Buste e pacchi sospetti arrivati alla Casa Bianca, al Congresso e negli uffici dei parlamentari all’indomani dell’attentato di Boston. A Barack Obama era indirizzata una lettera che conteneva ricina, molto velenosa e potenzialmente letale per l’uomo se ingerita o inalata. Sostanza a cui è risultata positiva un’altra missiva inviata a Roger Wicker, senatore repubblicano eletto nel Mississippi. Entrambe riportavano lo stesso messaggio e la stessa firma, secondo quanto riferito dall’Fbi: “Vedere un torto e non denunciarlo vuol dire diventare un complice silenzioso della sua continuazione. Io sono KC e approvo questo messaggio”. Secondo l’Fbi, incaricato dei controlli con il Secret Service, al momento non c’è alcuna indicazione che le lettere siano collegate con l’attentato di Boston.
La busta per il presidente è stata intercettata nel corso dei controlli effettuati nella struttura che smista la posta indirizzata alla Casa Bianca e al Congresso in Maryland, secondo quanto hanno riferito fonti investigative al Wall Street Journal a conoscenza dei risultati dei test compiuti. Un’altra busta sospetta è poi arrivata nell’ufficio del senatore democratico Carl Levin a Saginaw in Michigan mentre al Congresso è stato inviato un pacco all’ufficio del senatore dell’Alabama Richard Shelby, un democratico che ha sostenuto parecchie misure sul controllo delle armi. Sono intervenute le squadre anti-bomba per bonificare gli edifici e la polizia ha fermato e interrogato un uomo al Senato, che era in possesso di buste sigillate in uno zaino e agiva in modo sospetto.
Il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, ha fatto sapere che Obama è stato immediatamente informato e si tiene costantemente aggiornato sugli sviluppi di ciò che sta accadendo a Washington e delle indagini sull’attentato in Massachussetts. Wicker è uno dei 16 senatori ‘ribelli’ che la settimana scorsa, andando contro l’indicazione del suo partito, ha sostenuto parecchie misure sul controllo delle armi, votando contro l’ostruzionismo promosso dai vertici del Grand Old Party. Secondo uno dei protagonisti dell’intesa bipartisan, il democratico Joe Manchin, a poche ore dal voto, sarebbero molti di questi senatori che dopo la strage di Boston avrebbero cambiato idea, rientrando nei ranghi del partito, pronti ad affondare la riforma. Levin, invece, è il presidente della Commissione Difesa della Camera Alta.
RICINA: LA SOSTANZA – La ricina è uno dei veleni di origine naturale tra i più pericolosi. Non è “una sostanza in libera vendita nè di facile reperimento – sottolineano gli esperti del Centro antiveleni del Policlinico Umberto I di Roma – tuttavia l’avvelenamento può avvenire anche a seguito di ingestione dei semi da cui deriva la sostanza tossica, secondo la quantità”. Cosa diversa, rilevano gli esperti, “è però il veleno sintetizzato dai semi, che risultando puro è molto più potente. La casistica italiana, ad ogni modo, è limitatissima ed i pochi casi registrati sono relativi ad ingestione involontaria dei semi”.
La ricina è infatti una tossina derivata dai semi del ricino comune, una pianta che cresce facilmente in tutto il mondo. Una caratteristica, questa, che da sempre ha reso questo veleno ‘interessante’ come potenziale arma biochimica. Si calcola che nel mondo ogni anno vengano lavorate circa un milione di tonnellate di semi di ricino per produrre olio, e dai quali si può ottenere un veleno così potente che un solo seme sarebbe sufficiente ad uccidere un bambino. La ricina può agire per inalazione o per ingestione. La rapidità e l’intensità con cui si manifestano i sintomi dipendono dalle dosi. In caso di inalazione, provoca seri danni ai polmoni nell’arco di 8 ore e può uccidere in 3 giorni. Se invece viene ingerita, causa formazione di coaguli nei vasi sanguigni e danni agli organi.
Nonostante negli anni scorsi siano stati annunciati negli Usa risultati positivi sulla sperimentazione di un antidoto, questo non è ancora disponibile. La ricina è letale, in maniera ancor più rapida, pure per iniezione. Tale tipo di somministrazione fu usato in quello che è probabilmente l’episodio più sensazionale ad essa collegato: l’assassinio, nel 1978 a Londra, del dissidente bulgaro Gheorghi Markov, a opera di agenti segreti del regime comunista. Markov morì quattro giorni dopo che, a una fermata d’autobus, gli era stata ‘sparata’ in una gamba, mediante un ombrello appositamente modificato, una capsula di ricina. Della possibilità di un eventuale uso della ricina da parte di Al Qaeda si è parlato diverse volte dopo l’11 settembre 2001 e piccoli quantitativi del veleno sono stati trovati a Londra e a Parigi negli anni scorsi. Nel 2004 tre edifici del Congresso Usa rimasero chiusi diversi giorni dopo il ritrovamento di una lettera che conteneva tracce di ricina.