Martedi 16 aprile Sala Bio, la sala cinematografica di Biografilm Festival al Cinema Odeon, presenta Camera 237, il documentario su Shining, uno degli immancabili capolavori di Kubrick. Film diretto da Rodney Ascher, finito alla Quinzaine di Cannes del 2012, Camera 237 è un caravanserraglio di interpretazioni più o meno subliminali attorno all’horror kubrickiano.
Il documentario di Asher utilizza molte scene originali del film di Kubrick (replicate, rallentate, viste al contrario, smontate) accompagnate dal racconto fuori campo di cinque uomini che spiegano le loro teorie interpretative. Per il reporter Bill Blakemore si tratterebbe di un film sul genocidio degli indiani d’America, per un altro intervistato racconterebbe invece l’Olocausto, per un altro ancora nasconderebbe una confessione dello stesso Kubrick sul falso allunaggio dell’Apollo 11.
L’unico intervento diretto di Ascher è nel finale del documentario quando a uno degli intervistati chiede perché Kubrick avrebbe dovuto occultare dei simboli così misteriosi nel film. E lui risponde: “Per aprire delle porte. O per intrappolare persone come me. Sono incastrato dentro Shining da sempre”.
Ascher si attacca a piccole imprecisioni, dettagli scomparsi nel montaggio tra una scena e l’altra, classici e nerdissimi trivia da imdb.com, a partire da inserti occulti e dettagli che appaiono nell’inquadratura e velocemente scompaiono, il viso di Kubrick tra le nuvole, un’erezione, un adesivo con uno dei sette nani attaccato alla porta di Danny che è presente in una scena, ma assente in quella dopo, senza mai arrivare ad una vera e propria conclusione sostanziale.
Certo è che la più celebre interpretazione, quella del finto allunaggio dell’Apollo 11 che Kubrick avrebbe girato segretamente per la Nasa e il governo americano, rimane la parte più spassosa e curiosamente più ‘attendibile’ tra le varie interpretazioni proposte. Prova ne sarebbero, nel film, le continue liti tra Jack Torrance e la moglie sul lavoro di lui rappresenterebbero le giustificazioni di Kubrick sul motivo dell’obbedienza agli ordini del governo; la stanza 237 sarebbe in realtà la stanza della luna (Moon Room) e la moquette del pavimento riprenderebbe la geometria della base da cui è partito l’Apollo 11.
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