Piacere quotidiano

La macchina della soda alla conquista dell’America

Apparecchi casalinghi per rendere l'acqua gasata, ma soprattutto per preparare cocktail effervescenti. A causa della crisi i prezzi delle bevande nei bar sono aumentati. Negli Usa si rimedia con l'aperitivo fai da te, e con la riscoperta di una socialità più intima

Tendenza soda fai-da-te. Negli Usa, patria dei consumi destinati a fare tendenza, le cucine casalinghe smaniano per una macchina capace di creare la soda fatta in casa. A cosa serve? Innanzitutto a trasformare l’acqua del rubinetto in gasata, ma sono gli usi alternativi ad aver decretato il successo del marchingegno: dalla produzione del vino alle erbe con le bollicine, alla sangria, fino ai cocktail più effervescenti. Si chiamano “Carbonators” gli apparecchi casalinghi capaci di produrre soda in appena 90 secondi: nel solo 2012 gli americani hanno comprato oltre 1,2 milioni di queste macchine. Per usarle propriamente, secondo quanto consigliano i tecnici, basta fare un po’ di pratica, usando liquidi freddi e avendo a disposizione tovaglie da cucina per tamponare gli eventuali errori.

Tutto nasce dall’intuizione di Piper Kristensen, bar-tender dell’East Village di New York, che ha creato il Sodastream Penguin e ha aperto un mercato su cui perfino la Samsung si sta cimentando per costruire un competitor all’altezza dell’apparecchio di Kristensen. Tanto per dare una dimensione del successo di questo marchingegno, basti pensare che la Sodastream, l’azienda produttrice di questi nuovi Carbonators, è stata inserita nella lista delle 50 compagnie più innovative del mondo nel 2013.

In realtà, esistono da tempo macchine in grado di produrre la soda negli Usa ma erano soggette ad una rapida obsolescenza e avevano meccanismi complicati che ne affaticavano l’utilizzabilità. Adesso i nuovi apparecchi sul mercato funzionano bene e sono semplici da utilizzare, ma c’è un segreto nel loro successo esploso proprio quest’anno: la crisi. Infatti, la congiuntura ha spinto bar e locali da aperitivo ad aumentare i prezzi dei cocktail e delle bevande analcoliche, a causa del rincaro delle materie prime usate nei drink, in particolare la frutta fresca. E così si è fatto largo l’aperitivo fatto in casa, come soluzione per resistere ai prezzi proibitivi delle bevande gasate senza rinunciare alla voglia di bollicine.

Ma non si tratta solo di liquidi gasati: i Carbonators sono utili anche ad estrarre e valorizzare il sapore delle erbe, delle spezie e degli agrumi. In ogni caso, l’obiettivo è sempre quello di replicare drink raffinati nelle cucine domestiche: una tendenza che secondo gli opinionisti americani serve anche a recuperare spazi di interazione sociale più intimi. In pratica, i Carbonators sono diventati un reale ed efficace social network.

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