È possibile ignorare la canzone più ascoltata della settimana solo perché è considerata “anti-Thatcher”? Ha coinvolto pure la Bbc e la sua indipendenza tanto sbandierata la vicenda della canzone “Ding Dong! The Witch is dead” (Ding Dong! La strega è morta) arrivata prima in classifica nel Regno Unito e al primo posto anche fra le tracce più vendute su iTunes. Perché quei 51 secondi di musica e parole, cantate da Judy Garland nel film Il Mago di Oz del 1939, vanno oltre il loro senso letterale – la gioia per aver ucciso una strega – e, in seguito a una campagna su Facebook e sugli altri social media, sono arrivate a simboleggiare lo stato d’animo di una parte cospicua della Gran Bretagna. Così, mentre il Paese si prepara al solenne funerale di mercoledì e mentre la retorica non manca nelle discussioni di commemorazione in parlamento a Westminster, giovani e meno giovani scaricano una canzone, la fanno volare in vetta alle classifiche e la fanno entrare persino nei record, come canzone più corta mai giunta così in alto nella top 40.

Eppure la Bbc, nelle ultime ore, ha annunciato un compromesso. Su Radio1, domani mattina, verranno trasmessi cinque secondi della canzone della discordia, cinque secondi che tuttavia non conterranno la parola “strega” e “morta”. Questa è anche considerata la prima prova di forza del nuovo direttore generale del broadcasting britannico Tony Hall, dopo che tanti parlamentari, nelle ultime ore, si erano affrettati a condannare presentatori e autori del programma radiofonico. Baroness Buscombe, una lord conservatrice, aveva detto: “Siamo di fronte a una cosa vergognosa. Ed è ancora più vergognoso che molti di quelli che ora scaricano quella canzone non hanno mai visto la Thatcher operare, una donna che ha cambiato in meglio il nostro Paese”. Henry Smith, parlamentare conservatore, ha invece detto: “Fossi io il direttore della Bbc non consentirei la trasmissione di questa canzone di cattivissimo gusto. Ma dobbiamo stare tranquilli. La reputazione di Margaret Thatcher, che è altissima, non verrà compromessa da questa vicenda”. Il Labour ha difeso “l’indipendenza della Bbc”, con un comunicato congiunto, ma il gruppo dei detrattori in queste ore supera di gran lunga il gruppo di chi è a favore della trasmissione della canzone.

Del resto, c’è anche un precedente. Era il 1977 ed era in corso il Giubileo d’Argento della regina Elisabetta. I Sex Pistols sfuroreggiavano fra giovani e giovanissimi con la canzone antimonarchica God Save the Queen. Eppure, allora, la Bbc si rifiutò di trasmetterla, per non offendere il buon gusto dei britannici. Il 39enne Mark Biddiss, che pare essere il promotore della campagna per il lancio della canzone del Mago di Oz, difende la sua scelta: “Non credo di aver mancato di rispetto. Del resto tutta questa attenzione dimostra quanto Thatcher abbia colpito l’animo dei britannici, nel bene e nel male. Questa canzone è un modo ulteriore per ricordarla, non necessariamente per attaccarla”. Solo in due giorni, la traccia è stata comprata da almeno 20mila persone su iTunes. “Se la comprano vuol dire che c’è libertà di espressione”, ha fatto sapere un partito di estrema destra, l’Ukip, famoso per la battaglia per l’indipendenza del Regno Unito dal recinto comunitario. Il leader dell’Ukip, Nigel Farage, dice: “Non ha senso ora la censura. Se censuriamo questa canzone, non faremo altro che dare voce a chi protesta. E resterà in classifica per molte più settimane”.

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