutelarmi"
Colpo di mano nel forum online del Movimento 5 stelle di Bologna, la piattaforma di confronto virtuale degli attivisti. Dopo l’attacco hacker e la pubblicazione di mail private tra alcuni eletti e collaboratori, Serena Saetti, consigliere di quartiere e moglie del videomaker assunto in Senato, Nik il nero, si è autoproclamata moderatrice del meet up, innescando la polemica tra gli iscritti. Per alcuni, infatti, si tratta di una violazione del regolamento del gruppo, che prevede l’elezione degli amministratori del sito e li divieto di assumere il ruolo per chi, come Saetti, ricopre una carica elettiva. Lei invece nega: “Lo faccio solo per tutelarmi”.
Saetti, insieme ai consiglieri comunali Massimo Bugani e Marco Piazza, è tra i protagonisti dello scambio di mail al veleno, sugli espulsi Federica Salsi e Giovanni Favia. Una conversazione risalente a quest’inverno, e finita pochi giorni fa dalle caselle di posta private alla pagina del meet up bolognese, grazie all’azione di un pirata informatico. Per questo, il sospetto di alcuni iscritti è che dietro la decisione di assumere la guida del meet up ci sia la volontà di poter agire liberamente sui contenuti, cancellando e limitando quelli troppo critici sulla vicenda. Senza considerare che secondo il regolamento gli organizer vanno scelti dal voto dell’assemblea. “Ma così – puntano il dito alcuni militanti – si viene meno ai principi i trasparenza, democrazia e legalità fondamentali nel movimento”.
Lei però respinge le accuse al mittente. E con un post spiega di aver preso in mano il meet up solo per tutelarsi ed evitare grane legali, dopo l’attacco informatico. “Dal dicembre del 2009 il Meetup di Bologna è registrato a mio nome e addebitato sul mio conto” scrive in un post intitolato “reset”. “Di fatto – continua – il Meetup 14 è a tutti gli effetti sotto la mia responsabilità e può rivalersi su di me sula base dell’accordo sulle condizioni del regolamento”. Quindi, conclude, “al fine di tutelarmi giuridicamente, io sarò l’amministratrice unica del Meetup 14 amici di Beppe Grillo Bologna. Ho resettato tutti i ruoli e scelto persone di mia fiducia per moderare. Vi comunico che sarò costretta a moderare tutti i messaggi che potrebbero in qualche modo contravvenire alla legge. Sarà garantita trasparenza e partecipazione, ma non sarà più tollerato il gossip. I consiglieri sono stati eletti per portare le istanze dei cittadini all’interno delle istituzioni. Chi vorrà potrà partecipare liberamente ed aiutarci collaborando con i gruppi di lavoro”.