La cifra è pari alla metà del risarcimento, di 3 milioni e 100mila euro, accordato ai familiari della vittima in quanto nella vicenda "vi è stato un concorso di esigenze di giustizia e di opportunità che non può ricadere integralmente sul convenuto". L'ex agente è stato condannato in via definitiva a 9 anni e 4 mesi
Luigi Spaccarotella, l’ex agente della polizia stradale che nel novembre del 2007 uccise il tifoso laziale Gabriele Sandri, è stato condannato a risarcire 1 milione e 550mila di euro allo Stato. Soldi che Spaccarotella dovrà versare al Ministero degli Interni a titolo di danno indiretto patito dall’erario, come ha stabilito la Corte dei Conti della Toscana. Sono state così accolte le motivazioni sottese alla richiesta della Procura generale.
Spaccarotella era stato condannato in via definitiva a nove anni e 4 mesi di reclusione e i familiari della vittima avevano ricevuto un risarcimento di tre milioni e 100mila euro. Una cifra cospicua che era stata giustificata “in considerazione della particolarità della vicenda”, dalla quale potevano “conseguire pericoli dall’ordine pubblico”. La cifra che l’ex agente dovrà corrispondere è dunque pari alla metà dell’ammontare del risarcimento alla famiglia in quanto nella vicenda “vi è stato un concorso di esigenze di giustizia e di opportunità che non può ricadere integralmente sul convenuto”.
Gabriele Sandri è stato ucciso l’11 novembre del 2007, mentre stava viaggiando in macchina con quattro amici, tutti tifosi biancocelesti, verso lo stadio Meazza per vedere la partita Inter-Lazio. Durante la sosta nell’area di servizio di Badia al Pino, vicino Arezzo, i ragazzi hanno incrociato un gruppo di tifosi juventini, che stavano andando a Parma, e la pausa caffè è degenerata in rissa. Spaccarotella, sentite urla e grida e vista fuggire un’auto, ha pensato a una rapina dal benzinaio e ha azionato la sirena. L’auto, però, non si è fermata e l’agente ha sparato uccidendo Sandri che, secondo quanto riferito dagli amici, dormiva sul sedile posteriore.