Niente Concertone del primo maggio per Fabri Fibra. I suoi testi “sono sessisti e misogini”, secondo l’associazione ‘Donne in rete contro la violenza’ che giorni fa aveva chiesto ai sindacati l’esclusione del rapper. Una richiesta che alla fine è stata accolta. La polemica è subito scoppiata. La sua presenza al Concertone era stata ufficialmente annunciata il 3 aprile scorso alla presenza dei sindacati.
”Siamo abbastanza interdetti. Sono profondamente amareggiato”, commenta l’organizzatore Marco Godano, che spiega: ”Da Fabri Fibra ho trovato dei chiarimenti, di qua invece delle decisioni che non condivido, ma che devo rispettare. Una cosa di questo genere non era mai avvenuta”, aggiunge, e definisce ”giusta e sacrosanta” la scelta del rapper. ”L’artista in quanto tale ha tutta la mia stima. Spero che il Concertone abbia la forza di superare anche questo”.
Il numero uno dell’hip hop made in Italy aveva risposto alle accuse dell’associazione D.i.r.e. in una lettera pubblicata dall’Huffington Post, spiegando che ”il rapper non prende una posizione sulla canzone che scrive: è l’ascoltatore che è costretto a riflettere e a prendere una posizione”. E condannando il femminicidio, ”uno dei peggiori crimini che si possano commettere”. Parole che evidentemente non hanno rassicurato i sindacati. Tranquilla comunque la reazione di Fabrizio Tarducci, questo il vero nome del rapper marchigiano, all’inaspettato ‘no’: ”Il Primo Maggio è ancora soggetto a certi schemi che in altri circuiti live non ci sono o comunque non ci sono più”, ha scritto su Twitter. ”Nel 2013, per alcuni, il rap e i suoi meccanismi artistici sono ancora da interpretare e da capire fino in fondo”.
Immediate le reazioni su Twitter. Jovanotti è durissimo: ”Mi sembra assurda questa censura a Fabri Fibra da parte del minculpop dei sindacati. Fibra è un acceleratore di immagini, la sua è arte”. ”Se la gente che va al Concertone crede ancora che i sindacati difendano i lavoratori, è giusto pensare che possano essere plagiati da un Fabri Fibra qualunque”, scrive Dj Aniceto, membro della Consulta antidroga a palazzo Chigi. ”Da un paio d’anni è completamente cambiato, nei testi e nella musica – dice – Spetta ai genitori educare i figli diversamente dagli ‘insegnamenti’ di un cantante. Sessista o no, sbagliato o no Fibra ha diritto di parola, e di canto’‘. Anche Vincenzo Mollica, neo-consigliere di Rai Cinema, interviene: ”Chi non lo vuole far cantare vive fuori da mondo, ma soprattutto non lo vuole capire”. Ironico Luca Bizzarri: ”Ecco il problema, per le donne dei sindacati italiani, è Fabri Fibra”. Per Pierluigi Diaco, che nel 1988 aveva condotto il Concertone, è una ”scelta patetica, ridicola e ideologica’‘. Ma Vincenzo Scudiere della Cgil ribadisce: ”A seguito di alcune segnalazioni abbiamo ritenuto utile evitare la sua esibizione. Il concertone è basato sul rispetto delle persone. Senza togliere nulla alla libertà di espressione, la presenza di Fabri Fibra ci è sembrata inopportuna”.
Il rapper rilancia e guarda al futuro: ”Penso in ogni caso che i concerti siano una bella occasione per i ragazzi di vivere esperienze musicali reali. Ci vediamo comunque in tour quest’estate e quest’autunno”.
Passate parola
Primo maggio, “testi misogini e sessisti”. Fabri Fibra escluso dal Concertone
Le proteste dell'associazione 'Donne in rete contro la violenza' raggiungono l'obiettivo: il rapper non parteciperà alla kermesse canora indetta dai sindacati. Esplode la polemica. Jovanotti parla di "censura", il critico Mollica dice: "Chi non lo vuole è fuori dal mondo". Su Twitter l'artista scrive: "Questo contesto è ancora soggetto a certi schemi che in altri circuiti live non ci sono o comunque non ci sono più"
Niente Concertone del primo maggio per Fabri Fibra. I suoi testi “sono sessisti e misogini”, secondo l’associazione ‘Donne in rete contro la violenza’ che giorni fa aveva chiesto ai sindacati l’esclusione del rapper. Una richiesta che alla fine è stata accolta. La polemica è subito scoppiata. La sua presenza al Concertone era stata ufficialmente annunciata il 3 aprile scorso alla presenza dei sindacati.
”Siamo abbastanza interdetti. Sono profondamente amareggiato”, commenta l’organizzatore Marco Godano, che spiega: ”Da Fabri Fibra ho trovato dei chiarimenti, di qua invece delle decisioni che non condivido, ma che devo rispettare. Una cosa di questo genere non era mai avvenuta”, aggiunge, e definisce ”giusta e sacrosanta” la scelta del rapper. ”L’artista in quanto tale ha tutta la mia stima. Spero che il Concertone abbia la forza di superare anche questo”.
