Cari parlamentari di Pd, M5S, Sel, nell’assemblea che si riunisce giovedì mattina alla dieci per eleggere il Capo dello Stato i vostri voti (compresi gli “altri di centro-sinistra” ) sono 659 su un totale di 1007. In altri termini, voi non raggiungete, anche se di poco, i due terzi di quell’assemblea (671), necessari per eleggere il Presidente nelle prime tre votazioni. Superate invece, con margini assai ampi, la maggioranza assoluta (504) che sarà sufficiente a partire dal quarto scrutinio. Un margine di 155 voti, sufficiente a scoraggiare qualsiasi volontà di franchi tiratori del partito delle “grandi intese” Pd-Pdl. Avete dunque in mano il potere di far voltare pagina all’Italia, chiudendo il lugubre quasi ventennio del berlusconismo e dei compromessi della sinistra con una delle peggiori destre d’Europa, che hanno ridotto il paese a macerie.
Per i primi tre turni voi parlamentari del M5S avete già un candidato ufficiale, Milena Gabanelli. Una scelta splendida, che ricorderà a tutti i cittadini, nel modo più solenne, come il giornalismo-giornalismo, quello che ha come unica bussola il rispetto delle “modeste verità dei fatti” – senza il quale, diceva Hannah Arendt, una democrazia ha già iniziato il suo precipizio nel totalitarismo – costituisca oggi più che mai lo strumento irrinunciabile di difesa della democrazia, strumento purtroppo vilipeso e negato da una disinformazione di establishment sempre più dilagante. Proprio per questo speriamo che nelle prime tre votazioni i voti per Milena Gabanelli siano molti più dei 164 dei parlamentari M5S: sarebbe il segnale con cui dei “franchi tiratori” nel senso di “partigiani della Costituzione” dichiarerebbero a tutti i vertici politici che la lotta intransigente contro bavagli e auto-bavagli del sistema informativo costituisce una priorità irrinunciabile nel settennato di discontinuità con il quale far rinascere l’Italia.
Se poi Milena Gabanelli decidesse di rinunciare, per Gino Strada varrebbero analoghe considerazioni riferite a un tema altrettanto cruciale, quello della pace. E infine, se anche Strada rinunciasse, il ragionamento che segue continuerebbe a valere, perfino più stringente, visti i due nomi (Rodotà e Zagrebelsky) che seguono a Gabanelli e Strada nelle indicazioni on line del M5S.
Fatichiamo a credere, anche se gli indizi non mancano e anzi si accumulano, che nelle prime tre votazioni venga eletto un Presidente con i voti congiunti di Pdl, Pd e Sel. Sarebbe una tale vergogna, una tale ignominia, un insulto talmente sfacciato al popolo italiano che nelle ultime elezioni ha espresso una volontà inequivocabile di Altra Politica, un tradimento senza precedenti degli elettori di Pd e Sel che secondo ogni sondaggio aborrono la semplice ipotesi di un Presidente gradito a Berlusconi (per gli abietti motivi di impunità tombale noti anche ai sassi), che non la vogliamo neppure prendere in considerazione. Per carità di patria, e perché siamo certi che se questa fosse l’indicazione di Bersani e Vendola sapreste doverosamente ribellarvi.
Dalla quarta votazione, la possibilità che il paese volti pagina, grazie a un Presiedente che sia Custode della Costituzione e dei suoi principi di giustizia e libertà, è a vostra disposizione. Se la dissiperete vi renderete responsabili dell’avvitamento dell’Italia nella morta gora di altri sette anni di declino, di corruzione, di impoverimento dei più deboli e di svergognato iper-arricchimento degli amici degli amici, di incultura e infine di inciucio, una parola orribile e che ci ha sempre disgustato utilizzare, che vorremmo scomparisse definitivamente dal vocabolario, ridotta a cacofonico reperto archeologico di un tempo che non può più tornare. Non facciamo nomi, non ce ne è bisogno, ricorrono in tutti gli indici di gradimento tra gli elettori di centro sinistra e sono risultati tra i primissimi nelle votazioni on line del M5S. Avete il potere di salvare l’Italia, e una responsabilità irredimibile se non lo utilizzerete.
Paolo Flores d’Arcais e Barbara Spinelli
Paolo Flores d'Arcais
Filosofo e direttore di Micromega
Politica - 17 Aprile 2013
Presidente della Repubblica: Bersani e Vendola, non votare Rodotà e Zagrebelsky sarebbe una vergogna!
Cari parlamentari di Pd, M5S, Sel, nell’assemblea che si riunisce giovedì mattina alla dieci per eleggere il Capo dello Stato i vostri voti (compresi gli “altri di centro-sinistra” ) sono 659 su un totale di 1007. In altri termini, voi non raggiungete, anche se di poco, i due terzi di quell’assemblea (671), necessari per eleggere il Presidente nelle prime tre votazioni. Superate invece, con margini assai ampi, la maggioranza assoluta (504) che sarà sufficiente a partire dal quarto scrutinio. Un margine di 155 voti, sufficiente a scoraggiare qualsiasi volontà di franchi tiratori del partito delle “grandi intese” Pd-Pdl. Avete dunque in mano il potere di far voltare pagina all’Italia, chiudendo il lugubre quasi ventennio del berlusconismo e dei compromessi della sinistra con una delle peggiori destre d’Europa, che hanno ridotto il paese a macerie.
Per i primi tre turni voi parlamentari del M5S avete già un candidato ufficiale, Milena Gabanelli. Una scelta splendida, che ricorderà a tutti i cittadini, nel modo più solenne, come il giornalismo-giornalismo, quello che ha come unica bussola il rispetto delle “modeste verità dei fatti” – senza il quale, diceva Hannah Arendt, una democrazia ha già iniziato il suo precipizio nel totalitarismo – costituisca oggi più che mai lo strumento irrinunciabile di difesa della democrazia, strumento purtroppo vilipeso e negato da una disinformazione di establishment sempre più dilagante. Proprio per questo speriamo che nelle prime tre votazioni i voti per Milena Gabanelli siano molti più dei 164 dei parlamentari M5S: sarebbe il segnale con cui dei “franchi tiratori” nel senso di “partigiani della Costituzione” dichiarerebbero a tutti i vertici politici che la lotta intransigente contro bavagli e auto-bavagli del sistema informativo costituisce una priorità irrinunciabile nel settennato di discontinuità con il quale far rinascere l’Italia.
Se poi Milena Gabanelli decidesse di rinunciare, per Gino Strada varrebbero analoghe considerazioni riferite a un tema altrettanto cruciale, quello della pace. E infine, se anche Strada rinunciasse, il ragionamento che segue continuerebbe a valere, perfino più stringente, visti i due nomi (Rodotà e Zagrebelsky) che seguono a Gabanelli e Strada nelle indicazioni on line del M5S.
Fatichiamo a credere, anche se gli indizi non mancano e anzi si accumulano, che nelle prime tre votazioni venga eletto un Presidente con i voti congiunti di Pdl, Pd e Sel. Sarebbe una tale vergogna, una tale ignominia, un insulto talmente sfacciato al popolo italiano che nelle ultime elezioni ha espresso una volontà inequivocabile di Altra Politica, un tradimento senza precedenti degli elettori di Pd e Sel che secondo ogni sondaggio aborrono la semplice ipotesi di un Presidente gradito a Berlusconi (per gli abietti motivi di impunità tombale noti anche ai sassi), che non la vogliamo neppure prendere in considerazione. Per carità di patria, e perché siamo certi che se questa fosse l’indicazione di Bersani e Vendola sapreste doverosamente ribellarvi.
Dalla quarta votazione, la possibilità che il paese volti pagina, grazie a un Presiedente che sia Custode della Costituzione e dei suoi principi di giustizia e libertà, è a vostra disposizione. Se la dissiperete vi renderete responsabili dell’avvitamento dell’Italia nella morta gora di altri sette anni di declino, di corruzione, di impoverimento dei più deboli e di svergognato iper-arricchimento degli amici degli amici, di incultura e infine di inciucio, una parola orribile e che ci ha sempre disgustato utilizzare, che vorremmo scomparisse definitivamente dal vocabolario, ridotta a cacofonico reperto archeologico di un tempo che non può più tornare. Non facciamo nomi, non ce ne è bisogno, ricorrono in tutti gli indici di gradimento tra gli elettori di centro sinistra e sono risultati tra i primissimi nelle votazioni on line del M5S. Avete il potere di salvare l’Italia, e una responsabilità irredimibile se non lo utilizzerete.
