Palazzo Koch nel suo bollettino rende noto che "le prospettive del mercato del lavoro restano sfavorevoli", mentre il Fondo monetario internazionale rassicura le banche italiane: "Sono solide. Gli stress test hanno mostrato che il capitale è sufficiente ad affrontare lo scenario peggiore"
Due campanelli d’allarme per l’Italia, uno dal Fmi e l’altro da Bankitalia. “Il credito alle pmi si sta contraendo rapidamente in Italia e Spagna“, avverte il fondo monetario internazionale, spiegando che il credito alle pmi è una “priorità” e può essere migliorato anche riducendo i pagamenti arretrati del governo. L’altro avvertimento riguarda l’occupazione e arriva da Bankitalia. Palazzo Koch fa sapere che gli andamenti osservati nei primi mesi del 2013 indicano il protrarsi della debolezza del quadro occupazionale. Le prospettive del mercato del lavoro “restano sfavorevoli”, soprattutto alla luce di un aumento della Cig del 12 per cento nei primi tre mesi dell’anno.
OCCUPAZIONE – L’occupazione infatti, dice Bankitalia, è diminuita nel Nord e nel Mezzogiorno, mentre è rimasta sostanzialmente stabile nel Centro e quella femminile ha continuato a crescere “esclusivamente grazie al contributo delle donne straniere”. Nella media del 2012 si è ridotta dello 0,3 per cento rispetto al 2011 (-69.000 unità), segnando un progressivo deterioramento nella seconda metà dell’anno, mentre l’offerta di lavoro è cresciuta in maniera sostenuta (2,3 per cento; 567mila unità). “Ne è derivato un marcato aumento del tasso di disoccupazione che, al netto dei fattori stagionali, è giunto all’11,2 per cento a dicembre (al 10,7 per cento nella media dell’anno, dall’8,4 del 2011)”. Il calo dell’occupazione nel quarto trimestre del 2012 (-0,6 per cento rispettoun anno prima, pari a 148.000 unità) è riconducibile alle contrazioni registrate nel comparto edile e nell’industria in senso stretto (-4,6 e -2,5 per cento, rispettivamente), solo parzialmente compensate dall’aumento nel terziario (0,5 per cento, prevalentemente nel settore degli altri servizi collettivi e personali e in quello dei servizi di alloggio e di ristorazione). A diminuire, per Bankitalia, anche i salari reali: in termini nominali le retribuzioni unitarie di fatto passano all’1%, dall’1,3%del 2011). Un calo più accentuato che nel 2011.
PICCOLE E MEDIE IMPRESE – ”Il credito alle pmi si sta contraendo rapidamente in Italia e Spagna”, afferma il Fmi, precisando che se da un lato la domanda di credito si contrae per le incertezze macro-economiche, dall’altra parte eventuali restrizioni nell’offerta di credito vanno affrontate come una priorità”. Nei paesi periferici dell’Eurozona il credito dall’inizio della crisi si è ridotto del 5% “affamando le piccole e medie imprese e bloccando la ripresa economica”. E l’Fmi plaude all’operato dell’Italia: “L’Italia, ha annunciato un’iniziativa per accelerare il pagamento di 40 miliardi di euro di arretrati. “Il cumulo di passività del governo non pagate in Grecia, Italia e Spagna è un problema notevole e “in particolare a livello di enti locali”.
BANCHE ITALIANE – “Il sistema bancario italiano è solido, ha un livello di capitale adeguato e gli stress test hanno mostrato che il capitale è sufficiente ad affrontare lo scenario peggiore. Molto lavoro è stato fatto ma bisogna continuare su questa strada con riforme adeguate per sostenere il sistema”, ha avvertito Jose Vinals, del dipartimento mercati e capitali del Fondo monetario internazionale. Le banche italiane insomma, vanno aiutate, sostiene Vinals “perché possano far fronte ai tempi difficili” tanto più che l’economia italiana “si trova ancora in territorio negativo”.
IL PIL – Sul fronte del prodotto interno lordo arriva qualche buona notizia. Nel primo trimestre del 2013 è frenata la discesa del Pil, dopo la forte contrazione del nel quarto trimestre del 2012. Gli indicatori rilevano che nei primi tre mesi dell’anno il pil potrebbe essersi ancora ridotto, ma a ritmi meno accentuati. Il calo della produzione industriale si sarebbe pressoché arrestato nel complesso del primo trimestre, grazie al buon andamento delle vendite all’estero. E Bankitalia sottolinea che l’ulteriore aumento dell’avanzo primario atteso nel 2014 permetterà la stabilizzazione del rapporto tra il debito e il pil anche qualora la crescita di quest’ultimo fosse modesta.
INCERTEZZA POLITICA – Bankitalia dà anche una buona notizia, lanciando però un avvertimento. “I mercati finanziari italiani hanno risentito dell’incertezza politica in misura limitata”, tuttavia “è necessario evitare che incertezze nel quadro interno e il riemergere di turbolenze nell’area dell’euro minaccino le prospettive di ripresa”.
DECRETO LEGGE SU DEBITI PA – Secondo Bankitalia, il dl che ha attivato il pagamento dei debiti della Pa verso le imprese “migliorerà le condizioni delle imprese e avrà un impatto macroeconomico positivo”, ma prevederne l’effetto sul Pil “è difficile”: dipende dai tempi di realizzo dell’intervento e dalle modalità di utilizzo dei fondi da parte delle imprese”.
Ciò che Bankitalia auspica è un proseguimento “delle politiche economiche efficaci e credibili, che interrompano la spirale recessiva in atto nel nostro Paese quasi ininterrottamente dal 2008″.