A Bologna dall'11 al 13 aprile tavole rotonde e dibattiti per parlare dei diritti degli immigrati: "Facciamo informazione e smontiamo le banalità di partiti politici come la Lega Nord". Atteso il leader del Teatro degli orrori, Paolo Capovilla. E il rammarico per Laura Boldrini: "Aveva già dato la sua disponibilità poi è diventata presidente della Camera"
Hanno cominciato correggendo con un pennarello rosso i manifesti della Lega Nord, perché, dicevano: “Non si possono spacciare luoghi comuni per verità assolute”. Qualche mese dopo riempivano piazza del Nettuno a Bologna di barchette di carta: lo slogan era “Imbarcati un minuto” e voleva chiedere ai passanti di mettersi nei panni degli immigrati almeno per un istante. Promigré, il Festival delle migrazioni e delle genti, è nato così, dalla lunga battaglia ai luoghi comuni dell’associazione studentesca Progré. Dal 11 al 13 aprile 2013, Bologna ospita la seconda edizione di una rassegna creata tutta dal basso, con il contributo di Comune e Arci locale. Idee, iniziative, temi di discussione: ogni singolo tassello del lungo festival è frutto di ore di lavoro e studio di un gruppo di quaranta studenti universitari e neolaureati che da circa due anni si dedica a queste iniziative.
“Crediamo che sia davvero importante – racconta Roberto Lucarella, presidente di Promigré – parlare di immigrati. Il Festival è il coronamento di giorni di lavoro e iniziative che portiamo avanti tutto l’anno. Presenteremo tante tavole rotonde e dibattiti. Bisogna parlare di immigrati e diritti per non lasciare il campo libero ai luoghi comuni”. Stanchi dei modi di dire, della sufficienza e della rassegnazione, dicono, un giorno hanno deciso di metterci la faccia. “E’ successa davvero la storia dei manifesti della Lega Nord. Non potevamo accettare che potesse passare il messaggio che gli immigrati sono privilegiati rispetto agli italiani, che a causa loro devono stare indietro. Così andavamo sui manifesti a scrivere dati reali”. Fare informazione e portare dibattito, gli obiettivi di Progré che nella rassegna dei prossimi giorni avrà ospiti di rilievo. “Eravamo riusciti ad avere persino la conferma di Laura Boldrini, doveva venire a parlarci della sua esperienza in merito all’immigrazione. Poi l’elezione a Presidente della Camera e ha dovuto disdire, pazienza. Abbiamo nomi di altrettanto prestigio”.
L’inaugurazione del Festival è prevista per giovedì 11 aprile alle ore 19 presso la Cineteca di Bologna, con i saluti istituzionali degli assessori Teresa Marzocchi e Amelia Frascaroli e le letture di Pierpaolo Capovilla, cantautore del Teatro degli Orrori. Venerdì e sabato invece, la rassegna si sposta nella biblioteca comunale di Sala Borsa dove nell’Auditorium Enzo Biagi, saranno esposte le mostre fotografiche di Giulio Piscitelli, Alessandro Penso e Simona Hassan. La giornata del 12 aprile sarà dedicata alla discussione di alcuni temi: economia, sovrarappresentazione dei migranti nelle carceri, asilo degli stranieri e sue problematiche.
Alle 18 è prevista la proiezione del film Anja-La nave, dedicato all’esodo degli albanesi negli anni ’90. “Uno degli eventi a cui teniamo di più – ha concluso Lucarella – sono i “Giochi senza bandiere” che si svolgeranno sabato mattina in piazza del Nettuno. Organizzeremo tanti giochi simbolici, in cui stranieri e italiani dovranno fare squadra insieme”. A essere coinvolti, oltre cento studenti di alcune classi superiori di Bologna che con Progré hanno intrapreso un percorso di sensibilizzazione ai temi dell’immigrazione. Poi naturalmente, l’incontro con le istituzioni e molti rappresentanti del Parlamento Italiano, da Sandra Zampa a Rita Ghedini, fino a Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa: “Con loro – ha concluso il presidente – cercheremo di parlare di azioni concrete che, anche in un momento così difficile a livello politico per l’Italia, potrebbero essere intraprese. Vogliamo dare il nostro contributo”.