Spezie e salse in ogni portata, coraggiosi accostamenti di colore negli abiti di giudici e concorrenti: abituati alle altre versioni del reality, l'impatto con l'appuntamento televisivo della domenica sera su Babel Tv non è dei più facili
Ma cosa mangeranno gli indiani nella loro vita? Difficile capirlo guardando MasterChef India dove sarà che nelle prime puntate gli aspiranti cuochi sono ancora inesperti, sarà che attraverso il tubo catodico è difficile percepire gli aromi, ma lo straniamento culturale e gastronomico che ti impone questa versione del reality di cucina più famoso del mondo supera i livelli di guardia. È come se invece che un piatto da mangiare, venisse preparata la tavolozza di un pittore impressionista ancora indeciso su cosa concentrarsi. Così i colori saltano fuori dallo schermo, ma è difficile intuire quali siano le pietanze che si celano sotto lo strato di spezie e salsette che invadono ogni ricetta del programma trasmesso su Babel Tv, canale 141 di Sky, ogni domenica in prima serata. E i tre giudici non aiutano sicuramente. L’attore, ma si professa esperto di cucina, Akshay Kumar sembra più preoccupato di stupire tutti per le sue mise che ricordano Al Pacino in Scarface, mentre gli altri due – veri chef internazionali – Ajay Chopra e Kunal Kapoor oscillano tra momenti di pietismo e altri di intenso sadismo.
Siamo a Bollywood, meglio ripetercelo, ma se togliamo l’aspetto legato alla cucina e alla realizzazione di piatti prima buoni e poi con l’intensificarsi del reality straordinari, diventa faticoso appassionarsi al programma. Neanche i 12 concorrenti aiutano: le donne indossano sgargianti sari sotto i grembiuli griffati MasterChef ma appaiono tristissime e alla ricerca di un riscatto sociale altrimenti precluso e gli uomini si lanciano in inquietanti accostamenti nell’abbigliamento che non venivano osati neppure per i Sopranos. La parola d’ordine è esagerare sia nelle spezie sia nelle situazioni, e i personaggi non si lasciano sfuggire nessuna occasione per farlo. Ma quando uno dei commensali – durante una delle selezioni – apostrofa come ciccione uno dei concorrenti – cambio canale e mi mangio un piatto di pasta all’amatriciana che fin dal primo sguardo mi comunica i suoi ingredienti.