Paolo Flores d’Arcais e Barbara Spinelli
C'era una volta la Sinistra
di Antonio Padellaro e Silvia Truzzi 12€ AcquistaArticolo Precedente
Quirinale 2013, Strada: ‘Candidata M5S è Gabanelli’. Lei: ‘In giornata la mia risposta’
Articolo Successivo
Bobo Craxi: “Se papà era il capo dei ladri, Amato era il vice-ladrone”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Da Il Fatto Quotidiano in Edicola
Salvini festeggia l’assoluzione contro le toghe e sogna il Viminale. I giudici “appiattiti” sui pm? È una bufala: le assoluzioni sono al 54,8%
Cervelli in fuga
“In Olanda mi occupo di carne coltivata. In Italia non lo posso fare, altrimenti tornerei come tanti altri ricercatori. Non ha senso opporsi al progresso”
Da Il Fatto Quotidiano in Edicola
Portiamo in Europa Aya Ashour e gli altri giovani palestinesi: così potranno continuare a studiare | La petizione su Ioscelgo.org: FIRMA
(Adnkronos) - Un Napoli a due facce batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte parte bene, soffre nella ripresa e liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa tre punti d'oro. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
(Adnkronos) - Un Napoli a due facce batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte parte bene, soffre nella ripresa e liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa tre punti d'oro. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
(Adnkronos) - Un bel Napoli batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa tre punti d'oro. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
(Adnkronos) - Un bel Napoli batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa i tre punti. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
Roma, 21 dic (Adnkronos) - Il concerto di Natale alla Camera "Morricone dirige Morricone", registrato questo pomeriggio nell'Aula di Montecitorio, sarà in onda su Rai 1, a cura di Rai Parlamento, lunedì 23 dicembre alle 15.30. Alla stessa ora sarà trasmesso anche sulla webtv della Camera e sul canale satellitare. Lo rende noto la Camera.
L'evento è introdotto dal Presidente Lorenzo Fontana. Il Maestro Andrea Morricone esegue molte delle celebri composizioni del padre Ennio. Il programma, introdotto dall'Inno italiano, abbraccia i brani più famosi, da "Gli Intoccabili" a "The Mission". A interpretare le musiche sono: l'orchestra Roma Sinfonietta, con la direzione del Maestro Andrea Morricone e il Coro Claudio Casini dell'Università di Roma Tor Vergata diretto dal Maestro Stefano Cucci. La direzione artistica è a cura di Luigi Lanzillotta.
Roma, 21 dic (Adnkronos) - “Le dimissioni del capo del Dap Giovanni Russo sono il segno evidente del fallimento delle politiche del governo sul carcere a fronte delle tragiche condizioni in cui versano". Lo dice Riccardo Magi.
"Sovraffollamento, suicidi, abusi, condizioni disumane indegne per un Paese europeo. Ed evidentemente sono anche il frutto del fatto che la linea portata avanti dal sottosegretario Delmastro Delle Vedove non ha favorito una visione e un approccio ai problemi del carcere compatibili con la Costituzione. Nordio riferisca in aula al più presto in aula e spieghi se sulle carceri vuole cambiare rotta o proseguire su questa linea disastrosa”, conclude il segretario di Più Europa.
Roma, 21 dic (Adnkronos) - "Le dimissioni di Giovanni Russo dal vertice del Dap sono una conferma del fallimento di una politica carceraria di questo Ministero, di questo Governo". Lo dicono la responsabile Giustizia Pd Debora Serracchiani, il capogruppo dem in Bicamerale Antimafia Walter Verini e i due capigruppo dem delle commissioni Giustizia Senato e Camera Alfredo Bazoli e Federico Gianassi.
"Questi due anni hanno aggravato una situazione difficile, con il dramma dei suicidi dei detenuti, con un sovraffollamento disumano, con condizioni difficilissime anche per il lavoro della Polizia Penitenziaria. E con risposte inesistenti e ciniche da parte di Ministro e Sottosegretari. Anche le condizioni di lavoro del Dap sono state rese certamente più difficili. Chiameremo Nordio a riferire alle Camere sulla gravità ulteriore della situazione", aggiungono.