A riportare il differenziale al livello di inizio marzo è stata l'asta di Bot da record conclusa dal Tesoro. Buone notizie provengono anche dal superindice Ocse, secondo cui l'economia italiana sta per vivere una “svolta positiva”
Buone notizie a Piazza Affari. La Borsa ha chiuso in rialzo del 3,19 per cento a 15.928,64 punti mentre lo spread è sceso a 300 punti base, dopo aver toccato un minimo di seduta a quota 299, con il tasso sui titoli del Tesoro che si attesta al 4,31 per cento. A riportare il differenziale ai minimi da inizio marzo è stata l’asta di Bot da record conclusa dal Tesoro.
L’Italia ha collocato titoli a 3 e 12 mesi e sulla scadenza più breve, 3 miliardi di titoli assegnati, è stato toccato il minimo storico allo 0,24 per cento dallo 0,76 per cento dell’asta di ottobre 2012. Venduti anche tutti gli 8 miliardi di Bot a 1 anno con un rendimento medio calato allo 0,92 per cento dall’1,28 per cento di marzo. Il rapporto tra domanda e offerta è stato pari a 1,90 contro 2,79 dell’asta di ottobre. Per i Bot a 1 anno la domanda ha superato l’offerta di 1,64 volte contro 1,50 del collocamento di marzo scorso.
Milano non è stata l’unica piazza finanziaria a chiudere in terreno positivo, mentre Wall Street con l’indice S&P 500 ha toccato i massimi dal 2007. A Francoforte l’indice Dax ha terminato la seduta a +2,27 per cento, a Parigi il Cac ha segnato +1,99 per cento e a Londra il Ftse ha concluso a +1,17 per cento. A Piazza Affari sono in evidenza i bancari con Banco Popolare (+9,68 per cento), Monte Paschi (+14,73 per cento) e Unicredit (+5,76 per cento). Gli acquisti favoriscono anche Fiat (+7,38 per cento).
Buone notizie provengono anche dal superindice Ocse, secondo cui l’economia italiana sta per vivere una “svolta positiva”, in un contesto in cui la crescita “si sta risollevando in tutte le maggiori economie”. A febbraio, il superindice per l’Italia ha fatto registrare un aumento dello 0,13 per cento su base sequenziale, ma è rimasto in calo (-0,22 per cento) su base annua. Tra i Paesi dell’euro, il dato migliore resta quello della Germania (+0,23 per cento), mentre la Francia continua a procedere a rilento (+0,06 per cento), anche se l’Ocse prevede che non ci sarà alcun “ulteriore deterioramento”.