Politica

Riforme istituzionali che interessano ai cittadini

Sulle c.d. riforme istituzionali c’è uno scollamento straordinario fra le esigenze della popolazione e i progetti dei partiti. Progetti che nel migliore dei casi fanno sbadigliare, nel peggiore mettono i brividi.

I politici che nel 1946-48 redassero la Costituzione Italiana avevano una sola preoccupazione: come limitare il nostro potere sui cittadini? Come garantire la dignità degli italiani, singoli o associati (famiglia, sindacati, ecc.) di fronte al rischio di sopruso dei politici? Ma poi la classe politica ha sempre più calpestato la Costituzione, e oggi ha preoccupazioni diverse, a volte… inverse. La filosofia imperante è il “decisionismo” (quanto sia fasullo quel messaggio risulta dai 3 giorni impiegati da Berlusconi per approvare certe leggi ad personam): l’abolizione del bicameralismo perfetto, l’aumento dei poteri del premier, leggi elettorali sempre più maggioritarie, ecc. L’abuso dei decreti Legge per Manzella (Repubblica) non è un problema. I politici di oggi si chiedono: come possiamo ridurre i controlli sul nostro operato? Come possiamo avere le mani più libere? Come ridurre ulteriormente la democrazia in questo paese che le organizzazioni internazionali già classificano come ‘semi-libero’?

Indigna anche la mera vacuità di molti progetti istituzionali che vanno per la maggiore. Del c.d. ‘Senato delle Regioni’ – di cui discettano gli onorevoli inciucisti – i cittadini del Nord e del Sud, in affanno per mille problemi reali, non sentono alcun bisogno. Le Regioni sono l’istituzione mediamente più corrotta che abbiamo; e comunque ogni legge elettorale dovrebbe consentire ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti ‘sul territorio’. Aprire il vaso di Pandora delle riforme costituzionali non è una domanda che sale dal Paese, anche per la scarsa fiducia che ispira una classe politica dai precedenti sconfortanti: l’ultima volta (Titolo V) ha prodotto un federalismo all’amatriciana, corresponsabile dello sfascio italiano.

Le esigenze popolari, poco articolate data la “tecnicità” della materia, non per questo sono meno sentite. Nascono non dall’onanismo mentale dei politici, ma dall’umiliazione per gli abusi della politica e delle sue propaggini amministrative. Ed allora vediamo una lista incompleta di questioni istituzionali che interessano i cittadini. Con preghiera ai lettori di integrarla. Nb: ciascun punto è risolvibile, volendo.

Pubblica Amministrazione

Allo scandalo del G8 di Genova la politica non ha ancora data risposta. Tre richieste:

Democrazia rappresentativa e tutela della Costituzione, la carta dei nostri diritti:

Democrazia diretta

Ed infine, dopo la manutenzione straordinaria, ci vorrebbe un’Agenzia per la Democrazia per fare manutenzione ordinaria. Se è vero che “Fatta la legge, trovato l’inganno” deve essere vero che “Trovato l’inganno, fatta nuova legge!”

Tutto ciò per dare la possibilità ai cittadini di

(A) scegliere/sostituire con più facilità/coscienza i rappresentanti

(B) controllare il loro operato

(C) cambiare il paese dal basso

Si vuole davvero aprire una ‘fase costituente’, ‘modernizzare’ la Costituzione, non affossarla? Occorre fare come i padri costituenti: mettersi dalla parte dei cittadini, non dei politici. Cominciando dall’applicare e attuare … la Costituzione vigente.