Il numero uno dell’hip hop made in Italy aveva risposto alle accuse dell’associazione D.i.r.e. in una lettera pubblicata dall’Huffington Post, spiegando che ”il rapper non prende una posizione sulla canzone che scrive: è l’ascoltatore che è costretto a riflettere e a prendere una posizione”. E condannando il femminicidio, ”uno dei peggiori crimini che si possano commettere”. Parole che evidentemente non hanno rassicurato i sindacati. Tranquilla comunque la reazione di Fabrizio Tarducci, questo il vero nome del rapper marchigiano, all’inaspettato ‘no’: ”Il Primo Maggio è ancora soggetto a certi schemi che in altri circuiti live non ci sono o comunque non ci sono più”, ha scritto su Twitter. ”Nel 2013, per alcuni, il rap e i suoi meccanismi artistici sono ancora da interpretare e da capire fino in fondo”.
Immediate le reazioni su Twitter. Jovanotti è durissimo: ”Mi sembra assurda questa censura a Fabri Fibra da parte del minculpop dei sindacati. Fibra è un acceleratore di immagini, la sua è arte”. ”Se la gente che va al Concertone crede ancora che i sindacati difendano i lavoratori, è giusto pensare che possano essere plagiati da un Fabri Fibra qualunque”, scrive Dj Aniceto, membro della Consulta antidroga a palazzo Chigi. ”Da un paio d’anni è completamente cambiato, nei testi e nella musica – dice – Spetta ai genitori educare i figli diversamente dagli ‘insegnamenti’ di un cantante. Sessista o no, sbagliato o no Fibra ha diritto di parola, e di canto’‘. Anche Vincenzo Mollica, neo-consigliere di Rai Cinema, interviene: ”Chi non lo vuole far cantare vive fuori da mondo, ma soprattutto non lo vuole capire”. Ironico Luca Bizzarri: ”Ecco il problema, per le donne dei sindacati italiani, è Fabri Fibra”. Per Pierluigi Diaco, che nel 1988 aveva condotto il Concertone, è una ”scelta patetica, ridicola e ideologica’‘. Ma Vincenzo Scudiere della Cgil ribadisce: ”A seguito di alcune segnalazioni abbiamo ritenuto utile evitare la sua esibizione. Il concertone è basato sul rispetto delle persone. Senza togliere nulla alla libertà di espressione, la presenza di Fabri Fibra ci è sembrata inopportuna”.
Il rapper rilancia e guarda al futuro: ”Penso in ogni caso che i concerti siano una bella occasione per i ragazzi di vivere esperienze musicali reali. Ci vediamo comunque in tour quest’estate e quest’autunno”.
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Roma, 19 mar. (Adnkronos) - E' stato ricordato oggi nell'aula della Camera l'ex-deputato Mimmo Lucà, parlamentare per cinque legislatura, scomparso il 13 febbraio scorso, all'età di 71 anni. Esponente dei cristiano sociali e dei Ds, è stato anche dirigente delle Acli. L'aula ha osservato un minuto di silenzio per commemorare Lucà.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "La balla della privacy con cui la maggioranza e il governo giustificano la loro lotta senza quartiere alle intercettazioni, oltre ad essere una motivazione del tutto falsa e smentita dai fatti, ormai non regge più nemmeno rispetto alle azioni dello stesso centrodestra. Infatti, mentre alla Camera demoliscono le intercettazioni, al Senato portano avanti l'articolo 31 del Ddl Sicurezza che consentirà ai Servizi segreti la schedatura di massa dei cittadini". Lo afferma la deputata M5S Valentina D'Orso, capogruppo in commissione Giustizia.
"Non sono più credibili nemmeno quando accampano motivazioni di comodo, si smentiscono con i loro stessi provvedimenti che in realtà rispondono a un disegno ormai chiaro: indebolire gli strumenti di indagine della magistratura che possono dar fastidio ai colletti bianchi e allo stesso tempo creare un brutale sistema di repressione del dissenso e controllo sui cittadini comuni".
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - La Camera è riunita in seduta notturna per finire l'esame degli emendamenti al ddl intercettazioni, quindi le dichiarazioni di voto e il voto finale che dovrebbe arrivare nella serata. I lavori sono previsti fino alle 24.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "L'Italia ha ribadito che continueremo a sostenere l'Ucraina anche nel documento approvato oggi alla Camera e ieri al Senato. E' un impegno che noi manteniamo, continueremo a fare la nostra parte. Noi non siamo mai stati in guerra con la Russia e non abbiamo mai autorizzato l'uso di nostre armi da parte degli ucraini in territorio russo". Lo ha detto Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Mi pare che la telefonata Trump-Putin sia un segnale positivo così come quella tra Trump e Zelensky. Noi abbiamo chiesto che l'Ucraina fosse coinvolta e questo è accaduto. Noi incoraggiamo tutte le iniziative che portano alla pace. Non è facile ma qualche speranza c'è". Lo ha detto il vicepremier Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Si tratta di garantire la sicurezza dell'intera Unione europea. C'è bisogno di rafforzare la sicurezza europea ma questo non significa essere guerrafondai. Per garantire la pace serve un equilibrio delle forze in campo per garantire la sicurezza dell'Europa e dell'Italia. Stiamo lavorando in questa direzione come un buon padre di famiglia che mette le finestre blindate perchè la sua famiglia sia al sicuro". Lo dice il vicepremier Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno. "Bisogna avere il coraggio di andare avanti: l'Europa è l'unico modo per essere sicuri".
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Meloni non ha attaccato Altiero Spinelli. Mi sembra una tempesta in un bicchier d'acqua. Spinelli è un personaggio illustre della storia europea, lo rispetto e la presidente Meloni non lo ha mai offeso". Lo dice il vicepremier Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno.