Cala il numero dei pensionati, a 16,7 milioni nel 2011, mentre i compensi salgono a 15.957 euro l’anno. E uno su tre ha un'età inferiore ai 65 anni. Il rapporto con gli occupati è maggiore nel Mezzogiorno, dove è di 82 ogni 100 lavoratori
Quasi la metà dei pensionati, il 44,1 per cento, riceve meno di mille euro al mese. Lo comunica l’Istat riferendosi ai dati del 2011, precisando che in 2,2 milioni di casi (il 13,3 per cento) le prestazioni non superano i 500 euro. Il numero di pensionati, secondo l’istituto di statistica, è in calo: 16,7 milioni, circa 38mila in meno rispetto al 2010. Ma i compensi ricevuti sono saliti a 15.957 euro l’anno, 486 euro in più dell’anno precedente. La spesa complessiva per prestazioni pensionistiche raggiunge quindi 266 miliardi, in rialzo del 2,9 per cento dal 2010, mentre la sua incidenza sul Pil cresce di 0,2 punti percentuali.
Sull’aumento dei compensi ha inciso anche il fatto che in molti percepiscono più di una pensione. Quasi uno su quattro – rivela l’Istat nel report su “trattamenti pensionistici e beneficiari” firmato insieme all’Inps – può contare su due pensioni. Nello studio, infatti, si legge che il 67,4 per cento è titolare di una sola pensione, il 24,8 per cento ne percepisce due e il 6,5 per cento tre. In particolare le donne rappresentano il 52,9 per cento dei pensionati e percepiscono assegni d’importo medio pari a 13.228 euro, inferiori del 30,5 per cento rispetto a quanto ricevuto dagli uomini (19.022 euro).
La ricerca svela poi che quasi un terzo dei pensionati, il 27,8 per cento, ha meno di 65 anni, mentre il 49,2 per cento ha un’età compresa tra 65 e 79 anni e il 23 per cento ne ha più di 80. Se si rapporta il numero dei pensionati alla popolazione occupata, nel 2011 in Italia ci sono 71 pensionati ogni 100 occupati. Il carico relativo è maggiore nel Mezzogiorno, dove il rapporto è di 82 pensionati ogni 100 occupati, mentre è più contenuto nelle regioni settentrionali (66 a 100).